Vita col marmocchio tagged posts

Robedamamma capitolo 20: epperò la mamma sei tu…

Pensavamo fosse raffreddore. Poi influenza. Infine febbre dovuta ad un forte mal di gola. Quando dicono che i primi pediatri del proprio bambino sono la sua mamma e il suo papà, pare chiaro non stiano parlando di noi. No, perchè alla fine era scarlattina. E uno dice Ma è ovvio: lingua a lampone, gola arrossata e quello sfogo intorno alla bocca (che per te era un semplice arrossamento dovuto al frequente soffiarsi il naso), non poteva che essere scarlattina!

Eh, già. Scusate, non frequento.

Il pediatra rincara la dose: Dovevate portarmela prima!

Quando scusa? Perché se la porti per un raffreddore vieni defenestrato nell’arco di tre nanosecondi e finchè non sono apparsi i puntini chi se lo immaginava? Ché qui occorrerebbe essere veggenti, mica basta essere genitori.

E dunque scarlatt...

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Istantanee di un anno che va: parte seconda #lei #loro

Seconda parte del viaggio. Un anno ripercorso attraverso le foto della mia pagina Instagram. Mi diverte e mi emoziona. Più di tutto mi piace condividerlo con voi. Spero starete con me.

#LEI e i suoi pensieri

#LEI che sa portare il colore nei miei giorni di pioggia

#LEI e le sue passioni…

… fo...

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Istantanee di un anno che va: parte prima #12 cose che ho amato

Manca ormai poco più di un mese alla fine di quest’anno (e speriamo solo di quello, eh). Non è ancora tempo di bilanci, almeno per me, ma qualche giorno fa, dopo aver scoperto che esiste una pagina web di Instagram (sempre sul pezzo io), riguardavo le foto di quest’ultimo anno e il viaggio che ne è scaturito è stato così magico che ho pensato di condividerlo con voi. Almeno in parte. Mi pare evidente che non sono una fotografa, perciò per favore siate buoni e dimenticate il lato tecnico. Prima di cominciare vi ricordo che se non ci siamo ancora amicati su Instagram possiamo farlo da qui.

Pronti?

#12 COSE CHE HO AMATO DI QUEST’ANNO

#1 Il volo maestoso di un gabbiano. La libertà.

#2 Pensieri, parole, silenzi, emozioni.

#3 Gli artisti di strada. La musica che ti tocca il cuore.

#4 La neve nei vic...

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Robedamamma capitolo 14: di quando ho scoperto che i nani a tre anni fanno già i provoloni

Lei si presenta con abitino fucsia, cerchietto con fiocco e ballerine minnie style (alle quali peraltro la sottoscritta sta facendo il filo dal dì dell’acquisto). L‘outfit è interamente scelto da lei (in virtù dell’acccordo per cui io le lascio scegliere i vestiti e lei mi  promuove mamma del secolo, dimezzando i miei doveri morali nei suoi confronti, ricordate?).

Al parco sotto casa incontra un compagno di classe. Trattasi di nano che aveva già in precendenza messo un’opzione sulla Marmocchia così, tanto per stare tranquillo.  Lui, forse abituato a vedersela alle otto di mattina con le vuitton sotto gli occhi, la reattività di un bradipo annoiato e la divisa ufficiale dell’asilo (nel nostro caso magliettaccia in tinta col colore della...

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Il marmocchio ha da puzzà

Che abbiate partorito un marmocchio bagnetto-friendly o uno dalla scarsa propensione all’igiene personale, ad un certo punto della vostra vita dovrete in ogni caso rispondere a domande esistenziali del tipo “Perchè devo lavarmi anche oggi, mi sono già lavato il mese scorso!”.

Non so se ricordate la mitica scena del film di Verdone “Il bambino e il poliziotto“. Così tanto per fare un esempio

È che spiegare ad un bambino l’importanza di lavarsi può essere talvolta molto faticoso. Io, ad esempio, ci combatto dal dì della nascita. Sì perchè pare assodato che la pratica del bagnetto serale aiuti i neonati a rilassarsi e sia un momento di amorevole condivisione con mamma e papà...

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Robedamamma capitolo 9: cose che non dovrebbero mai accadere

Nell’epoca ante marmocchiam avevi tutto. Avevi un lavoro gratificante, il compagno dei tuoi sogni, una forma fisica invidiabile ed una vita sociale in costante fermento. C’era voluto tempo e fatica per conquistare tutto ciò. Eppure ce l’avevi fatta. Cavalcavi l’onda come una vera regina del surf e il mondo era lì disteso ai tuoi piedi ad aspettare soltanto un tuo cenno.

Sfornato il marmocchio le tue quotazioni hanno preso a scendere in picchiata. Non parlo solo della quantità di fischi d’approvazione che ricevi per strada (e che comunque sono passati rapidamente da “Fiuuuuu, che sventola!” a “Fiuuu, e levate!”), ma anche della sfera lavorativa, affettiva e sociale.

Se un tempo ti sentivi una protagonista assoluta, ora ti sembra sempre più spesso di stare in un angolo a...

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Giornate da mamma – terza parte

Ci sono giorni in cui l’universo intero cospira per rendere la tua vita indiscutibilmente improponibile e per certi versi a filo candid camera.

Passi per la giornata iniziata sotto l’acqua senza ombrello; passi per il tizio che sostava in quel di Crema procurandosi una multa che per errore veniva recapitata al Ninnatore; e passi pure che oggi è lunedì, il giorno in cui il mio rammarico per non aver scelto di fare la cantante rock o la ballerina classica è storicamente ai massimi livelli. Ma…

Alle ore 14...

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Robedamamma – capitolo 4: la terza mano delle mamme

Sul comodino tenere l’ultimo di Eco accanto a “Il tuo bambino e il vasino“.
Cercare le chiavi della macchina in borsa e trovarle solo dopo aver afferrato un pannolino (buono), un sonaglino (ciucciato), le salviettine per il cambio (aperte e ormai irreparabilmente seccate) e un piattino di Hello Kitty che oggi, tra l’altro, festeggia un mese di permanenza nella vostra borsa.
Stare a lavoro e pensare alla Marmocchia. Stare con la Marmocchia e meditare la fuga.

Completare un modulo intero di un corso di scrittura (esercizi compresi) mentre si gioca al listolante pappa e pizza.
Parlare in infrasuoni al telefono con un’amica marmocchio-free che ha evidentemente chiamato in orario di nanna.
Parlare in ultrasuoni al telefono con un’amica marmocchio-dota...

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Mondo Marmocchio

L’universo marmocchio si regge su pochi ma imprescindibili principi riconducibili ad un unico ed inviolabile dogma: “datemi quello che voglio e nessuno si farà male”.

Ora, il genitore alle prime armi, sognatore e un po’ romantico, potrebbe pensare: “E che sarà mai? Diamogli pure quello che vuole, è così piccolino, che potrà mai desiderare?”.
Ed è così che scopri che il marmocchio non chiede, dispone e quando non ottiene impone. È così che impari che quando tu vuoi dormire lui vuole passeggiare, quando tu vuoi mangiare lui vuole dormire (in braccio, ovviamente) e quando devi rassettare casa, preparare la cena o rispondere alle minacce di querela dei vicini, lui vuole giocare al “nigozio di pallucchiele” e a te tocca fare il cliente.

Ma il mondo marmocchio è anche un posto bellissimo in cui vivere. Un posto dove l’aria può sapere allo stesso tempo di biscotti appena sfornati e pannolini appena cambiati. Dove il tempo a volte vola e altre sembra fermarsi. E dove l’amore diventa qualcosa che nel farti crescere ti fa sentire infinitamente piccolo.

Un posto dove le giornate scorrono più o meno così:

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Giornate da mamma – seconda parte

Dov’eravamo arrivati? Ah sì…

Archiviato il fascicolo “tamponamento” ho ancora buone speranze che questa sarà un’ottima giornata. Arrivo alla metro più vicina e vengo assalita da un’orda frenetica di bipedi. Mi lascio travolgere confondendomi tra la folla. Tutti corrono. Corro pure io, ma non mi è chiaro il perché. Mi chiedo se il primo della fila sappia almeno dove stiamo andando. Nel dubbio continuo a correre lo stesso.

Incontro un tizio che non vedo da tempo. Lui si lamenta della sua vita troppo vuota, io della mia troppo affollata. Valuto di cedergli qualcuno dei miei, ma ricordo che forse è vagamente illegale. Ci salutiamo invidiando ognuno la condizione dell’altro.

Pit stop al bar con compagna di merende marmocchie...

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