Vita col marmocchio tagged posts

7 angoli del mio cuore

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C’è un angolo del mio cuore in cui lei sta ancora festeggiando il suo primo compleanno.
Da poco ha imparato a camminare: mani in alto, spalle all’insù e quelle gambette che marciano pestando il pavimento con tutta la forza di cui sono capaci.
Il crapino ancora pelato che, noi ancora non lo sappiamo, ma così ci resterà per molto tempo.
È bella. Di quella bellezza buffa e cicciottosa che passeresti il tempo rintanata tra le pieghe profumate del suo collo.

C’è un ango...

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La vita negli occhi dei marmocchi

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Avete mai guardato la vita così come la guardano i marmocchi?

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Vita col marmocchio: domande, perplessità, amenità.

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Lei cresce e io rimango indietro. Poi mi adeguo, ma lei è di nuovo un pezzo avanti. Forse non la raggiungerò mai. E invece poi, quando meno me lo aspetto, è di nuovo la mia bambina. E io, però, me ne ero scordata.

Mamma, ma Carlozzo respira? chiede lei cullando il suo bambolotto preferito.

Certo che no, amore, è fatto di plastica e stoffa! butto lì distrattamente, mentre spiccio casa.

Hiiiiii! fa lei pallida in volto. L’idea è che abbia smesso di respirare per solidarietà.

Aspet...

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La giornata perfetta

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Succede che, per un triplice attacco di sfiga, lo scorso sabato rimango intrappolata in casa da sola con la Marmocchia. E se avete provato l’esperienza, capirete bene che intrappolata è proprio il termine giusto.

Fuori Milano sfodera il suo volto peggiore, lasciandosi andare a quel grigio topo che non è solo il colore del cielo ma diventa il colore di tutto: delle case, delle strade, della natura, della gente. Lei ha la febbre, lui non c’è. Io sono colta da tremendo sconforto.

Il risultat...

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L’irresistibile fascino dell’uomo marmocchio munito

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Diciamoci la verità: noi donne non sappiamo resistere al fascino di un uomo con marmocchi al seguito. Che siano o meno suoi poco importa, perché l’uomo che si dimostra amorevole nei confronti dei bambini scatena nella donna media un irresistibile istinto di portarselo a casa seduta stante, senza approfondire molto di più.

Lo stesso non si può certo dire del contrario. Perché se l‘uomo marmocchio friendly attizza, la donna marmocchio munita il più delle volte terrorizza fino alla fuga. O induce a pensieri del genere Questa a spicciarmi casa sarebbe una bomba. Per dire.

Ma ancora. Nella società odierna, per quanto ci si sforzi di raggiungere una pari responsabilità tra uomo e donna nei confronti dei figli, nella maggior parte dei casi è ancora la mamma a farsi carico della questione...

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Quando le regole vanno contro la sicurezza del marmocchio

Vi è mai capitato che, in un luogo aperto al pubblico, vi chiedessero di fare qualcosa per rispettare delle regole prettamente aziendali e che questo qualcosa andasse contro la sicurezza del vostro marmocchio? Se vi è capitato, come vi siete comportati?

Faccio una breve ma doverosa premessa. Delle regole aziendali (che si tratti di compagnie aeree, centri commerciali, uffici pubblici o privati) non so assolutamente niente. Molte volte le prendo per buone pur non capendo. Le prendo per buone (e le rispetto) proprio perché so di non sapere e mi auguro che chi ha scritto quei determinati codici di comportamento per il pubblico ne sappia molto più di me.

Negli ultimi mesi, però, mi è capitato che per rispettare alcune di queste regole mi venisse chiesto (in pratica) di mettere a repentaglio la sicurezza della Marmocchia. A quel punto no, non ci sono stata.

Riflettevo su questi episodi davanti ad un cartello che riservava, su una spiaggia portoghese, il posto auto a donne incinte o con bebè al seguito. Il fatto che davanti ad un cartello del genere io rimanessi piuttosto estasiata mi ha fatto riflettere. Ho capito che quello che mi colpiva non era il posto in sé, ma il fatto che questo fosse libero nonostante l’elevata presenza di macchine.

Ho pensato alla mia città, dove i posti riservati alle suddette categorie ci sono anche, ma trovarli liberi è una vera rarità così come lo è, se ci penso bene, il veder uscire dalle macchine che li occupano donne in evidente stato interessante o con neonati in carrozzina. Piuttosto capita di vedere signori baffuti e panzoni (no, non incinti) o donne che occupano il posto per il solo fatto di avere un seggiolino per auto nella loro vettura, anche se vuoto.

Capiamoci bene: il posto è per quelle che il bambino lo portano in quel momento con sè, dentro o fuori dalla pancia. Non vale occupare il posto con la scusa che “ah no, mio figlio va all’università, ma è sempre nei miei pensieri!”. No.

La civiltà si costruisce dal basso. Dalle cose più semplici. Dal lasciare il posto riservato a chi ne ha più bisogno di te.

Fatta questa breve premessa vi racconto due episodi e mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero.

Episodio n. 1. Volo di andata Milano – Lisbona, compagnia aerea Easy Jet, aeroporto di Malpensa.

Chiediamo di imbarcare il seg...

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Una fase un po’ splatter

Mamma, ti ricordi l’altro giorno quando abbiamo visto quel signore che è caduto e si è spaccato una gamba. E un braccio. E la testa. E c’aveva tutto il sangue che schizzava e poi sono uscite la ossa e le nutella (budella) e anche il testino (intestino) e…

Marmocchia basta, ma che schifo! Ma dove le senti queste cose? Non  me lo ricordo no, perché non è mai successo!

Niente, lei è in una fase così, in cui colora la realtà con dettagli splatter oppure, in mancanza di eventi da rivisitare, inventa del tutto.

Devo dirvi che ascoltarla non è affatto piacevole. Pare di stare in un episodio di Kill Bill. E non so se mi spiego.

Vede sangue, teste spaccata, nutella di fuori in ogni momento. Lo so cosa state pensando: è solo una fase e passerà. Lo dicono sempre, lo dicono tutti.

Quello ch...

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I venerdì col marmocchio: la Cascina Selva a Ozzero

Per i nostri venerdì col marmocchio, oggi vi porto alla Cascina Selva, una delle meravigliose fattorie didattiche della Lombardia. Qui potrete trascorrere un pomeriggio immersi nella natura, sperimentare il contatto diretto con i tanti animali che abitano la fattoria e imparare, insieme ai vostri piccoli, moltissime cose.

Per farvi conoscere un pochino meglio questo bellissimo posto, vi ripropongo la nostra gita scolastica dello scorso anno.

Buona lettura!

24 maggio 2012

In un sabato primaverile che pareva un sabato di metà novembre, gli impavidi marmocchi della classe verde della scuolina di Paesello, si recavano in gita extrascolastica alla Cascina Selva, una fattoria didattica alle porte della città.

Armati del proverbiale, nonchè intramontabile, ottimismo marmocchio, sfidavano le intemperie trascinandosi dietro, un po’ riluttanti, i loro molto meno impavidi genitori. All’arrivo una nana, parecchio al di sotto della stazza media della sua classe (oltre che della stazza media nazionale), veniva presa sotto l’ala protettiva di una compagna gentile, delicata e simpatica come pochi marmocchi a quest’età sanno essere.

Insieme iniziavano il to...

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La mia parola per Mommypedia: oggi

Se c'è una cosa che ho imparato, diventando mamma, è che per i marmocchi esiste solo qui e adesso. Dopo per loro non ha alcuna valenza. Vogliono giocare con te? Bene, vogliono farlo ora. Hanno bisogno di un abbraccio, di una coccola consolatoria, della tua attenzione? Vietato rimandare. Subito è l'unico momento possibile.

Soprattutto da piccoli ai marmocchi poco importa del loro, seppur breve, passato. Tantomeno si curano del domani.

Oggi è allora la mia parola del cuore, da quando sono diventata mamma.

Oggi è l'unico tempo possibile. Oggi dobbiamo amarci e non aspettare nemmeno un attimo per dircelo. Oggi dobbiamo divertirci e dare valore al tempo insieme. Oggi dobbiamo fare pace, se abbiamo litigato. Oggi dobbiamo ridere senza trattenerci o coccolarci se ci sentiamo giù.

Perc...

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Come due gocce d’acqua – parte prima: la capacità di non svelare le sorprese

La vertià è che quando si parla, ad esempio, di gusti musicali, penso che sia bellissimo il fatto di esaltarci per le stesse canzoni. Trovo estremamente dolce la sua capacità, identica alla mia, di innamorarsi di un pezzo e volerlo riascoltare all’infinito per giorni interi. Salvo poi detestarlo e non volerlo sentire mai più.

Adoro la sua passione per il teatro. Che quando le ho chiesto se voleva andare a vedere di nuovo le marionette, a distanza di nemmeno due settimane, sarebbe stato lecito mi rispondesse Ma sei matta? E invece ha urlato di sì saltellando per tutta casa.

Mi emoziona rivedere il mio sguardo nel suo sguardo. Timido, impacciato ma sconsideratamente allegro, sempre e comunque.

Così simili, noi due.

Ecco, poi ci sono dei momenti in cui di assomigliarci, come dire, ne f...

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