16 Settembre 2013,
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C’è che loro mi piazzano la macchinetta in mano e poi ridono se mi metto a fotografarmi i piedini. Ma dico, sarò libera di immortalare quello che ritengo più rilevante, o no? Che poi questa cosa che sto sempre a fotografare i piedi miei e altrui, mica vero, dai, guardate qui sotto e vedrete.
E insomma, quei matti dei miei quest’estate mi hanno portata in Portogallo. Pare che in un tempo looontanissimo, in cui io addirittura non c’ero, tanto per dire, loro ci siano già stati. Il primo giorno siamo stati in un posto favoloso, con una spiaggia sconfinata dove io ho sguazzato bellamente in acqua, mentre loro rabbrividivano al solo guardarmi. Ok, l’acqua era freschetta, ma per diamine siamo giovani marmocchi che volete sia mai!
In questo posto straordinario ci vive una donna piccolissima con i capelli bianchi, il sorriso più bello e gli occhi più azzurri che abbia mai visto in vita mia. Lei si chiama Teresa e per tutto il tempo che abbiamo passato insieme oh, voi non ci crederete, ma c’era sempre qualcuno con le lacrime agli occhi. Che poi io gliel’ho pure chiesto a mamma il perché. E niente, pare che ai grandi, quando sono tanto felici o tanto emozionati, venga da piangere e non da ridere. E poi quelli strani siamo noi.
Bene questo è il nostro viaggio in Portogallo così come l’ho visto io.
1. Un posto favoloso dove, sospesi tra le case, volavano decine di ombrellini colorati fatti a mano.

2. Quello lì in fondo è il mio papà. Lui ama le fotografie, i film in cui muoiono tutti e me e mamma sopra ogni altra cosa. A lui devo la passione per il rock, per il cibo in generale (quello malsano in particolare) e per tutti i modi di dire del quartiere in cui è cresciuto.

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