
Come forse ormai avrete capito, noi siamo quelli dei viaggi così come vengono. Che si tratti di girare Roma in due giorni, attraversare la Francia o spostarsi lungo l’intera costa settentrionale della Spagna, quello che più amiamo delle nostre vacanze insieme è la più totale libertà. Il tracciare un percorso da casa e poi scoprire solo sul posto che era tutto sbagliato. E allora correggere la rotta, assecondare l’istinto, vivere da forestieri in mezzo ai residenti, chiedere loro consiglio su cosa visitare (che poi, diciamocelo, è l’unico modo per scoprire le meraviglie di un paese).
C’è chi parte con i bambini e organizza tutto nei minimi dettagli per scansare qualsiasi inconveniente. Io li ammiro, davvero. Ma non è il mio tipo di vacanza. Ché tanto poi gli inconvenienti arrivano lo stesso.
Certo quando viaggi col marmocchio al seguito le vacanze itineranti sono un po’ diverse. Ma non impossibili. Quello che conta è il coinvolgimento: farli sentire parte del viaggio, lasciare che dicano la loro, trovare un compromesso che vada bene per tutti. La mezz’ora al museo da bilanciare con una corsa in riva al mare, la cena di pesce e il pranzo al fast food, il giro sulle giostre e la visita a quel monumento che no, non potevate perdere, la mostra d’arte e i castelli di sabbia.
E una macchinetta fotografica per il vostro bambino. Questo è da sempre il mio consiglio per tutti quelli che mi chiedono come facciamo a fare dei viaggi itineranti con una bambina piccola.
Guardate qui: lei a due anni e mezzo che fa una delle sue prime paparazzate.

Per quella vacanza, un po’ timorosi che le...
Read More