Nei prossimi sei mesi la popolazione italiana subirà un’impennata. Questo grazie ad amiche e parenti intorno a me che hanno deciso di ripopolare il pianeta. E noi ci prepariamo ad accogliere i nuovi arrivati, di vari generi e dimensioni. E riflettiamo. La mente viaggia verso luoghi ameni di un passato che sembra tanto remoto. E che poi nemmeno lo è.
E penso ai giorni prima della scadenza, spalmata sul divano, che tentavo d’immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco, credendo di sapere. E a come clamorosamente mi sbagliavo. E penso al ritorno dall’ospedale con la nana urlante. Quando la casa, pur essendo sempre la stessa, mi appariva così incredibilmente diversa.
E poi lei. Che sembrava così piccola e indifesa. Poi apriva un occhio, ti guardava di sghembo e prendeva a urlarti in faccia tutto il suo disappunto per averla tirata fuori dal quel posto caldo ed accogliente che era la tua pancia. E allora quella piccola e indifesa eri tu. Che non sapevi cosa fare e non volevi chiedere aiuto. Che ti sentivi sola e un po’ incompresa. Più di tutto incapace. Qualche volta persino un pochino infelice.
Non per tutti è co...
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