viaggiare col marmocchio tagged posts

Almeno diciamoci ciao (anzi, diciamoci Auf Wiedersehen)

11386476_154874064846440_216388500_n

Amici miei, agosto mi ha colta accaldata e stanca come mai prima d’ora. Mi sono arresa, devo ammetterlo.

Io e la Marmocchia abbiamo fatto una minifuga al mare. Ci siamo divertite e rilassate. Ci voleva.

Fra pochi giorni ripartiremo, finalmente tutti e tre insieme, e mi sono resa conto solo ora di non avervi nemmeno detto ciao.

Perciò ciao, anzi Auf Wiedersehen. Perché noi quest’estate si va in Germania, una terra che in parte conosco e in parte sono molto curiosa di scoprire.

Spero siano vacanze meravigliose per tutti noi. Rigeneranti, più di tutto, che dopo un anno di lavoro ci vuole.

Siate molto felici.

Buone vacanze a tutti!

Read More

Viaggio in Portogallo con gli occhi di un marmocchio

 

C’è che loro mi piazzano la macchinetta in mano e poi ridono se mi metto a fotografarmi i piedini. Ma dico, sarò libera di immortalare quello che ritengo più rilevante, o no? Che poi questa cosa che sto sempre a fotografare i piedi miei e altrui, mica vero, dai, guardate qui sotto e vedrete.

E insomma, quei matti dei miei quest’estate mi hanno portata in Portogallo. Pare che in un tempo looontanissimo, in cui io addirittura non c’ero, tanto per dire, loro ci siano già stati. Il primo giorno siamo stati in un posto favoloso, con una spiaggia sconfinata dove io ho sguazzato bellamente in acqua, mentre loro rabbrividivano al solo guardarmi. Ok, l’acqua era freschetta, ma per diamine siamo giovani marmocchi che volete sia mai!

In questo posto straordinario ci vive una donna piccolissima con i capelli bianchi, il sorriso più bello e gli occhi più azzurri che abbia mai visto in vita mia. Lei si chiama Teresa e per tutto il tempo che abbiamo passato insieme oh, voi non ci crederete, ma c’era sempre qualcuno con le lacrime agli occhi. Che poi io gliel’ho pure chiesto a mamma il perché. E niente, pare che ai grandi, quando sono tanto felici o tanto emozionati, venga da piangere e non da ridere. E poi quelli strani siamo noi.

Bene questo è il nostro viaggio in Portogallo così come l’ho visto io.

1. Un posto favoloso dove, sospesi tra le case, volavano decine di ombrellini colorati fatti a mano.

2. Quello lì in fondo è il mio papà. Lui ama le fotografie, i film in cui muoiono tutti e me e mamma sopra ogni altra cosa. A lui devo la passione per il rock, per il cibo in generale (quello malsano in particolare)  e per tutti i modi di dire del quartiere in cui è cresciuto.

3...

Read More

In Portogallo col marmocchio: un viaggio che porterò sempre con me

E così, nonostante abbia volutamente ignorato il fatto che ci sarebbe stata un’ultima cena, un ultimo tramonto e un volo di rientro che ci avrebbe riportati a casa sancendo la fine delle vacanze, le vacanze poi sono finite sul serio.

È che io non sono una di quelle che “sì, va bene le vacanze ma poi dopo un po’ ci si stufa“. No, io in vacanza, ma soprattutto in viaggio, ci potrei proprio vivere. Così, giusto per precisare.

La buona notizia è che ho finalmente rimesso mano agli sconclusionati post estivi, con le fantasiose formattazioni del testo e le foto in formato rigorosamente ad minchiam. La cattiva è che rileggere (e rivivere) il nostro viaggio mi ha dato la mazzata finale. Cioè, tipo voglio rifare tutto dall’inizio all’infinito?

Trovate il mio diario di viaggio, finalmente sistemato, ai seguenti link (e nella fantasfavillosa nuova pagina dei viaggi col marmocchio):

In Portogallo col marmocchio: giorno 1

In Portogallo col marmocchio: giorno 2-3

In Portogallo col marmocchio: giorno 4

In Portogallo col marmocchio: giorno 5-6

In Portogallo col marmocchio: giorno 7

In Portogallo col marmocchio: giorno 8-10

In Portogallo col marmocchio: giorno 11-12

In Portogallo col marmocchio: cosa mangiare e cosa bere.

Vi dovevo un ultimo resoconto fotografico, quello della nostra visita a Barcelos che trovate in fondo al post. Una città molto bella che si anima all’inverosimile durante il mercato del giovedì. Noi abbiamo programmato la visita proprio per visitare quello che dicono essere uno dei mercati più famosi a livello europeo e sicuramente il più grande mercato di artigianato locale del Portogallo.

Sicuramente immenso. Sicuramente da vedere. Ma devo dire che ho trovato molto più attraente il centro di Barcelos piuttosto che il mercato (chi vive a Milano immagini un mercato del sabato di viale Papiniano moltiplicato per dieci e avrà un’idea).

Del nostro viaggio in Portogallo porterò con me tantissimi ricordi felici. Quei momenti di assoluta perfezione che nell’attimo esatto in cui li vivi sai già che da domani pensarci ti farà un gran male. E sei perfettamente felice e perfettamente inguaiato nello stesso istante.

Mi porto a casa una quantità di ottimo cibo mangiato, il cuore gonfio dell’immensità dell’oceano e de...

Read More

Le vacanze con gli occhi di un marmocchio

Come forse ormai avrete capito, noi siamo quelli dei viaggi così come vengono. Che si tratti di girare Roma in due giorni, attraversare la Francia o spostarsi lungo l’intera costa settentrionale della Spagna, quello che più amiamo delle nostre vacanze insieme è la più totale libertà. Il tracciare un percorso da casa e poi scoprire solo sul posto che era tutto sbagliato. E allora correggere la rotta, assecondare l’istinto, vivere da forestieri in mezzo ai residenti, chiedere loro consiglio su cosa visitare (che poi, diciamocelo, è l’unico modo per scoprire le meraviglie di un paese).

C’è chi parte con i bambini e organizza tutto nei minimi dettagli per scansare qualsiasi inconveniente. Io li ammiro, davvero. Ma non è il mio tipo di vacanza. Ché tanto poi gli inconvenienti arrivano lo stesso.

Certo quando viaggi col marmocchio al seguito le vacanze itineranti sono un po’ diverse. Ma non impossibili. Quello che conta è il coinvolgimento: farli sentire parte del viaggio, lasciare che dicano la loro, trovare un compromesso che vada bene per tutti. La mezz’ora al museo da bilanciare con una corsa in riva al mare, la cena di pesce e il pranzo al fast food, il giro sulle giostre e la visita a quel monumento che no, non potevate perdere, la mostra d’arte e i castelli di sabbia.

E una macchinetta fotografica per il vostro bambino. Questo è da sempre il mio consiglio per tutti quelli che mi chiedono come facciamo a fare dei viaggi itineranti con una bambina piccola.

Guardate qui: lei a due anni e mezzo che fa una delle sue prime paparazzate.

Per quella vacanza, un po’ timorosi che le...

Read More

Un week end col marmocchio

Un po’ per esorcizzare l’inizio del nuovo anno al quale, diciamocelo, non siamo mai abbastanza pronti. Un po’ per dire nuovamente arrivederci al mare del quale, ammettiamolo, non ne abbiamo mai abbastanza. E un po’ anche perché ci si presentava un’ottima occasione, la nana ed io ci siamo lanciate in un week end tra amiche in quel di Marina di Massa e dintorni.

Complice un clima decisamente estivo, l’ambientazione talora anni sessanta (tipo che in spiaggia, da un momento all’altro, mi aspettavo di scorgere Jerry Calà sul pattino) e una buona luna marmocchia, sono stati due giorni davvero eccezionali.

Due giorni in cui ho scoperto che quel suo essere socievole (che di solito si traduce nel puntare quello con alle spalle il maggior numero di anni di galera...

Read More

Treanniemezzoquasiquattro: viaggio in Francia con gli occhi di un marmocchio

Treanniemezzoquasiquattro sono una strana età. Un’età in cui ricordi perfettamente tutto quello che tra qualche anno avrai completamente cancellato. Un’età in cui socializzare con uno sconosciuto, che non parla nemmeno la tua lingua, pare facile e naturale come forse non lo sarà più per il resto della vita. Un’età in cui cantare a memoria l’inno della tua nazione, con estremo orgoglio e passione, fa sorridere (e sperare) tutti gli adulti che ti circondano. E tu non lo sai perché. Però lo canti.

Treanniemezzoquasiquattro sono l’età in cui puoi dare prova, con una certa esattezza, di quello che sarai domani. E rendere orgogliosi (e un po’ terrorizzati) la tua mamma e il tuo papà.

A treanniemezzoquasiquattro, sebbene ancora al di sotto del metro d’altezza, puoi essere testardo e risoluto, far valere le tue ragioni in maniera non sempre ortodossa e mandare fuori di testa, a minuti alternati, i tuoi genitori. Impuntandoti sulla qualunque. Senza possibilità di resa.

Lo sapevate tutto ciò? Io ad esempio no. E forse è per questo che così spesso ultimamente mi parte la brocca.

Ma treanniemezzoquasiquattro sono anche l’età in cui una vacanza totalmente improvvisata può diventare un’avventura emozionante e divertente. Che forse perderà il ricordo delle immagini, ma spero lasci il segno permanente di una straordinaria emozione.

Questo è il nostro viaggio in Francia visto con gli occhi della Marmocchia.

Piccola postilla: tutte le foto (decapitazioni comprese) sono state fatte dalla abili mani marmocchie. La post produzione (piccoli effetti e scritte), nonché la selezione (ché postare 50 foto dei miei o suoi piedi – pare siano il suo soggetto preferito – non mi pareva il caso) sono ad opera della sottoscritta.

Read More

In Francia col marmocchio: day 10-11

Partimmo in tre, torneremo in quattro. Nella fattispecie il quarto membro dell’equipaggio è pennuto e, all’occorrenza, sa emettere un suono stridulo che funge da richiamo ad amici e parenti altrettanto pennuti. E dunque la Marmocchia s’è fatta l’amichetto… per le penne. Le piacciono i gabbiani, nella maniera curiosa e tenera dei nani treenni. Al contrario non so quanto al povero Gabbianello piaccia stare nelle turbolente mani marmocchie.

20120821-163325.jpg

Dopo una giornata di riposo a...

Read More

In Francia col marmocchio: day 6

Plages du debarquement.
6 giugno 1944: sbarco in Normandia. Non ci pensiamo mai abbastanza. E non ci pensiamo quasi più. A quello che ha potuto fare un tempo, neanche poi così lontano, la follia dell’uomo.
Qui la storia sembra oggi. E non settant’anni fa.
Musei, negozi che vendono “ricordi” della guerra, foto. E l’atmosfera nei villaggi dello sbarco. Tutto fa accapponare la pelle e confonde il cuore e la testa nel tentativo di immaginare quello che pare davvero impossibile da capire.
E i cimiteri, poi. Conti le lapidi e pensi che ognuna porta con sé una vittima. Lo sguardo si smarrisce e perde il conto. Troppi morti. Erano troppi già dalla prima fila.

20120816-224507.jpg

20120816-224821.jpg

20120816-224850.jpg

20120816-225200.jpg

20120816-225210.jpg

20120816-225219.jpg

Una giornata intensa. Di emozioni forti che fanno male...

Read More

In Francia col marmocchio: day 3-5

20120815-232747.jpg
Lezione di francese per principianti: disponete le labbra come se foste costantemente in procinto di pronunciare la parola chiurlo. Con la bocca in questa posizione potrete tranquillamente parlare la vostra lingua di origine spacciandola per francese. Vi capiranno? Ovviamente no. Ma è dovere del buon turista straniero provare ad esprimersi nella lingua locale. Perciò tentar non nuoce: acchiurlare il proprio idioma può risultare se non altro parecchio divertente.

Lasciata Parigi ci dirigiamo verso la costa normanna passando in visita a casa e giardini di Monet (Giverny) e alla cittadina di Giovanna D’Arco (Rouen).

20120815-232231.jpg

20120815-232301.jpg

20120815-232317.jpg
Il tempo è incerto ma noi, impavidi e incoscienti, optiamo per un campeggio a Fecamp segnalato dalla guida per la vista spettacolare a strapiombo sul mare. Ora...

Read More

Robedamamma va in vacanza

Lettori cari, amici di sempre, pellegrini di passaggio, luglio volge al termine e si avvicina la partenza. Devo dire che la nebbia che avvolge il nostro viaggio francese è ancora molto fitta. Come dire, sappiamo che dobbiamo andare, ma il dove esattamente ci sfugge.

Le lezioni di lingua in compenso procedono alla grande. Si rispolverano vecchie glorie del rap francese, si studiano i classici ma, soprattutto, si ritiene che l’apprendimeno del testo di una canzone in particolare spalancherà i cuori del popolo di Francia.

Sentite che poesia:

Les voilà! Les voilà! C’est vous, quelle merveille!
Par ici les manteaux, par là les bouteilles
Les amis, des amis, sont tous des amis
Plus on est de fous, ah ! ah ! plus on rit

ovvero:

Eccoli! Eccoli! Siete voi, che meraviglia!
Da questa parte i ca...

Read More