Sono quasi le due di notte e finalmente sto rincasando, di rientro dal concerto di Madonna a San Siro. Stanotte dormo a casa di mamma.
Non so cosa preveda l’etichetta per le figlie ormai fuori di casa da anni, che chiedono ospitalità per la notte. Avrei dovuto avvertire quando è finito il concerto? Esiste un coprifuoco? Se sì, devo averlo ampiamento violato.
Lentamente infilo la chiave nella toppa e qualcosa nello stomaco mi si annoda. Che strana sensazione. Viene da lontano eppure è tanto familiare.
Come un ladro apro la porta e m’infilo nella casa silenziosa e buia, richiudendola alla mie spalle con l’abilità di chi per anni si è esercitato a lisciare i coprifuoco senza farsi sgamare. Riuscendoci, peraltro, quasi mai.
Ascolto il silenzio. È andata...
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