Category Pensieri sparsi

10 cose di me che non voglio più spiegare alla gente

Non so se siano i 40, o che ieri ho subito un tamponamento ed ero sola in auto con le bimbe e ci siamo spaventate un casino. O solo che ogni volta che si avvicina un altro compleanno è sempre tutto un miscuglio di emozioni: eccitazione, malinconia, gratitudine, timore.

Forse è semplicemente che sono stanca di dover dare spiegazioni su come sono fatta. Vi capita mai di sentirvi, come dire, malinterpretate? E di non aver davvero più voglia di spiegarvi?

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Quell’anno buio della mia vita (riconoscere e affrontare i momenti difficili)

Qualche anno fa ho vissuto un momento terribilmente difficile. Un momento che mi ha cambiata nel profondo, rendendomi forse un po’ più fragile ma di sicuro molto più consapevole.

Due aborti spontanei, nel giro di pochi mesi, hanno messo a dura prova la mia stabilità emotiva, dando un contraccolpo alla mia anima dal quale ho potuto riprendermi solo accettando il fatto che non sarei stata più la stessa.

L’anno più buio della mia vita. Eppure quello in cui ho imparato a conoscermi, capirmi, perdonarmi, cadere e rialzarmi, come non avevo mai fatto prima di allora.

Quell...

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Una di queste mattine

Pellegrini

Una di queste mattine mi alzo prima dell’alba e aspetto il sole ridendo.

Una di queste mattine faccio yoga visualizzando una famiglia di delfini che nuota lenta fino all’orizzonte. Dice che funziona.

Una di queste mattine mi sveglio gazzella e aspetto il leone. Cazzo vuoi, leone? Gira alla larga, tanto da qui non mi muovo.

Una di queste mattine chiamo papà e gli dico dritto per dritto quanto lo amo. Anzi, una di queste mattine prendo la macchina e glielo vado a dire viso a viso. Mi stringo forte a me
quei 45 chili di gentilezza e sfinimento, fregandomene delle convenzioni di famiglia. E, chissà, magari lo faccio felice.

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Che sia un anno per cui dire grazie 

sorelle-Natale

E così Natale è arrivato correndo, e correndo è passato. Una vera e propria fuga, si direbbe, che però ci ha lasciato moltissimo.

Non è stato un mese facile per noi, questo dicembre, e le conseguenze si sono abbattute inevitabilmente sul nostro Natale. Abbiamo rimediato come potevamo e devo dire che poi, alla fine, è stato per molti versi molto felice.

Il regalo più bello, quello per il quale non smetto mai di ringraziare, è l’incredibile rapporto che stanno coltivando le mie due bambine. Il Natale le ha rese complici una volta di più rendendo magico e pieno d’amore questo periodo, come non avrei osato sperare.

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E invece, oggi, vivo

Sun

Questa mattina mi sono svegliata e, che ne so, la giornata non girava. Mi sono vestita a fatica, truccata a fatica, aiutato le bimbe a prepararsi (una su due, a dire il vero, ma a me è parso già tanto).

Sono uscita di casa e faceva un freddo pungente, fastidioso, arrogante.

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Superare le proprie paure per essere liberi

coraggio

Sono sempre stata paurosa e facilmente impressionabile. Ho così tante fobie, alcune davvero ridicole lo ammetto, che farei forse prima a dire quello che non mi spaventa. Fondamentalmente gli orsetti di gomma e lo zucchero filato. Ma non sempre.

Non posso stare in casa da sola senza avere almeno la radio accesa (la musica copre i rumori che altrimenti mi farebbero sobbalzare ogni cinque minuti). Se invece in casa c’è qualcuno, è necessario annunci il suo arrivo nella stanza in cui mi trovo, da almeno due stanze di distanza, pena rischio di infarto (per entrambi).

Ho paura di stare in in mezzo a una folla di gente sconosciuta. L’idea di un concerto da sola mi getta nel panico.

Ho il terrore di guidare in autostrada. E non parliamo dei tornanti di montagna, il solo pensiero mi fa istintivamente allungare il piede destro per frenare. Odio prendere l’ascensore da sola, rincasare la sera tardi senza compagnia e andare alle toilette pubbliche senza qualcuno che mi tenga la porta. Vabbè, poi un giorno cresco.

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Milano, a volte (e la mia vita pure) 

Milano Pinacoteca Bacio

Ho ripreso a lavorare. Niente di serio, eh, almeno per ora. Continuo a frequentare l’ufficio poco e malvolentieri, e il più delle volte vorrei essere altrove. Con la mia famiglia, per esempio. Ma anche su una spiaggia deserta col mare che mi fruscia nelle orecchie.

L’altro giorno ho googlato “trasferirsi alle Canarie”. E io alle Canarie non ci sono nemmeno mai stata. E no, il rientro non l’ho preso affatto bene.

Dopo un’estate così intensa, guardo a Settembre con una certa diffidenza. “Che vuoi, Settembre, perché sei già qui?

E poi c’è quell’altra cosa. Quella che noi “co...

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40 cose che ho amato di questi 40


La mattina dei miei 40 anni mi sono guardata allo specchio e ho pronunciato lentamente la parola “quaranta”. Ho atteso scrutando a fondo il mio viso.

Niente, non succedeva niente. Chissà che mi aspettavo.

È che credevo che ai 40 ci sarei arrivata con molte certezze e importanti risposte. E invece ho ancora insicurezze e tante, troppe, domande.

Mi è preso il panico. Allora ho fatto quello che faccio di solito quando mi sento confusa e spaventata.
Ho preso un foglio e ho iniziato a scrivere.

In ordine sparso, e per niente logico, ho fatto un elenco dei miei 40 momenti del cuore di questi miei primi 40 anni di vita. Non so se abbia senso, ma intanto è servito a calmarmi…

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Dove cerchiamo la felicità

L’altro giorno sono stata dal parrucchiere. Lo dico così, come se fosse un evento unico, perché in effetti, al momento, lo è.

Ne sono uscita con una piega improbabile, di quelle con i ricci alla Nelli della Casa nella Prateria (googlate pure, mentre vi vergognate di essere così tanto più giovani di me).

Che forse giusto nella prateria poteva essere considerata una pettinatura accettabile.

Non me la sono sentita di contraddire la parrucchiera, che pareva essersi così tanto affezionata alla causa. Ero piena di beccucci e il tratto macchina-casa mi è parso davvero eterno.

Contavo di non incontrare nessuno. Ho ovviamente incontrato chiunque.


A cas...

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Mai abbastanza

Mai abbastanza

Non ricordo quando, esattamente, ho iniziato a pensare di non essere abbastanza.

Ci sono giorni in cui, se ripercorro indietro il tempo con la mente, mi pare di non arrivare mai al giorno zero.

Vado a qualche anno fa, quando ancora non avevo una famiglia, poi ancora qualcuno prima, il primo lavoro, l’università. E ancora indietro alle scuole superiori, le medie, perfino le elementari.

Certi giorni mi pare di non essermi mai sentita abbastanza nemmeno di fronte ai miei compagni alla scuola materna. Che loro ci andavano sul serio, mica come me, che vomitavo sulla camicia di papà per tornare insieme a casa, e poi era tardi e finiva che a scuola non mi ci riportava più (finché non ha imparato a tenersi una camicia buona in auto e per me è stata la fine).

Non m...

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