Making the most of it

Milano, quarantena Coronavirus

Non so se siate appassionati o meno di fantascienza o, come me, abbiate sempre guardato con una certa diffidenza agli scenari post-apocalittici di certi film pensando “ma quante cazzate.”

Bè, amici, siamo in uno di quei film. Ed è agghiacciante. Eppure, tra ansia e sconforto, giorno dopo giorno in questa quarantena, si è fatta strada in me l’idea che quello che possiamo imparare da questa tragedia del Coronavirus sia di un’importanza così grande, che la vera tragedia sarebbe uscirne senza aver imparato niente.

Così ho provato a mettere a tacere le paure (non sempre ci riesco) e ho attivato tutti i miei ricettori della positività. Credo che in questo momento siamo chiamati a rispettare due doveri su tutti: attenerci scrupolosamente alle regole nella tutela di noi stessi e degli altri e rendere onore al tempo prezioso che ci è stato donato. Perché di questo si tratta. Non possiamo (e non ci chiedono) di fare molto altro.

Noi fortunati che possiamo stare con le persone che amiamo, dobbiamo rendere onore a questo tempo insieme.

Noi fortunati che non dobbiamo andare a lavorare o che possiamo farlo da casa, dobbiamo ringraziare ogni giorno senza lamentele, soprattutto per rispetto di quelle persone che non lo possono fare.

Noi fortunati che possiamo stare a casa, cazzo, ci dobbiamo stare!

Make the most of it. Diamo valore a questa pausa forzata. E con l’augurio che voi e i vostri cari siate in salute, vorrei invitarvi a fare lo stesso insieme a me.

Oggi vi racconterò un po’ di come stiamo vivendo la quarantena. Da domani cercherò di raccogliere qui per voi tutte le risorse che mi vengono segnalate per sfruttare al massimo questa pausa obbligata a cui siamo sottoposti. Mi piacerebbe che mi scriveste anche di voi, di come state vivendo la quarantena, dove vi trovate, con chi siete, cosa fate. Condividiamo le paure per esorcizzarle, facciamoci compagnia anche se da lontano. STIAMO INSIEME. OGNUNO A CASA PROPRIA!

Se penso a quella domenica in cui il governo ha deciso di chiudere le scuole, mi pare siano passati secoli. Io e mio marito smarriti davanti a una situazione surreale a cui, come tutti, non eravamo pronti e faticavamo a credere. Smarrimento, che è andato crescendo da quel giorno in poi, mischiandosi con la paura e la sensazione di impotenza che ci hanno resi tutti bambini.

E quando pensavamo che sarebbe tornato presto tutto alla normalità, è arrivata una nuova spiazzante decisione: l’intero paese in quarantena. Sono sincera, fatico ancora oggi a capire quello ci sta accadendo. Succede anche a voi?

I primi giorni sono stati confusione pura. Riorganizzare il nostro quotidiano tra le quattro mura di casa non è stato semplice. Oggi che è passato quasi un mese da quel 24 febbraio prima, e da quell’8 marzo poi, posso dire che anche in questo caos abbiamo ristabilito una normalità. Ed è importante. Per i bambini ma anche per i grandi.

Siamo a casa, stiamo bene. Passiamo tanto tempo insieme a fare cose belle, cose che prima non trovavamo mai il tempo di fare. Vediamo film, leggiamo libri, giochiamo insieme. Riordiniamo casa, ci occupiamo di tutte quelle cose che avevamo lasciato in sospeso per mancanza di tempo, compreso le telefonate agli amici. Stiamo cercando di creare ricordi positivi. Non sempre è facile ma basta una nuova tradizione (il film nel lettone al venerdì sera, ad esempio) per volgere in positivo una giornata.

Abbiamo scoperto di essere contornati da persone preziose e forse nemmeno sapevamo quanto. Se c’è una cosa che sta facendo bene questo virus è far cadere le maschere. Siamo felici di constatare che abbiamo seminato bene. Quando tutto questo finirà vorrei che la mia vita fosse pulita, o meglio, depurata da tutte quelle persone e situazioni negative, inquinanti, dalle quali lo scorrere incessante della routine non mi faceva liberare.

Abbiamo scoperto che la didattica a distanza è possibile e può funzionare pure bene. La vera fortuna è avere maestre e professori che fanno il proprio lavoro con il cuore. Si stanno rivelando colonne portanti nella vita delle nostre figlie. Lo speravamo. Ora lo sappiamo.

Sono riprese anche le lezioni di danza. A distanza. A dimostrazione che l cuore e la passione tutto possono.

lo schermo è diventato il nostro alleato più grande. In video vediamo amici che il tempo e le distanze non ci concedevano di incontrare quanto volevamo. Ora un aperitivo online ci avvicina ancora di più. I progetti vanno avanti, si trovano altri strumenti, altre vie. Scopriamo di avere risorse che mai avremmo immaginato, risorse che entreranno a far parte della nostra vita anche quando tutto questo sarà finito.

Siamo stati costretti a fermarci. Ma non siamo immobili. Andiamo avanti, più lenti forse, ma andiamo avanti. E io ho come l’idea che ora ci si ascolti anche di più. Abbiamo orecchie più attente per gli altri ma anche per noi stessi e per le nostre emozioni. Altro talento che dovremmo continuare a esercitare anche quando ne saremo fuori.

Rispettiamo le regole, stiamo a casa, curiamoci dei nostri cari anche a distanza, cacciamo le paure e rendiamo prezioso questo tempo che ci è stato dato.

E allora sì che andrà tutto bene.

Rispondi