È maggio. Di nuovo.


Come state, amiche mie, siete sopravvissute alla prima settimana di questo mese? Maggio, come di certo saprete, per noi mamme non è un mese, ma una sfida all’ultimo sangue per soli duri. E tu sei lì che dici, vabbè ma io sono mozzarella di nascita, non voglio partecipare, grazie lo stesso per avermi invitata, magari facciamo l’anno prossimo. Ma no, non puoi ritirarti.


Tanto per darvi un’idea esemplificativa, ma non esaustiva, del mio Maggio, la scorsa settimana abbiamo avuto:
mercoledì: prove cresima della grande – giovedì: prove saggio di danza (senza costumi) – venerdì: festa anni 70 all’asilo della piccola (ah, ci siamo dovute vestire a tema) – sabato: combo prove saggio di danza (in costume) più cresima e cena di festeggiamento parentale. La morte.

Io sono sempre qui che spero che l’attuale governo, tra una minchiata e l’altra, si lasci sfuggire l’abrogazione di Maggio. Pare per ora non se ne parli.


Ah, ve l’ho detto che quest’anno mi sono offerta di dare una mano dietro le quinte allo spettacolo di danza della grande?
Ho sentito un “cojona” provenire dal fondo dell’aula, qualcuno vuole aggiungere altro?

Se sei mamma, Maggio non è un mese, è il girone dell’inferno che nemmeno Dante ha avuto il coraggio di scrivere.

Se ad aprile ti sogni in riva a spiagge paradisiache e deserte, sotto a un enorme capello di paglia, mentre sorseggi il tuo Margarita al suono delle onde che s’infrangono a riva, a maggio il conto corrente che scende in picchiata ti riporta alla dura realtà di te che ti cali un crodino caldo sotto il sole cocente di Ostia Lido mentre rincorri il pupo, nudo e impanato di sabbia e crema solare, cercando di non sfrangerti contro qualche bagnante.

Hai dato la quota per il regalo alle maestre? E quella per il regalo di fine ciclo scolastico alle bidelle, vicepreside, preside, segretario e sottosegretario, dirigente scolastico, assessore alle poltrone libere del cinema di paese e supplente che ha coperto un’ora buca in classe di tuo figlio sette mesi fa? Siamo all’ultimo anno della primaria, vuoi che si dica di noi che siamo state mamme disattente e taccagne?

E la rappresentate di classe? Chi raccoglie la quota regalo per colei che da anni raccoglie le quote regalo?

E tu sei lì che vorresti appellarti a un comma a caso di una legge a caso di un ordinamento a caso, ma a scuola passavi le ore di diritto a scambiarti bigliettini con la tua migliore amica per organizzare le uscite pomeridiane con la cumpa, quindi davvero non sapresti da che parte iniziare. Finisce che dai la tua quota anche per questo di regalo, anche se la faccenda ti puzza di marcio fin dal principio (e comunque voglio spezzare una lancia in favore delle rappresentanti di classe, delle amministratrici dei gruppi whatsapp di mamme e delle raccoglitrici professionali di quote regalo… no, niente, non mi viene in mente proprio niente***).

(*** Ah ah ah, scherzavo ragazze, vi voglio bene!)

Maggio è roba da stomaci forti e pazienze di ferro.

Mamma, quest’anno nel saggio di musica farò la protagonista, la dea delle natura, sei contenta per me?

E me lo chiedi? E’ meraviglioso e la mamma è tanto orgogliosa di te!

Ah, mamma, la maestra ha detto che devi confezionarmi con le tue mani il vestito. Io le ho detto che, figurati, tu non sai manco attaccare un bottone, ma lei ha detto che avrò pure qualcuno in famiglia meno impedito di te e io non volevo contraddirla, così le ho detto che era ok.

0_0

Mamma?

Eh.

Stai diventando verde in viso.

Tranquilla, amore, succede spesso durante i travasi di bile.

E così quest’anno il numero di costumi da preparare per le varie recite scolastiche è salito vertiginosamente. Nel frattempo, mentre attendo con ansia mista a terrore l’ennesimo gruppo whatsapp per la pizza di fine qualcosa, elargisco soldi per le quote regalo di qualcuno senza nemmeno più informarmi di chi stiamo parlando, né di cosa gli regaleremo. Così, sulla fiducia.

Questo Maggio, per noi, porterà via la fine di ben due cicli scolastici (le combo ci piacciono proprio tanto). I saluti alle maestre ci troveranno nel solito mare di lacrime solo che, questa volta, non ci sarà un settembre di nuovo insieme.

La malinconia forse ci ucciderà (se non lo avrà fatto prima Maggio) ma accoglieremo comunque giugno con il sorriso, pronte a tuffarci nel tetris dei campi estivi con un rinnovato entusiasmo. Almeno quelle di noi che ce l’avranno fatta.

In bocca al lupo a tutte le mamme che a maggio lottano contro il tempo, la fatica e la rovina economica per il solo gusto di vedere un sorriso sul volto dei propri figli. Siamo forti, non scordiamolo mai! E un pensiero a tutte le mamme che andranno a infoltire la schiera di vittime… delle chat di gruppo su whatsapp!

Tags:  ,

Rispondi