Un pezzo di Milano che porterò nel cuore

Dieci anni fa Brera, uno dei quartieri che più amo della mia città, diventava un po’ la mia seconda casa. Ogni mattina, per dieci anni ho percorso le sue strade deserte per andare in ufficio, prendendo un po’ in giro questa Milano che tutti dicono essere frenetica ma che a quell’ora di mattina dormiva come un ghiro (se cercate sul mio profilo Instagram #milanodeserta trovate alcuni miei scatti in proposito).

Ho fatto colazione in posti che sono diventati famiglia (posti che nell’arco di questi dieci anni hanno chiuso, cambiato volto, riaperto più volte) preparandomi alla giornata lavorativa nella quiete di un quartiere che è arte e poesia a ogni angolo.

Ho passeggiato nei vicoli con la musica nelle orecchie, sbirciando nei portoni, alzando più volte gli occhi al cielo e trovando Milano davvero bellissima (cosa che non sempre mi succede, devo essere sincera).

Da domani Brera tornerà a essere il posto dove andare per un aperitivo o per una visita con le bimbe all’Orto o alla Pinacoteca. E sempre il luogo dove portare gli amici in visita alla mia città per mostrare con orgoglio le meraviglie che nasconde.

Vicoli acciottolati, chiese antiche e bellissime, negozi che sono vere perle (come la cartoleria Rigadritto, il corner Caudalie, e i millemila temporary store che spuntano come funghi qui e là). Mi mancheranno moltissimo.

Mi mancherà anche essere al centro delle varie “settimane” che animano Milano (la Fashion week, il Salone del Mobile, il fuori Salone) assistere alla preparazione e poterle vivere fuori dal caos del fine settimana.


Mi mancherà dare informazioni ai turisti in tutte le lingue che conosco e anche in quelle che non conosco, perché sono italiana, e da noi l’ospite è sacro.

Mi mancherà essere nel cuore di Milano e frequentare un ufficio postale in cui tre persone su cinque sono straniere eppure nessuno degli impiegati parla l’inglese. Ma vederli provare è sempre stato un grande spasso. Mi mancherà avere il fruttivendolo di fiducia che mi mette via la frutta più buona e me la fa trovare pronta al mattino.

Mi mancheranno i saluti dei camerieri dei ristoranti all’aperto. Ristoranti dove non ho mai pranzato, ma a furia di vedermi passare ogni pomeriggio all’uscita da lavoro, si diventa un po’ amici lo stesso. E poi dicono che Milano non è, alla fine, una grande paesotto.

Da domani sarà tutto un po’ diverso. Per carattere temo i cambiamenti ma amo molto le sfide. Perciò ringrazio Brera per essere stata una compagna perfetta in questi dieci anni di vita ami tuffo in questa nuova avventura. Ma torno presto, promesso!

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