Fenomenologia della mamma con un bambino che fatica ad addormentarsi
Post in collaborazione con Humana
Durante la mia prima gravidanza fantasticavo spesso su come sarebbe stato diventare mamma. Le mie visioni erano ambientate spesso e volentieri di notte ed erano intrise di seta bianca e merletti, pupi sognanti e silenzi ovattati, con la luna che, timida, si affacciava alla finestra per il bacio della buona notte.
Poi è nata lei. E ho scoperto che di bambini e sonno non ne sapevo proprio niente!
Fenomenologia della mamma con un bambino che fatica ad addormentarsi:
• La mamma “ninna nanna, ninna… zzz!”
Lei ci prova a restare sveglia mentre addormenta il pupo ma, oh, non c’è niente da fare: alla prima strofa della ninna nanna è già bella che andata. È così devastata dalla nuova routine da mamma, che ormai le giornate sono una sfida a restar sveglia. Quando dalla cameretta senti finalmente silenzio, una cosa sola può essere successa: mentre lei dorme, il figlio le sta annodando i capelli alle sbarre del letto.
• La mamma da Mozart agli AC/DC in 3,2,1
Le hanno detto che la musica classica rilassa e concilia. Suo figlio, però, ha da sempre una predilezione per l’hard rock. Che non lo rilassa e non lo concilia, ma lo diverte un casino. Ogni sera lei ci prova, perché provarci la fa sentire una madre migliore. Ogni sera, dopo pochi secondi di un adagio a caso in do minore, il pupo insonne le urla in faccia il suo profondo disagio. 3,2,1 e nella casa riecheggia l’assolo inziale di Highway to hell. A quel punto la notte è fregata, ma dovreste vedere la soddisfazione sulla faccia del marmocchio!
• La mamma “il mio bimbo non MI dorme”
Al contrario della mamma “il mio bimbo non MI mangia”, e di quella “il mio bimbo non MI fa la cacca”, lei è l’unica a fare un uso proprio del pronome riflessivo MI. Perché sì, un bambino che non dorme ti frega pure il tuo di sonno, e su questo non si discute. Solo che lei, questa mancanza di sonno, non è che l’abbia presa proprio bene. Di giorno si aggira per le strade del quartiere, gli occhi iniettati di sangue, alla ricerca di un malcapitato su cui riversare il resoconto della sua ultima notte da incubo. Se la incontri al parchetto meglio girarle alla larga. Che poi, hai visto mai che questa cosa dell’insonnia sia pure contagiosa!
• La mamma capo villaggio
Una volta ha letto in un libro che per crescere un bambino ci vuole un “intero villaggio”. Ok, non era proprio così, ma la cosa le è piaciuta parecchio e le è un tantino sfuggita di mano. Da allora, dopo essersi autoproclamata capo villaggio, dispensa ordini come non ci fosse un domani. Del rituale della buonanotte se ne occuperebbe anche volentieri, davvero, ma il papà (tata, nonno, vicina di casa, sconosciuto incontrato per caso a cui ha appena offerto 50 euro) reclamano a gran voce il loro ruolo in questa comunità. E non sarà certo lei a negarglielo!
• La mamma vagabonda
Il suo sogno, fin da piccola, era quello di girare il mondo all’avventura. Da quando è diventata mamma, e il suo letto è posto sotto sequestro, a turno, dai figli, ha potuto finalmente dare sfogo alla sua natura vagabonda e dormire ogni notte in un posto diverso: la culla del figlio più piccolo, il letto di quello più grande, il divano, il balcone, la vasca da bagno, ma anche in piedi, appoggiata allo stipite della porta. Più all’avventura di così…
• La mamma ninja
Questa è la mia preferita, ve lo dico. Suo figlio c’ha il superudito, oltre a delle evidenti capacità divinatorie che gli permettono di intuire quando la madre sta valutando l’eventualità di abbandonare, prima o poi, la cameretta. Al primo muscolo mosso, scatta in modalità sirena e si placa soltanto quando la poveretta riprende la configurazione di sicurezza: arrotolata intorno a lui, possibilmente con un ditino nell’occhio e un piedino in bocca. Ma la mamma ninja nulla teme e, per sopravvivere, ha dovuto portare le sue conoscenze di arti marziali a un altro livello. Addormentato il pupo, in tre mosse nette è fuori dal lettino e dalla porta, senza aver spostato una sola molecola d’aria nella stanza. Il marito non ha ancora capito come faccia, ma tant’è che la sera, all’improvviso, se la ritrova seduta accanto a lui sul divano. E non saprebbe dire né quando né da dove sia sbucata.
• La mamma che sussurrava agli insonni
Ha letto tutti i manuali e gli antimanuali di puericultura che riguardano il sonno e i rituali della buonanotte. Da Tracy Hogg a Estivill, la sua competenza in materia di routine serali e disturbi del sonno è ormai ai massimi livelli. Ci potrebbe perfino tenere dei master. Suo figlio, ovviamente, è prossimo alla pubertà e dorme ancora nel lettone. Lei, però, alla routine serale ci crede ancora un casino. Periodicamente, mette mano al piano di addormentamento del pupo/adolescente, certa che questa sarà la volta buona. Dal biberon di camomilla passerà presto al bicchiere della staffa, ma noi siamo tutte con lei e in coro sussurriamo: ssshhhttt, dormi piccino!
Si fa per scherzare, amiche mie (ma nemmeno troppo), perché sappiamo bene che la mancanza di sonno è una vera tortura per noi genitori. Ma non disperate, perché se le avete già provate tutte, e la fase di addormentamento del vostro bambino è ancora un incubo senza via d’uscita, oggi ho un nuovo consiglio per voi.
Si tratta di Melamil il nuovo integratore alimentare di Humana a base di melatonina che contribuisce alla riduzione del tempo necessario per prendere sonno. Questo prodotto è indicato nei casi di difficoltà ad addormentarsi o per alleviare gli effetti del jet lag.
Basta assumere 4 gocce di prodotto, pari a 1 mg di melatonina, poco prima di coricarsi per ridurre i tempi di addormentamento.
Il sonno dei bambini è un argomento molto delicato e spesso, nel momento della messa a letto serale, noi genitori ci sentiamo un po’ come dei supereroi con i poteri scarichi.
Melamil è un ottimo alleato da aggiungere a libri, peluche preferito e tante coccole, per una routine serale a prova di marmocchi che faticano ad addormentarsi.
Con l’aiuto di Melamil mamma e papà riacquistano i superpoteri e tornano a essere i paladini del sonno dei propri bambini!
E tu, quando si parla di nanna, quale mamma sei?
:-DDD Vale, mi fai sempre tanto ridere!
Ah ah grazie, qui si ride per non piangere eh!