#leggiAMOlo: Il resto è ossigeno
Valentina Stella è un’amica. Un’amica che ha scritto un libro. Non è la prima amica che scrive un libro e non è nemmeno il primo libro di Valentina (del primo ve ne ho parlato qui). Eppure, durante la lettura del suo romanzo, Il resto è ossigeno, sono rimasta costantemente in uno stato di emozione grande. Quell’emozione tipo le farfalle nello stomaco, quando sai che sta per succedere una cosa bellissima.
Mi sono chiesta a lungo, a libro terminato, cosa abbia mantenuto in vita le mie farfalline dall’inizio alla fine di questa storia. Forse è perché ho ritrovato tantissimo di lei in queste pagine. La delicatezza del suo essere,ma anche il suo spirito d’avventura, i suoi libri preferiti, i suoi luoghi del cuore.
Forse è il fatto che Sara e Arturo, i due protagonisti, sono persone così straordinariamente vere, vive. O forse che i loro sentimenti, i loro stati d’animo, sono così visibili che dentro alla loro storia ti ci ritrovi dentro già dopo pochissime pagine. Con tutte le loro emozioni sulla pelle.
Forse è perché Valentina descrive la maternità nello stesso modo in cui l’ho vissuta e la sto vivendo anch’io. E riesce a dire con estrema esattezza quei sentimenti che spesso a fatica io stessa riesco a decifrare.
Forse, ancora, è per Torino che ho visitato a piedi, con lei a farmi da guida e le nostre bimbe che ci svolazzavano attorno, con la leggerezza dei loro (pochi) anni. O forse è per Lisbona. Quella Lisbona che abbiamo vissuto in maniera così diversa eppure a volte ho la sensazione che amiamo nello stesso identico modo.
Magari è solo per come sa scrivere.
“Il sole rotola nella stanza dalla finestra socchiusa e si appoggia sulle palpebre di Arturo facendo i capricci, come quando i bambini ti vengono a svegliare la domenica mattina”.
O per la delicatezza con cui ha saputo dipingere la vita di Sara e Arturo, e renderli persone vere e non solo personaggi.
Oggi mi sono messa qui a scrivere questo post sul suo (straordinario) romanzo e all’improvviso ho capito, cos’è che ha fatto svolazzare quelle farfalline nel mio stomaco fino all’ultima riga. Valentina ha la capacità grandissima di trovare sempre le parole più giuste per dire i sentimenti e tutte le loro sfumature. E tu sei lì che leggi le sue parole con la sensazione precisa che in realtà sia lei che ti sta leggendo dentro. Ed è un talento, questo, davvero senza prezzo.
“Questa sera mi è sembrato che per la prima volta dopo tanti anni qualcuno si stesse interessando a ciò che custodisco nell’anima, in quella zona nascosta fra lo stomaco e il cuore”.
Bé amici, non credo serva dirvi in maniera più esplicita quanto io abbia amato questo romanzo e non voglio nemmeno svelarvi molto di più della trama perché dovete leggere Il resto è ossigeno, dovete farlo qui e ora. E se non vi è bastato quello che vi ho detto, potete conoscere meglio Valentina e la delicatezza del suo scrivere, del suo essere, sul suo blog Bellezza Rara.
Aspetto i vostri pensieri come sempre e, prima di andare tutti a leggere la recensione di Simona, vi invito a leggere con noi il nostro prossimo #leggiAMOlo: Woody di Federico Baccomo.
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