Essere neomamma (di nuovo)

Che cosa cambia quando diventi mamma nuovamente? Cambia tutto e non cambia niente.
C’è la stanchezza, ci sono le occhiaie, c’è la gente che dispensa consigli e racconti, ci sono le ore sul divano e le poppate eterne, le ninne a spasso per la casa molleggiando sulle ginocchia,
chili di vestitini da smacchiare e di pannolini da cambiare, i pasti saltati, le docce rubate. Della tua prima maternità, a conti fatti, non manca proprio niente.

Certo, con il secondo figlio, c’è anche una sicurezza maggiore. Sai lavare un neonato sporco di cacca fino alle orecchie senza avvalerti dell’aiuto del pubblico, tolleri (un pochino) meglio le critiche, sai che le spallucce non salveranno il mondo ma la tua giornata sì, sai cosa ti aspetta in questa fase e pure in quella successiva, non sei più impaziente che tuo figlio stia seduto/gattoni/parli/cammini/tolga ciuccio e pannolino/ vada alla scuola materna anzi no meglio le elementari/si allacci le scarpe da solo/smetta di chiamare mamma ogni sette secondi, perché sai benissimo che ognuna di queste fasi ti mancherà un casino. E comunque tuo figlio, di chiamarti mamma ogni sette secondi, non smetterà in nessuna di queste fasi.

Quando diventi mamma per la seconda volta vorresti che ogni istante durasse una vita. Il primo sorriso, il primo versetto, la prima risata, la prima volta che smette di piangere perché lo hai preso in braccio.
Col primo eri lì a spronarlo a gattonare a tre mesi purché ti si scollasse di dosso, questo secondo mi sa che non vede l’ora che sia tu a lasciargli un po’ di respiro (e infatti La Sorellina quando l’abbracci si finge assente).
Sei più sicura nella tua routine quotidiana, esci anche quando hanno previsto che un uragano si abbatterà sulla tua città, perché tanto c’hai il parapioggia ancora intatto (che con il primo non si usciva manco con un po’ di brezza) e dunque niente potrà fermarti.
Il tempo, quando sei con un solo figlio dei due, ti pare quasi una vacanza. Quando invece sei con entrambi la vacanza sei lì a progettarla.
Sai gestire la casa forse meglio, forse peggio. La differenza è che ora sai che in nessuno dei due casi questo inciderà sulla felicità piena che stai vivendo in questo momento.
La consapevolezza che non sarai eletta madre migliore dell’anno ma, guarda un po’, nemmeno peggiore, ti salva le giornate e l’autostima.
Continui a dimenticare la tuta nel giorno di palestra, i costumi alle prove del saggio, il quaderno nuovo per matematica (e quando te lo ricordi sbagli inevitabilmente misura del quadretto), la merenda a giorni alterni e ora anche qualche poppata (esattamente quand’è che ha mangiato l’ultima volta la Sorellina?). Ora però hai imparato anche a perdonarti, a essere più transigente con tutti, perfino con te stessa.
Vivi nel momento, fai tesoro degli istanti felici, ci metti del tuo meglio e, se le cose non ti riescono come vorresti, hai imparato che domani puoi sempre fare meglio. E comunque i tuoi figli, chissà com’è, continuano a considerarti la mamma migliore del mondo.
Essere neomamma, di nuovo, è un’avventura fatta di vecchie routine e prime volte, di emozioni che ti riempiono il cuore e momenti di stanchezza che ti paralizzano gli arti. Vuol dire moltiplicare e dividersi. Darsi, ancora e di nuovo, più di tutto. E sapere che, per quante volte desidererai essere altrove, qui e ora è l’unico luogo dove sai essere felice davvero.
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