Tre mesi di lei: conoscersi, scoprirsi… sapersi
Quelle manine cicciottose stanno imparando ad afferrare. Le poppate diventano sempre più veloci, per lasciar spazio alla curiosità. E le mattine, da qualche tempo a questa parte, hanno il suono delle sue chiacchiere. Ma anche i pomeriggi. E le sere. E le notti. E va bè.
Lei continua a rispondere agli abbracci irrigidendosi come un merluzzo surgelato da un pezzo, ma l’altro giorno, per la prima volta, ha smesso di piangere all’istante nonappena l’ho stretta a me. Dalle urla ai sorrisi in meno di sei secondi. E io lo so che è normale, eh, ma quando capita a te, bè è un bel po’ da pelle d’oca.
Impariamo a conoscerci nella routine di ogni giornata. Quando in macchina canto perché sono felice. Quando l’abbraccio e lei si finge vegetale, finché non la giro fronte mondo e prendo a camminare. Quando la sera mi basta una maglietta sporca accartocciata sul letto per minacciare l’abbandono. Quando riesce ad afferrare un oggetto e se lo porta alla bocca. Ma anche quando riesce ad afferrare un oggetto e, prima di trovare la bocca, se lo suona qui è là tra la faccia e la testa.
Nelle mezzore che passiamo a sorriderci a chiacchierare. Ogni volta che penso che sono la sua mamma. Ogni volta che credo abbia capito che è la mia bambina.
Proseguiamo il corso di massaggio che a lei piace davvero un sacco. Lo capisco dall’entità monumentale delle evacuazioni con cui risponde al mio tocco gentile, riempiendo pannolini al solo sentirmi chiedere “posso massaggiarti, amore bello?“.
La Marmocchia sta prendendo le misure con la Sorellina. Talvolta queste misure sono evidentemente sbagliate perché me le ritrovo aggrovigliate in abbracci indistricabili che credo mi stiano tingendo i capelli di un bianco senza ritorno.
Le giornate sono così piene da non lasciare spazio ai pensieri, alle domande, alle paure.
In compenso, poi, ci sono sere come questa, con l’aria frizzantina e il sole che si sta spegnendo dietro ai palazzi, i loro respiri che si inseguono nel sonno e la sensazione di avere tra le mani un tesoro immenso, delicato e prezioso. E di voler fare di tutto, ogni giorno, per continuare a meritarmelo.
Cara Valeria, con le tue parole sai dipingere in maniera colorata e delicata sentimenti ed emozioni uniche che solo una mamma può provare.
Hai proprio un dono!è un piacere leggerti
Grazie Chiara, che felicità le tue parole! Un abbraccio grande