L’alimentazione del bambino nei primi 1000 giorni di vita

osservatorio 1000 giorni

La scorsa settimana ho partecipato a una tavola rotonda su un tema a me molto caro: l’alimentazione dei bambini a partire dalla pancia della mamma e fino ai primi due anni di vita.

All’incontro era presente il nutrizionista Giorgio Donegani che ci ha dato preziosissimi consigli per ogni fase dei primi 1000 giorni di vita del bambino, a partire dalla gravidanza e passando da allattamento, svezzamento e post svezzamento, rispondendo in maniera chiara a completa alle tante domande di noi mamme.

Ho trovato davvero prezioso questo incontro, per questo oggi vorrei condividere con voi quanto emerso.

  • Il progetto: #osservatorio1000giorni

I primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per lo sviluppo del bambino. Seguire fin da subito, già dentro la pancia della mamma, una corretta alimentazione pone le basi per la sua buona salute futura e per il suo rapporto con il cibo.

Il Gruppo Sfera, insieme a Food Education Italy ha varato il progetto Osservatorio Mamme Alimentazione per analizzare quali sono gli atteggiamenti che regolano il rapporto delle mamme col cibo e le problematiche più sentite nell’alimentazione dei propri bambini.

L’obiettivo è quello di individuare i nodi focali sull’argomento alimentazione per andare a scogliere dubbi e perplessità.

Il primo passo è stato sondare cosa pensano le mamme a proposito della alimentazione. La maggior parte delle intervistate ha dichiarato di seguire una corretta alimentazione, ritenendola fondamentale per la salute, e di essere anche piuttosto ben informata sull’argomento.

Eppure l’Italia è tristemente ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità.

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  • I primi 1000 giorni: la gravidanza

Oggi sappiamo che c’è una parte di genetica che può influire sul sovrappeso, ma questa può non essere attivata seguendo corretti comportamenti alimentari sin dalla gravidanza.

Una cospicua percentuale di mamme intervistate ha dichiarato di aver cambiato le proprie abitudini alimentari in gravidanza. Certo è giusto essere coscienziose durante un periodo così delicato, ma non è necessario vivere la gravidanza come fosse una malattia. La parola d’ordine è “buonsenso”.

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Sono rimasta molto colpita nello scoprire che il 16 % delle donne incinte non ha eliminato gli alcolici. E io che mi sto sognando un semplice bicchiere di vino rosso da non so più quanto tempo! La verità è che non esiste una dose di sicurezza degli alcolici in gravidanza, perciò vanno eliminati completamente. In fondo si tratta di una piccola rinuncia e per i nostri piccoli ne vale di certo la pena.

L’idratazione è fondamentale nella nostra vita quotidiana e lo diventa ovviamente ancor di più durante la gravidanza.

Nella pancia della mamma inizia per il bambino un processo di conoscenza del mondo. Attraverso quello che mangiamo durante la gravidanza lo abituiamo già ai sapori. Perciò non privatevi anche dei sapori più forti, se ne avete voglia. Il vostro bambino imparerà a conoscerli grazie a voi! 

  • L’allattamento

Il latte materno è l’alimento ideale per i propri piccoli e l’OMS consiglia allattamento al seno esclusivo almeno nei primi 6 mesi, meglio se prolungandone l’assunzione fino all’anno di vita.

L’allattamento è positivo se vissuto bene da mamma e bambino e, per esperienza personale, che ora sto fortunatamente ripetendo, perché allattare diventi magico ci vuole serenità.

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Il latte vaccino andrebbe evitato almeno fino all’anno (meglio se fino ai due) perché carente di alcuni nutrienti importanti e perché fornisce proteine in eccesso. A questo vanno preferiti i latti formulati specifici.

E per chi vuole allattare di più? Nessuna remora, anzi, perché protrarre l’allattamento dà sicurezza al bambino, è un modo di stringere i rapporti (ovviamente non soddisfa più prevalentemente un bisogno fisico, cioè quello di nutrirsi, ma più che altro affettivo).

  • Lo svezzamento

Finché allattiamo noi mamme siamo tranquille perché riusciamo a interpretare bene i segnali che ci manda il nostro bambino.

Con lo svezzamento diventa tutto più complicato. La prima cosa da fare è metterci nei panni del nostro bambino che sta passando dal seno, caldo e confortante, a un cucchiaino pieno di cose dalla consistenza diversa e mai vista prima. Dobbiamo dargli tempo e cercare di entrare ancora di più in sintonia con lui.

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I bambini si sanno autoregolare. Il nostro compito nello svezzamento è quello di non rovinare questa loro abilità innata.

I primi 1000 giorni danno l’imprinting al  rapporto futuro col cibo, è bene quindi non forzare i bambini a mangiare già durante lo svezzamento così come non usare il cibo come premio o punizione.

Molto importante è limitare le proteine animali come anche l’assunzione di zuccheri, prediligendo sempre alimenti sicuri.

A questo proposito, lo sapevate che gli alimenti per la prima infanzia (ovvero fino a tre anni) devono obbedire a una legislazione particolare? 

Il baby food deve rispettare delle regole rigidissime, soprattutto in tema di sicurezza (ad esempio non ci devono essere pesticidi e la soglia di tolleranza è comunque bassissima).

  • Post svezzamento 

Alla fine dei mille giorni il nostro compito è quello di aiutare i bambini ad avviarsi verso la regolarizzazione.

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I principi base da rispettare sono pochi e semplici. Eccone alcuni:

  • rispettare la regola delle tre ore per i pasti durante la giornata che dovrebbero essere cinque: colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena
  • idratarsi: è importante abituare i bambini a non bere solo in risposta alla sete ma a farlo come abitudine
  • dare il buon esempio a tavola perché i bambini lo seguano
  • poiché il bambino non è un piccolo adulto, non bisogna mai fare questa proporzione, né in quantità né in qualità, rispetto a quello che mangiamo noi: il bambino è un organismo in crescita e ha quindi bisogni diversi
  • ricordare sempre le parole d’ordine: moderazione, varietà, buonsenso e buon esempio.

Devo dire grazie al professor Donegani per l’interessantissimo incontro. Se volete saperne di più potete visitare la pagina www.quimamme.it/dossier/i-primi-1000-giorni .

One comment to L’alimentazione del bambino nei primi 1000 giorni di vita

  • […] Robedamamma.it racconta che: “I primi 1000 giorni danno l’imprinting al rapporto futuro col cibo, è bene quindi non forzare i bambini a mangiare già durante lo svezzamento così come non usare il cibo come premio o punizione… A questo proposito, lo sapevate che gli alimenti per la prima infanzia (ovvero fino a tre anni) devono obbedire a una legislazione particolare? Il baby food deve rispettare delle regole rigidissime, soprattutto in tema di sicurezza (ad esempio non ci devono essere pesticidi e la soglia di tolleranza è comunque bassissima)”. […]

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