#leggiAMOlo: Chi manda le onde
Ultimamente ero un po’ a corto di personaggi di cui innamorarmi. Poi è arrivato Genovesi con il suo Chi manda le onde (in finale al Premio Strega 2015) e mi ha regalato Luna stendendomi già dalle prime battute.
Chi conosce bene i miei gusti letterari (in quello che leggo e quello che scrivo) sa che i bambini o meglio, come dicono i miei amici, “i bambini con i problemi” sono il mio debole. Con Luna, Genovesi ha fatto davvero centro nel mio cuore.
Luna è una ragazzina albina che non può esporsi alla luce del sole, che fatica a vedere ed è emarginata dai coetanei per il suo aspetto. Ma Luna è una creatura speciale con un animo sensibile e un’intelligenza enorme. Una ragazzina a cui non affezionarsi è davvero difficile.
Attorno a lei ruotano gli altri (pochi e meravigliosi) personaggi di questo romanzo. C’è la madre che l’amore proprio sembra non riuscire a capirlo, ad averlo. C’è il fratello di Luna, presente ancor di più nella sua assenza. E c’è Zot, un ragazzino di Chernobyl e il vecchio (esilarante nella sua stravaganza) che, in qualche modo, se ne prende cura. L’alone di mistero che li avvolge li rende personaggi davvero unici.
E poi c’è Sandro che a 40 anni della vita pare non aver ancora capito nulla. Ma che forse poi, in fondo, è quello che invece ha capito tutto e aspettava solo che qualcuno capisse lui.
E infine c’è il mare. Vero e proprio personaggio di questo romanzo. Il mare che toglie, il mare che rende. Il mare che sembra uccidere. Il mare che poi la vita invece te la restituisce e, nonostante il dolore, sembra quasi migliore di prima.
“Passeggio vicino al mare, che dopo giorni di rabbia si è calmato, e mi manda le ultime onde piccole e trasparenti che fanno un rumore come se in cima al ricciolo avessero tante foglie che tremano nell’aria. Le onde arrivano piano e si spalmano sulla sabbia, e prima di tornare indietro lasciano qualcosa, lasciano sulla riva i loro regali.”
Quello che mi è piaciuto tanto di questo romanzo è la definizione dei rapporti umani nella loro più totale imperfezione. Il rapporto madre/figlia-figlio, l’amicizia, l’amore. E poi quella meravigliosa panoramica sui sentimenti umani che Genovesi sa fare: il senso di inadeguatezza di una madre, di un figlio, di un uomo innamorato. Il sentirsi soli, imperfetti, diversi. Il desiderio di affetto. La precarietà. Il dolore.
Per me questo è, soprattutto, il romanzo di come nasce una famiglia. Ed è, anche per questo, un romanzo bellissimo seppur con qualche pecca narrativa che però, secondo me, nulla toglie alla sua meravigliosità.
Genovesi è un autore che mi piace moltissimo. Ha un modo fresco ed esatto di scrivere, sa dipingere luoghi (la Versilia raccontata da lui è una cosa pazzesca) e personaggi in maniera molto vera, reale e sa toccare le corde giuste al momento giusto. Almeno le mie, di corde!
Chi manda le onde è un romando di Fabio Genovesi edito da Mondadori ed è stato il nostro ultimo #leggiAMOlo. Vi invito perciò, come sempre a fare un salto da Simona per scoprire cosa ne pensa di questa lettura e, se volete unirvi a noi, vi aspettiamo per il prossimo mese con L’invenzione della madre di Marco Peano.
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