L’Orlando peloso
Orlando è operoso, preciso, puntale. Lavoratore infaticabile, Orlando persegue i suoi obiettivi a testa bassa e cuore alto.
Orlando è serio, abitudinario, fedele. Sa sempre quando è bene essere prudenti e quando invece è tempo di osare.
Orlando è paziente e tenace e sarebbe davvero il compagno ideale. Se solo non fosse piccolo, tozzo e così tanto peloso.
Orlando abita da tempo lo specchietto retrovisore, lato conducente, della mia auto. È nero e peloso, con zampe piccole e tozze, pelose anche loro. E una testolina decisamente sproporzionata rispetto al resto del corpo.
Col favore della notte Orlando tesse pazientemente la sua ragnatela, tra lo specchietto e la portiera della mia auto.
Notte dopo notte Orlando a lungo ha tessuto.
Giorno dopo giorno, inorridita, ho disfatto.
E più io disfacevo e più passione lui ci metteva. Più io abbattevo, più lui produceva tele dai disegni arzigogolati e perfetti. Resistenti, più di tutto, perfino al peso della brina che ogni notte vi si appoggiava sopra.
Finché una mattina, con l’ombrello già in pugno per abbattere l’orrore, ha fatto capolino dallo specchietto e mi ha lanciato uno sguardo profondo e peloso che pareva semplicemente chiedere perché.
Ho abbassato l’arma, l’ho ribattezzato Orlando e da allora siamo ottimi amici.
Ogni mattina Orlando mi fa trovare, abilmente intrappolati nella sua ragnatela, moschini, moscerini e qualche ultima zanzara sopravvissuta all’autunno. Sospetto che ritardi il banchetto per sfoggiare, con una punta d’orgoglio, il suo bottino di caccia. Quasi a dirmi Lo vedi di cosa sono capace?
Buongiorno Orlando, lo saluto ogni mattina, splende il sole anche oggi! Qualche volta lui sporge il crapino peloso a mò di saluto, finché non partiamo.
Ora, fra poco quest’ultima coda d’autunno, con le sue tiepide giornate, sarà solo un ricordo. Fra poco la macchina si coprirà di ghiaccio durante la notte. Fra poco Orlando non potrà più tessere la sua ragnatela e il suo rifugio non sarà più un luogo sicuro.
E lo so che starete pensando Tranquilla, sono solo gli ormoni, ma a me Orlando manca già un casino.
L’Orlando fra poco perirà. E a me non resterà che inneggiare tristemente:
l’Orlando è morto, viva l’Orlando!
Nella foto qui sopra il caro Orlando pranza mentre torniamo a casa da lavoro.
Vale, seriamente, questo è uno dei post più deliziosi di Robedamamma 🙂
Sono assolutamente entusiasta di averlo letto 🙂 (Oddio, ci ho gli ormoni anch’io e non sono nemmeno incinta!)
Lo sguardo “profondo e peloso” è meraviglioso ^^ Una grande amicizia fra popoli diversi, in fondo basta così poco per capirsi! Scommetto che ogni mattina anche lui ti augura il buongiorno 🙂
Ti ho “attaccato” gli ormoni, mi sa! Ah ah!