I Burogatti di Richard Adams

i burogatti

Mia nonna ci regalava spesso libri. Certo, alternava questi con l’ultimo modello di abito da sera per le nostre Barbie (che tutte le Barbie che giravano per casa ce le aveva regalate lei), o un set di accessori per le stesse, tipo gli stivali da cavallerizza col cappello coordinato. Cose così.

Ma quando erano libri, era la meraviglia. Perché se nonna si premurava di abbinare alla perfezione gli accessori per le nostre Barbie, e lo facevo denotando un ottimo gusto, quand’erano libri era il caso più totale. Non leggeva molto nonna e forse anche per questo lo sforzo di regalarci libri a me pare, oggi ancor di più, un vero incanto.

Il più delle volte si recava alla cartoleria sotto casa e tirava su un titolo a caso. Così una volta era “Il manuale delle Giovani Marmotte” (ohi, che meraviglia) e la volta dopo “Guida agli ami da pesca stagione autunno inverno 1985-86″. Una volta erano “Le favole di Perrault” (sbavo di bellezza) e quell’altra “Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere sul lombrico rosso della California“. Che alcuni volumi ancora me li sogno la notte.

Eppure fu proprio lei a regalarmi il primo libro di cui davvero mi sono innamorata: I burogatti di Richard Adams.

i burogatti

I burogatti è stato il libro delle letture di nascosto sotto le coperte, con la pila accesa che si vedeva fino in corridoio. E quando arrivavano mamma o papà a dirmi di spegnere e andare a dormire era tutto un negare “leggere? Chi, io?

È stato il libro col profumo degli inverni freddi quando tu sei casa al caldo, raggomitolata sotto una coperta di lana. Dei Natali in famiglia quando c’è solo voglia di stare insieme, con le mani sporche di farina e la bocca di cioccolata. E di un paese, l’Inghilterra, che allora immaginavo lontano tanto quanto la Luna. E ai tempi, in effetti, lo era.

Credo sia stato un po’ il destino che ha salvato i Burogatti dalla fase di decluttering estremo durante la quale mia madre si è sbarazzata di tutto (e quando dico tutto, intendo dire proprio tutto) quello che riguardava la nostra infanzia.

E così è tornato nelle mie mani, con le pagine ingiallite e il profumo di sogni. E qualche sera fa ho iniziato a leggerlo con la Marmocchia…

i burogatti

Ora, saranno pure gli ormoni, o l’eccessivo carico di ricordi che evocano in me queste storie, ma la lettura insieme con la sua vocina ancora stentata e io che ogni tre parole mi fermavo a sospirare, è stata una delle esperienze di lettura più emozionanti che abbiamo fatto insieme.

I Burogatti sono una raccolta di cinque racconti scritti da Richard Adams e illustrati (in una maniera che buca il cuore) da Robin Jacques.

i burogatti

I protagonisti sono Richard e Thomas Kitten, due intraprendenti e simpaticissimi gattini che vivono con Master, il loro Padrone, e ne combinano delle belle anche se sempre a fin di bene. Le storie sono avventurose e divertenti ma quello che affascina di più sono di certo le atmosfere. Magiche, ecco, non saprei come altro descriverle.

Ho cercato in rete I burogatti e con mia enorme gioia ne esiste ancora qualche copia! Io lo amo e per questo ve lo consiglio.

 

 

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