La (tua) panza è un po’ cosa di tutti

Succedono cose strane, ultimamente. Cose di panza, più che altro.

Passi pure che l’altro giorno, per ringraziare una signora molto gentile che mi ha ceduto il posto sulla metro, ho aperto bocca ed è uscito un rutto. Un rutto vero, eh, con tanto di rinculo. Che quando ho riaperto bocca per scusarmi non mi è nemmeno venuta fuori la voce.

Non uno dei miei momenti migliori, ve lo dico, ma tant’è.

E la signora, che in un’altra situazione mi avrebbe di certo presa a borsettate, invece si è messa a cinguettare tutta allegra che anche lei, quando aspettava, era tutta un ruttini e “arie” fuori controllo. Quelle conversazioni da metro tra sconosciuti, insomma, in cui ti senti completamente a tuo agio.

Passi anche che l’altro pomeriggio sono entrata in un negozio per comprare una pashmina. Una roba semplice, l’avevo già vista in vetrina. Tipo entro, prendo e pago. Ne sono uscita tre quarti d’ora dopo senza pashmina ma con in testa i racconti di parto di almeno venti amiche diverse della cassiera. Tutti finiti bene, s’intende, ma l’orgoglio e la precisione con cui ci ha tenuto a precisarne i dettagli, mi hanno lasciato il voltastomaco fino a sera.

E passi infine anche per il tipo della posta che, con un paio di metri di fila dietro di me, non ha resistito a chiedermi “Ma che, ti sei rifatta le tette?“. “Ehm no, sono incinta”. “Ammappelo, eh complimenti! Saranno almeno una sesta!” con tanto di fischio e mano a vigile urbano, “circolare, prego, circolare“. Che quando mi sono girata per andare via c’è stata una ola di teste che mi ha seguita fino all’uscita. Tranquilli, mica mi mettete a disagio, eh.

Ma la cosa che davvero mi colpisce di più è come la panza (la mia, la tua) a un certo punto diventi quasi un bene di tutti.

Una cosa comune.

Una cosa che tutti vogliono proteggere. Ed è un sentimento bellissimo.

Una cosa su cui tutti vogliono dire la loro. Ed è una roba tremenda.

E di quanti mesi “siamo” e come la “chiamiamo” e “sediamoci” che altrimenti ci “stanchiamo”. Una cosa che mi commuove e m’inquieta nella stessa misura.

Che bella pancia che abbiamo” e “fammi sentire se scalcia“,  in questa sorta di “panza mia, panza tua“, finisce che di pancia tua non è che ne rimanga molta. Diventa più che altro una cosa comune su cui tutti hanno diritto di parola.

L’onore del peso, e dei chili, sia chiaro, spetta solo a te!

2 comments to La (tua) panza è un po’ cosa di tutti

  • giovanna  says:

    Ah il corpo pubblico… sigh O_O

    • robedamamma  says:

      Eh, già! 😉

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