Diamoci la mano, così, per sicurezza
Finisce sempre così. Anche se ogni anno prometto che sarà diverso, che non potrà trovarmi di nuovo impreparata.
Invece poi arriva l’estate, il tempo insieme che a volte è faticoso eppure non sembra mai abbastanza. Le gite fatte, quelle programmate, i pomeriggi di gran caldo a ciondolare al centro commerciale, le serate fuori con gli amici, le passeggiate a piedi o in bicicletta, il parco, il lago, le colazioni con calma.
Prepararsi a un nuovo viaggio, i bagagli, le partenze, il profumo d’avventura, la spensieratezza.
Sembra un elenco infinito eppure dura solo un attimo, anche se ogni giorno ha il sapore di tutto il tempo davanti. Quel tempo che durante l’anno a fatica rincorriamo e che l’estate tende a dilatare fino a far sembrare quasi che sia troppo, questo tempo da far passare.
Poi arriva settembre, per me sempre inaspettato, come se ancora oggi, dopo tutti questi anni, non lo sapessi cosa accade dopo il 31 d’agosto.
E allora il tempo diventa una nuova corsa a spuntare elenchi, fare programmi, organizzare, riordinare. E arriva la sera prima del primo giorno di scuola e il tempo indietro non lo capisci proprio come abbia fatto a passare.
Ti mancheranno i pomeriggi spensierati insieme a lei? Ti mancherà lei?
Ti mancherà. Anche se in fondo qualche ora di silenzio tutto sommato te la sei anche meritata.
Eppure la sensazione che non eri pronta, che era ancora troppo presto, è sempre lì, esattamente dove l’avevi lasciata un anno fa.
C’è stato un primo giorno di scuola. Un primo giorno della seconda elementare.
Ci sono stati gli occhi lucidi e le mani appiccicate, i sorrisi di plastica e le bollicine nello stomaco.
La timidezza, il secondo giorno, era quasi sparita, lasciando il posto a quel po’ di sicurezza in più.
Eppure, davanti a quel cancello, coi grembiulini bianchi, stirati almeno in questi primi giorni di scuola, e quelli zaini enormi, si sono trovate una accanto all’altra, compagne nel momento del bisogno.
“Dammi la mano” ha detto lei alla sua amichetta “così, per sicurezza”, come se il vento di questa nuova avventura le potesse soffiare via. E un’altra mano si è aggiunta e poi ancora un’altra. Una catena di salvezza che ha fatto ritrovare il sorriso a tutti quanti.
Credo che sia questo il momento che più di tutti voglio conservare.
La capacità dei piccoli di chiedere aiuto senza troppi discorsi. Semplicemente mettendo la mano in quella di un amico.
Ecco esattamente quello che ho pensato io, tempo passato troppo in fretta e ora mi manca. Ma felice di questo suo nuovo inizio
Vero! Come passa il tempo, però felice anche io per questo suo nuovo inizio! Ti abbraccio