Un Febbraio da leggere (2015/2)

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Il 27 gennaio scorso, in occasione della Giornata della Memoria, sono stata al Memoriale della Shoah di Milano. La nostra preparatissima guida ci ha suggerito la lettura del libro di Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute della Shoah, ed è proprio da qui che vorrei iniziare il resoconto delle mie letture mensili.

Sopravvissuta ad Auschwitz: Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah di Emanuela Zuccalà.

Questo è un libro necessario, devo dirvelo. Un libro che vi farà a pezzi. Ma la testimonianza che contiene, raccontata dalla voce di Liliana Segre, è davvero troppo importante. Nella prima parte un vero e proprio diario degli avvenimenti accaduti a Liliana e alla sua famiglia: il tentativo di fuga dall’Italia attraverso la Svizzera, la prigionia nel carcere di San Vittore prima, ad Auschwitz poi. Il tutto è raccontato con estrema lucidità, quasi con freddo distacco.

Eppure la Segre ha un’incredibile capacità di fare arrivare dritto al tuo cuore la sofferenza e l’assurdità di quello che ancora oggi fatichiamo a immaginare. E poi la liberazione, il ritorno al quotidiano, la decisione, avvenuta dopo un lungo percorso, di diventare una testimone della Shoah. E infine un messaggio meraviglioso, quello che abbiamo tutti il dovere di tramandare di generazione in generazione: la scelta della vita. Avrei da dire milioni di parole su questo libro, ma ne scelgo una sola: leggetelo!

Per il Reading Challenge 2015: un libro di memorie.

Ci vediamo a casa, subito dopo la guerra di Tami Shem –Tov  

Questo libro è basato sulla storia vera di una famiglia incredibilmente sopravvissuta alla Shoah grazie alla protezione della resistenza olandese. Sotto falsa identità Lieneke (ovvero Jaqueline) viene separata dalla sua famiglia, fugge da Utrecht e viene affidata alle cure del dottor Kohly e consorte, che fingono di essere suoi zii. Un nuovo nome, una nuova identità, un nuovo paese e una nuova famiglia per Lieneke, che si trova ad affrontare tutto questo a soli dodici anni. La lontananza dalla sua famiglia e la paura di essere scoperta la tormentano ogni giorno. Ma, grazie alle lettere illustrate (una vera meraviglia, riprodotta all’interno del libro per intero) che si scambia con il padre, riesce a trovare la forza di andare avanti.

Un libro molto tenero che vi consiglio di cuore.

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Per il Reading Challenge 2015: un libro ambientato in un altro paese

Il bambino con la fionda di Vanna De Angelis

Ancora una storia vera sulla Shoah. Qui il protagonista è Marek, un bambino di nove anni al quale i familiari tentano di nascondere gli orrori della guerra e della persecuzione contro gli ebrei, ma che poco a poco scopre l’orrore che lo circonda fino a ritrovarsi solo, senza più nessuno al mondo, nel pieno della resistenza organizzata nel ghetto di Varsavia. E lui, che potrebbe scappare, rimane nel bel mezzo della guerriglia per mantenere fede alla promessa fatta alla madre, di rimanere lì ad aspettare il suo ritorno. Apre il cuore questo racconto, per questo ve lo consiglio.

Fall river e altri racconti di John Cheever

Sono rimasta folgorata dalla scrittura di questo autore di cui non avevo letto praticamente nulla (se si esclude qualche racconto trovato in rete). Ha una capacità di dire tutto in maniera asciutta e precisa davvero invidiabile. I racconti di questa brevissima raccolta sono ambientati negli Stati Uniti durante la crisi degli anni Trenta. In soli quattro cortissimi racconti l’autore riesce ad analizzare questa crisi sotto diversi punti di vista senza tralasciare i risvolti psicologici. Che dire, praticamente un genio! Voi lo avete mai letto? Avete qualche titolo da consigliarmi?

Per il Reading Challenge 2015: un libro di short story.

L’amico ritrovato di Fred Uhlman

Uno dei grandi classici che ho sempre amato (spunto un’altra voce per il Reading Challenge 2015: un romanzo classico). So che tutti voi lo conoscete perciò mi limito a condividere con voi una frase a cui pensavo tempo fa e che è stato il motivo per il quale mi sono decisa a rileggerlo:

La politica riguardava gli adulti; noi avevamo già i nostri problemi. E quello che ci pareva più urgente era imparare a fare il miglior uso possibile della vita, oltre, naturalmente, a cercare di scoprire quale scopo avesse, se l’aveva, e a chiederci quale potesse essere la condizione umana in questo cosmo spaventoso e incommensurabile.”

Fare il miglior uso della vita, anche quando il contesto in cui viviamo ci spaventa, ci opprime, ci fa sentire soli e non voluti, ci maltratta, ci esclude, fa di tutto per tirare fuori il peggio da noi. Ecco, sarebbe proprio questo il momento in cui, invece, puntare sul buono che c’è in noi e rendere onore alla vita nel miglior modo di cui siamo capaci.

La libreria dell’Armadillo di Alberto Schiavone

Una trama originale per un libro scritto un po’ troppo in stile telecronaca minuto per minuto, con conseguente effetto “ansia”, almeno su di me. Qualche colpo di coda ironico molto apprezzato e una bella raccolta di titoli da leggere, sparpagliati lungo tutto il romanzo. Più di tutto un bell’omaggio ai libri e ai librai animati da passione vera e profonda per il loro mestiere. Sospendo il giudizio su promosso o bocciato ma, se lo avete letto, aspetto i vostri pareri.

Trama in pillole: Un libro fuori catalogo, Randagio è l’amore, al cui interno finisce un biglietto vincente del SuperEnalotto capita nelle mani di un libraio che sta lottando per salvare il suo negozio. Il libro viene però rubato da un personaggio alquanto bizzarro, Tzu Gambadilegno, e il nostro libraio, testardo come un armadillo, si lancia nella disperata impresa di recuperarlo.

Bene, anche questo mese in qualche modo me la sono cavata. Attendo i vostri suggerimenti di lettura!

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