La magia di madre in figlia
Quando tempo fa ho saputo di aspettare una bambina, anche se professavo un’assoluta indifferenza rispetto al sesso del pancione, in cuor mio mi sono detta “evviva!”. Sapevo che diventare mamma sarebbe stato un regalo immenso, ma anche che il fiocco rosa avrebbe avuto un valore aggiunto, di cui allora potevo solo intuire l’incredibile preziosità.
Oggi, che lei ha sei anni, i ricordi della mia infanzia emergono di giorno in giorno legandosi ai suoi fino a sovrapporsi. È un privilegio che sa di miracolo, vedere nei suoi occhi l’emozione delle prime volte, l’allegria, la spensieratezza. E rivivere con lei i sogni di bambina, potendo intuire con una certa precisione quello che le fa battere il cuore, perché un tempo lo ha fatto battere anche a me.
Succede sempre così. Mi pare di ricordare così poco della mia infanzia, di quello che facevo, di quello che sognavo. Poi lei dice una cosa, fa un’espressione, un semplice gesto, e io ho di nuovo sei anni.
Per questo andare insieme all’anteprima di Cenerentola, il nuovo film della Disney che sarà nelle sale il prossimo 12 marzo (qui il trailer), è stata un’esperienza emozionante da vivere insieme.
Vi assicuro che questo nuovo lavoro della Disney è un film per tutta la famiglia, maschietti inclusi, dovete credermi. Quello che però vorrei condividere con voi oggi, in particolar modo, è quell’affinità nel “sentire” che lega madre e figlia. Un’affinità che, una volta di più, ha unito i miei ricordi di bambina con le sue nuove emozioni. Una vera magia.
E ragazzi quanto ho pianto! Mi sono commossa senza pudore. Me lo ha insegnato lei che si può!
L’ho vista sognante osservare l’incredibile ruota del vestito di Cenerentola, ricordando come se fosse ieri quando m’infilavo nelle gonne di mamma per il semplice desiderio di sentire quel fruscio magico diffondersi tutto intorno a me.
Ho capito ognuno dei suoi wow, ho sentito come se fosse mio ognuno dei suoi sospiri incantati e guardato con i suoi occhi la poesia di questa storia bellissima, che da bambina così tanto ha fatto sognare anche me.
Quando ero piccola consumavo letteralmente le cassette con le favole sonore. I grandi classici facevano dentro e fuori dal mangianastri senza sosta: Perrault, Andersen, i fratelli Grimm. Col ditino seguivo le storie sui libri ma poi, a un certo punto, la fantasia mi portava altrove. Sono stata sperduta in mezzo al bosco con Hansel e Gretel, ho trovato riposo nella casetta dei sette nani, ho ballato fino a sfinirmi nelle magiche scarpette rosse. Ho baciato ranocchi, gettato i miei capelli fluenti dall’altissima torre, ho avuto il batticuore al rintoccare della mezzanotte e sognato un vestito d’incanto come quello di Cenerentola, con la sua incredibile ruota e le scarpette di cristallo.
Oggi quelle storie le leggo a lei e ogni favola è un nuovo sogno da rivivere insieme.
Ho scoperto, diventando mamma, che emozionarsi è all’ordine del giorno. Che è normale e bellissimo. Ma emozionarsi insieme, per la stessa cosa, nello stesso momento, la puoi chiamare solo magia. Un incantesimo, vero e proprio, che vi lega in quell’istante e per sempre.
Che nessuno spezzi quest’incantesimo, per favore, perché non c’è cosa al mondo più preziosa di una magia che passa di madre in figlia e ti fa il cuore grande di nuove emozioni e vecchi ricordi.
Sono ricordi che anche lei si porterà dietro e racconterà poi ai suoi bambini :*
Che bello passare il testimone di madre in figlia! 🙂
[…] da giorni questa domanda. Sapevo che le volava in testa da quando abbiamo visto insieme Cenerentola. Lo avevo intuito dall’insistenza con cui da giorni ripeteva nei suoi giochi una frase del film, […]