Il 31 gennaio ha debuttato al Teatro Nazionale di Milano l’adattamento di Chiara Noschese di una delle opere più amate da grandi e piccini: Il Piccolo Principe. Noi siamo stati a vederlo e oggi ve ne parlo.
Devo premettere che per me Il Piccolo Principe non è solo un libro di una bellezza straordinaria ma è anche e soprattutto quel luogo in cui cercare le risposte sui fatti della vita, sull’amicizia, sull’amore. Ecco, secondo me, in generale, nel Piccolo Principe c’è tutto quello che serve sapere.
La Marmocchia ha fatto il suo primo incontro con questo capolavoro a due annetti scarsi. Quel anno, per Natale, il Ninnatore mi regalò quell’enorme gioiello edito da Bompiani che è la versione integrale pop-up. Fu amore per entrambe. Un libro costoso e delicato che, poco a poco, abbiamo scoperto insieme.
Premesso quindi che entrambe col Piccolo Principe siamo di casa, devo dirvi che questo adattamento teatrale è tanto meraviglioso quanto leggermente complicato da seguire per i bambini sotto una certa età.
Ho avuto l’impressione che la presenza sul palco di un solo attore (il bravissimo Antonio Speranza, a cui vanno davvero i miei più sentiti complimenti per l’interpretazione e la capacità di coinvolgere) che, di fatto, si esibisce in un monologo (sebbene a più voci, la sua e quella del Piccolo Principe) renda piuttosto pesante per i bambini mantenere l’attenzione.
La Marmocchia ha passato i primi dieci minuti a chiedere chi stesse parlando ora. E ora? E ora? A parlare era ovviamente sempre e solo lui, a turno con le voci di Antoine e del Piccolo Principe. C’è voluto un po’ perché entrasse nell’ottica e, a spettacolo finito, sono sicura che molte cose non le fossero ancora chiare.
Poi la bravura di Antonio Speranza, che sa coinvolgere moltissimo anche il piccolo pubblico, e la breve durata dello spettacolo (poco più di un’ora) vengono incontro all’attenzione dei più piccoli. Resta comunque che, secondo me, per mettere a proprio agio tutte le fasce d’età e avvicinarli a questa lettura fondamentale per la crescita (di tutti, a tutte le età) ci sarebbe voluto forse uno sforzo in più. Ho visto marmocchi uscire da teatro con un enorme punto interrogativo seduto sulle loro spalle. Sono comunque certa che quel senso di bellezza che sprigiona ogni parola del Piccolo Principe gli si sia appiccicato addosso.
Rimane che poi, a casa, il lavoro più bello potete sempre farlo voi, ovvero rileggere insieme alcuni passi prendendo spunto dallo spettacolo e parlarne insieme.
Bellissima la musica e i giochi di luce e davvero lodevole (e coraggiosa) l’iniziativa di portare Il Piccolo Principe a teatro, visto che quest’opera è semplice e complicatissima in una maniera piuttosto unica.
Ve lo consiglio se avete bambini dagli 8/9 anni in su che conoscano almeno alcune delle riflessioni principali contenute nel libro.
Il Piccolo Principe sarà in scena al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 17 maggio 2015.
Non si vede bene che con il cuore.
L’essenziale e’ invisibile agli occhi.
Bello!…
[…] state a teatro a vedere il Piccolo Principe (in scena al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 17 maggio […]
a è adatto anche ad un pubblico di adulti? o è troppo da bambini?
Sì anzi, secondo me non è adatto ai troppo piccoli!