Un Gennaio da leggere (2015/1)
Sono stata alla mostra Marc Chagall una retrospettiva 1908-1985 allestita a Milano, Palazzo Reale, fino a pochi giorni fa. Sono rimasta così entusiasta dal lavoro di questo artista che, sebbene di arte io capisca veramente poco, ho sentito il bisogno immenso di saperne di più.
Chagall – autoritratto con sette dita – la vita del pittore in versi e immagini: è una raccolta straordinaria di opere del pittore, arricchita da dettagli biografici e poesie di Jane Yolen e J. Patrick Lewis, entrambi scrittori per l’infanzia. Il risultato è un’opera secondo me imperdibile, ricca di ispirazione e bellezza, nel senso più puro del termine.
“L’espressione yiddish fare qualcosa con sette dita significa fare le cose bene, con grande abilità”.
La mia vita di Marc Chagall. Si tratta dell’autobiografia dell’autore, un vero e proprio diario, poetico e ispirato. Perdersi nelle sue riflessioni vi farà girar la testa. Ma la cosa più grande di queste pagine, secondo me, è scoprire l’ordinarietà del quotidiano di un autore straordinario. Scoprire come sono nate alcune delle sue opere è un vero e proprio regalo!
Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa – storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi di Mario Calabresi. Bello, bello, bello, bello! Questo nuovo lavoro di Calabresi, uscito da pochissimo, mi ha conquistata all’istante. Quello che amo di Calabresi è la sua capacità di infondere coraggio attraverso esempi pratici tratti dalla vita di persone comuni o, meglio, straordinariamente comuni. Si parla di persone coraggiose che ce l’hanno fatta. Ma a fare cosa? direte voi. A dare un senso alla propria esistenza, a realizzare il proprio sogno, qualunque esso sia. E alcuni dei sogni raccontati da Calabresi sono così pregni di altruismo e solidarietà da far girare la testa.
Si parte dalla lista nozze di due giovani sposini. Una lista nozze che comprende letti per adulti e bambini, elettrocardiografo, lettino operatorio, attrezzi per la chirurgia e molto altro, per rendere funzionante un piccolo ospedale in Uganda. La storia di quello che diventerà questa lista nozze commuove e fa sperare. Ma soprattutto fa venir voglia di agire. Lo trovo bellissimo.
I personaggi che troverete in questo libro, tutti meravigliosamente reali, vi rimarranno dentro a lungo, ve lo prometto. Anche per questo, di cuore, vi consiglio di leggerlo.
“Il territorio italiano è pieno di persone che fanno, che silenziosamente costruiscono, ma nessuno li racconta perché non sono in sintonia con lo spirito dei tempi e mettono in discussione il sacro mantra del catastrofismo”.
Questo è il mio libro basato su una storia (o meglio su delle storie) vere per il Reading Challenge 2015.
Un amore di Dino Buzzati. Non leggevo questo libro da anni. Buzzati è uno di quegli autori di cui mi vanto di aver letto praticamente tutto ma che troppo poco spesso rispolvero. Ho deciso che un libro al mese di questo autore è necessario. Ho iniziato da Un amore perché è uno dei miei libri preferiti di Buzzati (mio e di qualche trilione di altri lettori, credo).
Non vi dico molto di più perché sono certa lo abbiate già letto e, se non lo avete fatto, vi basti il nome dell’autore per decidere di leggerlo! Condivido invece il perché di questo mio improvviso desiderio di rileggere Buzzati. Qualche tempo fa sono stata a un incontro presso Gogol & Company a Milano in cui uno dei miei autori preferiti di oggi (Marco Missiroli che a breve uscirà con il suo nuovo romanzo, evviva evviva) presentava proprio uno dei miei autori preferiti di un tempo, Buzzati appunto. Mi sono ri-innamorata (di entrambi s’intende).
E Un amore è anche ambientato nella mia città natale, Milano, perciò spunto un’altra voce del Reading Challenge 2015.
L’ultima lacrima di Stefano Benni. Ecco, Benni è un altro autore per il quale la “dose” di almeno uno al mese mi pare consigliata. In questo caso ho scoperto una raccolta di racconti davvero straordinaria. Come al solito Benni fa “ridere amaramente”. Sa presentare una realtà immaginaria portandoti a pensare che poi tanto immaginaria non è. Sa far riflettere (amaramente anche qui, direi) e inquieta un po’. Ma è un’inquietudine che spinge all’autoanalisi e alla voglia di essere migliore. Perciò ben venga anche l’inquietudine.
Piccola curiosità: nel racconto L’uomo puntuale (secondo racconto del viaggiatore) appare una frase ripresa poi in Achille piè veloce: La vita del puntuale è un inferno di solitudini immeritate. E come dargli torto.
Chi ti credi di essere? di Alice Munro. Un giorno ho detto a Grazia, vergognandomene non poco, che io con la Munro ho sempre avuto grossi problemi. Libri letti in tempi così lunghi da perderne irrimediabilmente il filo, fino a ridurmi a ricominciare daccapo all’infinito. Lei, che non si scoraggia mai, mi ha detto “Prova con Chi ti credi di essere, vedrai che ti piace”. E io così ho fatto. E mi è piaciuto. Mi è piaciuto perché la Munro scrive bene (vabbé bene è riduttivo, perdonatemi la pochezza). E mi è piaciuta l’idea dei racconti che diventano un romanzo. E ho amato Rose, la protagonista. Però, vi prego, non mi chiedete di più. Perché io con la Munro c’ho le difficoltà a leggere, figuratevi a scriverne. Lo consiglio? Sì, lo consiglio.
Per il Reading Challenge 2015: un libro di una scrittrice.
Bene amici, se volete condividere qualche vostra lettura, come sempre, mi fa molto piacere. Vi ricordo che il nostro #leggiAMOlo mensile è Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella di cui vi parlerò prestissimo insieme a Giovanna e Simona.
Adoro la Munro ma di Buzzati e Benni non ho ancora letto nulla. Devo rimediare, vero?
Consigliatissimi entrambi e la cosa bella è che puoi scegliere un titolo qualsiasi che tanto non ti deluderà! Comunque Margherita Dolcevita o una raccolta di racconti di Benni direi che per iniziare sono i migliori. Di Buzzati sicuramente Un amore e Sessanta Racconti (io lo sto rileggendo in questi giorni!) 🙂