Dear Santa…
Caro Babbo Natale (o chi per te),
quest’anno non sono stata particolarmente buona. Occasionalmente, però, sono stata piuttosto sfigata. Che dici, facciamo che vale lo stesso?
Ho lavorato duro per realizzare i miei desideri. A volte ci sono riuscita ed è stato bellissimo. Per le volte che ho fallito, chissà, magari vale uguale quanto forte ci abbia provato.
Rendere felici le persone accanto a me non è sempre stato facile. Ho avuto momenti di assenza (talvolta anche ingiustificata) che hanno distolto la mia attenzione dalle cose importanti della vita. La mia famiglia su tutte. Esserci, e non solo fisicamente, è stata la parte più dura. Tutto sommato qui si dice che siano comunque contenti di me. Vai a capire poi il perché.
Ho fatto nuove amicizie e mi sono data per coltivarle. Non sempre, lo ammetto, ma quando e quanto ho potuto. Ho fatto il tifo sfegatato per i progetti altrui, prestato più volte la spalla, ascoltato un casino e detto, dal profondo del cuore, “sono felice per te”. Lo intendevo davvero, perciò spero ne terrai conto.
Ho provato ad abbracciare senza avere vergogna. Non riuscendoci, mi sono almeno lasciata abbracciare. Non è molto, lo so, ma per me è un grande passo.
Quant’è stato lungo quest’anno non riesco nemmeno a spiegarlo. Un anno alla moviola, praticamente. Eppure il tempo non mi è mai bastato.
Ho creduto tantissimo in quello che ho fatto. Fallire, forse proprio per questo, è stato ancora più duro. Non ho smesso di credere in me, però. Ecco, questa è una cosa che forse dovresti tenere in considerazione.
Mi sono lamentata un casino. Ma così tanto che a volte stare insieme a me stessa è stata una vera tortura. Avrei abbandonato la nave in certi momenti, se solo avessi potuto. In fondo, però, sono ancora qui.
La mia bambina quest’anno ha iniziato la scuola primaria. Che sciocca, di sicuro già lo sapevi. Per Natale ti ha chiesto la bambola di Elsa. Quella che canta. Io, Babbo Natale caro, non lo so tu che intenzioni abbia. Ma se la bambola di Elsa, quella che canta, ti dovesse scivolare dalla slitta e andare smarrita, a noi credimi va bene uguale. C’abbiamo già Violetta versione disco che canta e ricanta la stessa canzone a tutte le ore del giorno. Ci rimettiamo al tuo buon cuore.
Sono stata corretta. Su questo direi che possiamo metterci la mano sul fuoco. A me pare tanto, eh, però vedi tu.
Che altro, vediamo. Ho scritto molto quest’anno. Anche quando farlo è stato un po’ complicato. Non sempre roba buona, s’intende, ma in un certo senso mi sento cresciuta.
Ci sono stati personaggi incredibili che mi hanno teso la mano dalle pagine delle mie storie. Che poi erano le loro, di storie. Non so se sia stato tu (o chi per te) a mandarmeli, io però, intanto, ti ringrazio. Senza di loro sarebbe stata molto più dura.
Ho amato tanto. Di più, a essere sincera, credo di essere stata amata. Ho scoperto di non meritarmelo
sempre, ma anche che chi ti ama non sta mica a fare i conti con quanto o meno ti meriti il suo amore. Una legge un po’ strana, e forse un po’ ingiusta. Io però questo amore me lo sono preso tutto e ne ho fatto una scorta. Si sa mai, per i momenti di magra.
Credo onestamente di avere la famiglia migliore che mi potesse capitare. Loro sono il mio punto luminoso in mezzo al buio. La nota di fucsia in un concerto di grigi, preferirebbe forse dire quella piccola. Una fortuna immensa che cerco di meritarmi ogni giorno.
È stato un anno di meteo bizzarro. Io però non me ne sono lamentata quasi mai. Ma solo perché ero troppo presa a lamentarmi di altro. Perciò non so se conta lo stesso.
Ah, un’ultima cosa, se può esserti utile. Te lo ricordi quel Natale dei miei 5 anni quando è suonato il campanello di casa e io, come un fulmine, ho raggiunto la porta riuscendo a schivare tonnellate di parenti che volevano braccarmi? Ora posso dirtelo.
Ho visto sì il sacco rosso colmo di regali che stava a terra davanti alla porta. Ma ho visto anche papà, poveretto, che correva giù dalle scale per non farsi beccare. Io però a quella magia c’ho creduto lo stesso. Davvero. E ancora oggi, nonostante tutto, ancora ci credo. Per quello che vale, dovresti forse tenerne buon conto.
Caro Babbo Natale (o chi per te),
io non lo so se i regali vadano davvero meritati o se arrivino così, indipendentemente dalla propria condotta. Nel primo caso spero mi metterai nella lista dei buoni, o almeno in quella degli occasionalmente sfigati, e vorrai realizzare, per questo Natale, uno o qualcuno dei miei desideri.
Buon Natale e buon lavoro. Non scordare di addentare i biscotti e bere un sorso di latte quando passi da noi. Che noi in te ci crediamo, eh. Ma un segno, ogni tanto, fa bene a chiunque!
E un felice Natale a tutti voi, amici miei. Ci rivediamo qui, se vi va, dopo le feste.
*il disegno meravigliosamente natalizio è come sempre di MadeByUs.
Letterina stupenda!!! Ti meriti tutto anzi tuttissimo quello che desideri x natale, soprattutto perché sei una persona dal cuore d’oro!!! E cosi ne approfitto pure x ringraziarti di tutto il tifo che hai fatto anche a me e ai miei progettini!!! Sei una vera amica, grazie di tutto! Merry Christmas a te, al ninnatore e alla marmocchia baci baci
Lo stesso vale per te! Alla fine il 2014 non è stato poi così male se penso a com’è cresciuta la nostra amicizia! Un abbraccio grande grande e Buon Natale a voi (ma tanto ci si vede!) 🙂