In Scozia col marmocchio: day 6

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12 agosto 2014: Thurso – Dunnet Bay – Dunnet Head – Mary Ann Cottage – Castle of May – John O’ Groats – Aviemore

Lasciamo Betty Hill con la sensazione che il clima ha tolto molto alla nostra permanenza in questo paradiso. Ci troviamo esattamente a metà tra Cape Wrath e John O’Groats, le due estremità nord-ovest e nord-est della Scozia. Sebbene consapevoli che Cape Wrath meriti di più, siamo costretti a proseguire verso John O’ Groats per rispettare la nostra serratissima tabella di marcia. Imbocchiamo la A9, la straordinaria strada costiera settentrionale della Scozia.

Qui nella mia mente si mette a fuoco un pensiero da giorni sfocato: la parola “sconfinato”, almeno una volta nella vita, va vissuta un prima persona. Non si può spiegare a parole e in una foto non ci sta. E, quando ti ci ritrovi dentro, il fiato si fa corto e il cuore immenso.

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Toglie il fiato questa strada e induce ad arrestare la macchina ogni metro per fotografare uno spettacolo che, già lo sai, non renderà la sensazione che stai provando in quel preciso istante.

Facciamo una breve tappa a Thurso (che, a dire il vero, non merita granché se non per un rapido sguardo al suo Castello) prima di raggiungere il paesino di Dunnet.

castello di Thurso

Le attrazioni in zona sono parecchie, dal Mary-Ann’s Cottage (una piccola fattoria in cui fino al 1990 ha vissuto la 93enne Mary Ann e che conserva ricordi delle tre generazioni che qui hanno vissuto e lavorato) al Castle of May (ex residenza scozzese della regina madre).

– Mary-Ann’s Cottage

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– Castle of Mey

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Ma il vero motivo per cui visitare Dunnet è sicuramente Dunnet Bay e Dunnet Head.

Dunnet Bay è una spiaggia dorata contornata dalle dune.

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Dunnet Head è invece la punta più settentrionale della terraferma britannica (anche se, a livello turistico, questo primato spetta a John O’ Groats).

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John O’Groats

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Ci rimettiamo in cammino, direzione Aviemore dove trascorreremo la notte.

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Questa la vista dalla nostra camera d’hotel al Mac Donald Academy ad Aviemore, all’interno del Cairngorms National Park.

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Un Hotel di livello molto alto con cinema, centro commerciale, campo da golf e servizi di ogni genere. Ma noi siamo interessati a un’unica cosa: la piscina coperta! I costumi guizzano fuori dalla valigia e ci s’infilano addosso praticamente da soli. E nella piscina riscaldata ci pare quasi che sia estate. Quasi.

Un piccolo aneddoto: sono circa le 23, ora locale. La nana dorme, noi ci godiamo un po’ di sano relax, quando suona l’allarme antincendio. La mia prima evacuazione la faccio in tenuta da notte piuttosto succinta, Marmocchia semi addormentata in braccio e niente, no dico niente, dei mie effetti personali. Dicono che abbiamo fatto bene, che questa è la procedura da seguire, che non si deve perdere tempo. Certo. Ma per tutto il tempo una voce nella mia testa fa il conto di quello che si trova all’interno della camera da letto. IPhone compreso!

La Marmocchia racconterà questo episodio a tutti quelli che incontrerà al ritorno dalle vacanze, quale fosse l’unico momento della vacanza veramente degno di notte. D’altra parte so’ marmocchi, che ci volete fare!

One comment to In Scozia col marmocchio: day 6

  • In Scozia col marmocchio: day 7-8  says:

    […] una notte piuttosto turbolenta (qui per i ragguagli), approfittiamo della colazione in hotel dove assaggio il mio primo (e probabilmente anche ultimo) […]

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