4.3.2014 Ricomincio da qui
Non è coraggio se non hai paura, me lo ripeto sempre. Eppure non sempre, quando serve, riesco a mantenere i nervi saldi. Per quattro giorni ho avuto moltissima paura. Al contrario non ho avuto affatto coraggio. Tutto passato, sono ancora qui. Sono fortunata, non si potrebbe dire diversamente. Sono stata indecisa se scrivere o meno un post su questi quattro giorni. L’ho fatto. Un lungo post pieno di rancore e recriminazioni. Ma non ero io, perciò l’ho cestinato. E ho scritto questo. Confuso. Forse ancora un poco arrabbiato, per quella coda di paura che fatica a lasciarmi. Però sono io, con quello che questi quattro giorni mi hanno lasciato.
Lo scorso venerdì entro in uno studio medico per un normale controllo di routine. Esco a pezzi, con una diagnosi piuttosto impietosa che mi viene comunicata nel modo meno delicato possibile.
Grazie a due angeli, che vivono proprio sopra al mio appartamento, rimedio un’altra visita nel giro di quattro giorni. Quattro giorni in cui non mangio, non dormo, non sorrido, non vivo. Manco di coraggio e sbaglio molto. Lo so, eppure non riesco a fare diversamente. Mi lascio vivere. Prego molto. Lo faccio anche di solito, non è una novità, ma questa volta lo faccio in maniera piuttosto disperata.
Prego che tutto torni com’era. La mia vita imperfetta e felice con tutte le cose che amo e quelle di cui così spesso mi lamento. Con i miei pensieri futili, la routine che non sempre so apprezzare, il caffè la mattina, le parole che leggo, quelle che scrivo, le arrabbiature con lei che non vuole mettersi il pigiama o lavarsi i denti, la noia, l’apatia a volte, lui che perché non mi ha capita quella volta, le amiche, gli amici, il lavoro, lui e lei che sono tutto il mio mondo. Penso. Penso per quattro giorni consecutivi (che non sono molti, ma non sono nemmeno pochi). Mi frigge il cervello.
4.3.2014, arriva il nuovo appuntamento, tutto a posto, diagnosi sbagliata, sto bene, pare.
Io non lo so se fisicamente sto bene davvero. A un certo punto di qualcuno devi pure fidarti e se tanto deve essere uno sconosciuto, che sia almeno uno con la specializzazione e millemila anni di carriera alle spalle. Che valga il nome e la reputazione, per una volta tanto.
Posso dirvi però come mi sento dentro. Sono viva. Sono felice. Sono fortunata. Non voglio passare più un solo giorno senza ripeterlo. Voi lo fate? Ecco, il mio consiglio è di iniziare a farlo subito, senza aspettare una preoccupazione grande che vi faccia rivalutare le priorità, le cose per cui vale davvero la pena. Che vi faccia pensare è finita, non avrò un’altra possibilità.
E dite grazie. Io lo farò. Ditelo a chi ritenete responsabile della vostra fortuna, della vostra felicità. Della vostra routine, anche. Che di routine non si muore. La routine può essere una cosa meravigliosa, se te ne curi ogni giorno come fosse la prima volta.
Io dico grazie a mio marito, per il modo in cui mi è stato accanto. Proprio quello di cui avevo bisogno. Per essere stato positivo senza mai farmi credere di vacillare (pur facendosela sotto nella mia stessa maniera, lo so).
A mia mamma e al mio papà, che mi sostengono da trentasei anni nello stesso identico modo, senza mollare la presa di un solo millimetro. Loro sono il mio modello. Da sempre.
Alla Marmocchia, perché senza di lei non sarei riuscita a guardare avanti nemmeno per un istante.
E al Dio che conosco. Che mi ha dato un’altra possibilità. Sono qui, per quanto tempo vorrà. Non è in mio potere stabilire quanti giorni avrò, questo l’ho capito molto bene. Il mio compito è decidere come onorare ogni singola giornata. E cazzo se voglio farlo.
4.3.2014 Ho messo un punto e vado a capo. Ricomincio da qui.
Grande! Sei forte e questo post lo ha dimostrato! L’importante è state bene e te lo auguro davvero!
Hai ragione, stare bene viene prima di tutto! Lo stesso auguro a te, ti abbraccio fortissimo e grazie davvero
Il tuo post mi ha commossoe e decisamente fatto pensare molto…nn so come avrei reagito a una VERA brutta notizia come la tua, e mi spaventa pensare di non avere la tua stessa forza di andare avanti nonostante il comprensibile shock iniziale. Indubbiamente avere qualcuno per guardare avanti é un ottimo motivo di voler continuare a vivere e io ti auguro di farlo ogni giorno con la stessa felicità ed entusiasmo che credi di avere e meritare, te lo auguro con il cuore!
In realtà ho reagito molto poco, ho lasciato che il tempo passasse e sono stata fortunata. Grazie delle tue bellissime parole, ti abbraccio forte!
Ricordarsi di dire grazie ogni giorno non è facile. Spesso servono vicende come la già che lo ricordano e forse è questo il loro senso…
Sai che anche io lo penso? E’ stato orribile ma ha avuto un senso. Che voglio onorare ogni giorni! Tanti baci a te
quattro giorni possono essere un’eternità. Sono felice di leggere che tutto si è risolto per il meglio e forse, anche se non auguro a nessuno queste paure, non tutto il male viene per nuocere. Bello questo post, sapere che si erano sbagliati poi è bellissimo.
Grazie! Sono così sollevata ora e hai ragione, ho imparato molto, prendo il buono di quest’esperienza e vado avanti! Ti abbraccio e grazie davvero del supporto!
È coraggio solo se c’è paura, vero. Ma è coraggio ancora di più quando non lo sai. Voglio dire che le cose più coraggiose le facciamo quando non ce ne rendiamo conto, quando ci sentiamo a pezzi e invece di rimanere a letto tutto il giorno ci alziamo, parliamo coi nostri cari, ci prendiamo cura di loro, ci vestiamo e andiamo avanti come possiamo. Che è esattamente quello che hai fatto tu Vale. Devi saperlo: hai dimostrato un coraggio da leonessa in questi quattro giorni, sono maledettamente fiera di te! E se devo ringraziare comincio da qui, dal fatto che ci sei e ci sarai, e per questo il mondo è più bello e vale la pena starci.
Micky io veramente ho una sola cosa da dirti. Che ti voglio un bene immenso! E grazie, ma grazie prorpio tanto eh!
Siamo umani e la paura fa parte della vita che ci è stata donata.
La subiamo e attraversiamo i labirinti nei quali ci accompagna.
Poi arrivano a ciel sereno notizie e fatti che ci fanno vacillare, con la paura a toglierci forza ed energia.
E in questi casi, la paura vive con noi, e speriamo di avere accanto persone che ci sostengano e aiutino a capire cosa ne sarà di noi da li a poco.
E ci aiuta l’amore e i figli e genitori e gli amici cari, in uno scambio che in questi momenti è un aggrapparsi alla terra, alla linfa del mondo, perché aiuti il corpo a reagire, la mente a non cedere.
Guardiamo ogni giorno la bellezza del quotidiano, della routine che rende bello il rientro a casa, con tutta la piena fatica che porterà, ma quanto umana e dolce.
Ringraziamo il cielo e l’amore e ringraziamo, come ci insegna Valeria, il nostro Dio o chiunque altro al quale o alla quale attribuiamo la vita qui sulla terra.
E in ultimo il fanciullo dentro di noi, che non si vuole arrendere e vuole vivere per sempre.
Le tue parole sono bellissime, grazie, ne farò tesoro! A presto