Non mi abituerò mai

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La porta si spalanca all’improvviso cogliendomi proprio sul più bello.

Mammina, che fai?

Sono in conference call con Singapore, non vedi? – sarei tentata di dire – Mammina fa, aehm, i bisogni dico invece, sperando che l’uso della terza persona restituisca un po’ di dignità e la giusta distanza all’accaduto.

Capisco – fa lei – quelli lunghi o quelli veloci? indaga, totalmente a suo agio con il tema trattato.

Ecco, se c’è una cosa a cui non mi sono ancora abituata è il fatto che le mie normali funzioni fisiologiche possano essere argomento di discussione.

Lunghi… dico io titubante.

Oh bé, allora possiamo parlare! Prende lo sgabello, si siede accavallando una gamba sull’altra e mi fissa. E allora, come stai? 

Ecco, se c’è un’altra cosa a cui non  mi sono ancora abituata è dover espletare le mie normali funzioni fisiologiche mentre intavolo discorsi sulla qualunque. E difatti, come al solito, registro all’istante la più completa assenza di qualsiasi stimolo.

Sto bene, amore è solo che mamma avrebbe bisogno di un pochino di tranquillità per, ecco, per finire quello che stava facendo.

Vabbè, ma io voglio solo parlare – sottotitolo: ti serviranno mica la bocca e le orecchie per farla, no?

Lo so, marmocchia, ma che ne dici se parlassimo dopo, quando ho finito?

Va bene.

Marmocchia.

Eh?

Sei ancora qui!

Ma io non disturbo mamma, davvero, me ne sto qui buona buona e aspetto che finisci.

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Mamma

Eh?

Cos’è un fuco?

E di certo se c’è una cosa a cui non mi abituerò mai è dover interrompere l’espletamento delle mie normali funzioni fisiologiche per correre a googlare la risposta a una delle sue solite domande.

“Il fuco, chiamato anche pecchione, è il maschio dell’ape domestica. Nasce da uova non fecondate di ape regina feconda o vergine o dalle uova deposte da api figliatrici. Il suo corpo è grosso e coperto di peli; la ligula è corta per cui non può bottinare, ma solo assorbire il miele dai favi e deve essere nutrito di polline dalle operaie; non possiede pungiglione.”

Photo credits: qui

13 comments to Non mi abituerò mai

  • Martina Dipollicina via Facebook  says:

    Oh che ridere!!!!!

  • Robedamamma via Facebook  says:

    Ah ah conosci per caso io problema? 😉

  • 1 kg di costanza  says:

    La mia mi spia dal buco della serratura e se per caso decido di mettere la chiave per chiudermi dentro, lei da fuori inizia a urlare “mammaaaaaaa, non ti vedoooooo, stai beneeeeee??”

    • robedamamma  says:

      No, un mito! Ah ah ma come siamo messe!

  • Mammaalcubo  says:

    Pure i miei fanno le domande più esistenziali del mondo proprio mentre io sono sul trono. Chissà cosa li ispira 😛

    • robedamamma  says:

      Ah ah, io ho deciso che mi faccio la postazione in bagno, così googlo senza alzarmi! No eh? 🙂

  • Martina Dipollicina via Facebook  says:

    Eh si!!!! Oramai non c’è più privacy !

  • elegraf  says:

    Ma mettitelo un Ipad fisso in bagno no? 🙂

    • robedamamma  says:

      Ah ah, hai troppo ragione devo provvedere subito! Baci Ele!

  • debi  says:

    Marmocchio se un mito!!!!!! Vale mi hai fatto piangere dal ridere!!! Buona notte x x

    • debi  says:

      Scusa ho scritto male dal telefonino… Ovviamente intendevo MarmocchiA! Oops…

      • robedamamma  says:

        Ah ah tranquilla, si era capito! Baciiii

  • il meglio della settimana #13 | Ma la notte no!  says:

    […] un piccolo repertorio dell’essere mamma, dalle mattine con incidenti strani alle funzioni mattutine che vengon via come vengon via, dal Pressure test che va in scena ogni pomeriggio (credo) nelle […]

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