Prima missione del nuovo anno: la scelta delle elementari

IMG_7066Il primo impegno di questo nuovo anno è una roba mica da ridere: la scelta della scuola elementare. Altro che robedamamma, queste sono robedaduri. Ma duri veri.

Come la scegli la scuola per tua figlia? A chi decidi di affidare la sua istruzione per i prossimi cinque anni? Quali sono i fattori da prendere in considerazione?

Il corpo insegnanti (se vi è dato conoscerlo con un po’ di anticipo), il programma scolastico (programma? Quale programma? No perché pare i programmi scolastici siano coperti da segreto professionale e tu, mamma qualunque di una marmocchia qualunque, che vuoi saperne? Fatti i fatti tuoi che tanto non capisci niente comunque), la presenza dell’amichetto/a del cuore (vostro s’intende, che tanto i bambini fanno presto a socializzare, ma se voi siete state così fortunate da incontrare l’amica-mamma dei vostri sogni, credetemi, non la vorrete più lasciare)?

E poi vicinanza a casa, a lavoro, ai nonni o all’abitazione del vostro ex per scivolare in un incontro del tutto casuale in un lunedì mattina in cui la riunione del Cda aziendale vi ha imposto di indossare tailleur e tacco dodici (o quanto meno vi ha dato il diritto a una doccia fatta sul serio), salvo poi pentirsene in un martedì di pioggia con i capelli a Mamma Simpson, il soprabito zuppo e vostra figlia in versione PeppaPigTuttiAmanoSaltareNellePozzanghereDiFangoOinkOink?

Noi aspettiamo con una certa impazienza l’open day alla scuola di Paesello prima di pronunciarci definitivamente. E nel frattempo non posso fare a meno di pensare a quanto siamo stati fortunati fin qui.

Se penso al giorno in cui abbiamo consegnato una Marmocchia non ancora treenne a delle perfette sconosciute, se penso ai suoi pianti, alle nostre insicurezze… E oggi loro ci restituiscono una bambina felice della scuola, socievole con maschi e femmine allo stesso modo, interessata e curiosa.

Sinceramente auguro a tutti d’incontrare maestre così, appassionate quanto basta per non lasciarsi scoraggiare dagli eventi: l’imbarazzante numero di alunni per classe, i fondi scarsi (diciamo pure pari a zero), l’ostruzionismo fine a se stesso, la fatiscenza degli edifici (il persistente problema della muffa e un giardino disseminato di cartelli “pericolo buca”, e no, non sto scherzando).

Vi auguro maestre che antepongano il bene dei vostri bambini a tutto il resto, che sappiano costruire un tutto a partire da un niente, che combattano per la gita scolastica di fine anno come fosse la battaglia del Piave pur sapendo che sarà una Caporetto.

Vi auguro una scuola di sorrisi sempre e nonostante tutto.

Vi auguro una scuola di cui potersi innamorare.

Si fa un gran parlare della scuola pubblica in Italia. Si dicono anche cose giuste, secondo me, ma a volte generalizzare davvero non va bene. Che ci siano fondi pari a zero, che le scuole siano vecchie, che il menu della mensa sia a tratti raccapricciante, lo sappiamo tutti. Che però gli insegnanti non siano all’altezza, ecco, questo no. Non sempre almeno. Va bene denunciare, va bene protestare e certamente è d’obbligo tenere occhi e orecchie sempre ben aperti. Ma anche per vedere il bello eh, non solo le cose che non vanno.

Il bello chiama il bello, secondo me. Combattiamo per averlo nelle nostre vite, nelle vite dei nostri marmocchi, ma sappiamo anche riconoscerlo quando lo vediamo. E raccontiamolo. Che di bello ne abbiamo davvero un gran bisogno.

4 comments to Prima missione del nuovo anno: la scelta delle elementari

  • Federica  says:

    Anch’io sono alle prese con l’iscrizione del grande alla primaria… spero tanto che trovi maestre brave, maestre di cuore, appassionate… ecco questo, appassionate!

    • robedamamma  says:

      Sì, appassionate. Incrociamo le dita allora! Baci Fede

  • verdeacqua  says:

    oh sì, un gran bisogno!

    • robedamamma  says:

      🙂 Ma noi la vediamo la bellezza eh, dobbiamo solo sforzarci a raccontarla un po’ di più. Ecco, tu ad esempio sei molto brava a farlo! Tanti baci!

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