L’amore semplice
Lui è seduto in un angolo. Ha il broncio tipico dei quattrenni arrabbiati, le mani che sfregano sui jeans e lo sguardo umidiccio di chi non vuole piangere. Però vorrebbe tanto la mamma.
Nessuno se n’è accorto. Nessuno tranne lei.
Gli scivola alle spalle, i capelli biondissimi, che fino a poco prima erano tenuti in ordine da due buffissime orecchie da Minnie, ora svolazzano ovunque. Leggeri, com’è leggera lei.
Lo chiama, gli appoggia una mano sulla spalla. Lui fa il duro, non si volta, ma gli occhietti cominciano a scappare.
Lei tiene una mano dietro la schiena, lui muore dalla voglia di sapere cosa nasconde. Ma è pur sempre un quattrenne imbronciato e per diamine sarà fedele al suo ruolo.
Lei ondeggia sui fianchi, sorride, scopre la mano, gli offre una patatina.
E fa la magia.
Lui accetta e sgranocchiando allenta il broncio.
Lei si pulisce la mano sulla maglietta. Poi opta per porgergli l’altra. Forse è un po’ appiccicaticcia, ma d’altra parte tra marmocchi non è che ci si formalizzi.
Alza lo sguardo, sorride, è convinto. Mette la mano nella sua e volano via, senza dire una parola. Certo, un po’ in stile “C’eravamo tanto amati”, ma funziona.
E sono convinta, ma convinta davvero, che lui il motivo del broncio a quel punto non lo ricorda più. Ha avuto una patatina e una mano appiccicaticcia in cui mettere la sua. Che si può volere di più?
Dovremmo ricordarcelo anche da grandi, com’è l’amore semplice, o meglio com’è semplice l’amore. La capacità di far fuori un malumore per una mano appiccicosa e un sorriso gentile. Tanto dovrebbe bastare all’amore, e alla felicità.
Tre feste marmocchie in tre giorni. A una quarta, a tema Violetta, mi ci sono imbucata di spontanea volontà. Così, giusto per vedere l’effetto che fa.
Ho osservato i bambini e i loro genitori. Mi sono ritovata davanti all’ondeggiare dei gonfiabili, mossi dai salti di mille piedini e dall’aria che li sorregge, a pensare che queste ludoteche, in fondo, hanno una sorta di poesia.
Basta seguirne il ritmo e provare a isolarsi dal rumore, per cogliere l’immagine in tutto il suo colore.
Magari un po’ sfocata, è vero.
Ma alla fine si sa: la felicità non puoi mica fermarla.
Mi fai sempre sorridere !!!! Ti adoro e adoro i tuoi racconti GRAZIE
Sara!!! Adorazione ricambiiata da tutti quaggiù, sopra e sotto il metro!! TI abbraccio forte e grazie lo dico io a te! 🙂
Bel post.
Quelle foto…. Arcobaleno delle Favole, giusto giusto a due passi (letteralmente) da me 🙂
Davvero?! Che bella coincidenza, un abbraccio grande e grazie della visita
Ciao!!! bellissimo post… e te lo scrive la mamma del quattrenne imbronciato… 🙂
Ciao!! Nooo adoro le carrambate! Un abbraccio grande e dì al nanetto grazie da parte mia per avermi ispirata. E’ meraviglioso, davvero, complimenti! A presto
Complimenti a te per come hai saputo raccontare questo pezzetto della vita del mio quattrenne… leggevo con il sorriso stampato in faccia e rivivendo la scena come dal vivo per la seconda volta! Bravissima! un abbraccio!
[…] Robedamamma e l’amore semplice […]
Un blob davvero interessante!non avevo mai letto il tuo blob,ma mi sa che da oggi lo faró spesso! 😉
[…] L'amore semplice […]
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