Il padre infedele di Antonio Scurati
Ditemi, cosa c’è di più bello di uno scrittore che ammiri moltissimo, che scrive un libro su un argomento che ti sta tremendamente a cuore?
È uscito lo scorso mese il nuovo libro di Antonio Scurati, Il padre infedele.
Un libro che è un romanzo, sì, ma anche il racconto di una paternità vissuta sulla propria pelle. E si sente.
Un libro vero, prima di tutto, per quanto d’inventato ci possa essere. E questa mi pare già un’ottima premessa.
Attraverso il protagonista, Glauco Ravelli, l’autore racconta il mondo interiore di un neopapà. Lo fa in maniera così viva che, ad un certo punto, vi sembrerà di essere nella sua testa, nel suo cuore, nelle mani che accarezzano la figlia, ma anche negli occhi di chi la guarda e, vedendola così simile a sé, viene colto da un turbinio di emozioni.
La gioia, lo smarrimento, le insicurezze, la paura, la felicità. Quella giostra di emozioni su cui tutti noi genitori saliamo. Dà le vertigini, è vero, ma conoscete cosa più bella?
Ci sono molte cose che mi hanno colpita di questo libro. Una è sicuramente quella fatica del protagonista di riportare alla mente i ricordi della sua vita prima che nascesse Anita, la figlia. Come se lei ci fosse sempre stata. O meglio, come se lui non riuscisse a ricordare un momento in cui non era padre. Quante volte è capitato anche a me.
L’unico commento che riuscii a produrre fu di chiederle a chi avessimo affidato Anita quella sera. “A nessuno” sibilò Giulia. Anita non esisteva. Non sarebbe nata prima di due anni. (…) Capitava sempre così. Ogni volta che mi sforzavo di rammemorare un momento della nostra vita comune compreso tra il periodo dell’innamoramento e l’annuncio della nascita di Anita, la memoria mi tradiva.(…) Non c’era e non c’è in me la benché minima traccia della sua assenza.
E poi in questo libro c’è quel sentimento totalizzante che ti trasforma in una maniera che non avresti mai pensato. C’è il rapporto con una creatura che ha così tanto di te, eppure è assolutamente altro da te. Ci sono i pomeriggi insieme, le notti insonni, le ninna nanne liberatorie (per entrambi), le riflessioni occhi negli occhi.
E c’è la crisi post-parto, le difficoltà lavorative, il rapporto di coppia, soprattutto.
Il titolo, decisamente emblematico, di uno dei miei capitoli preferiti è “La nuca di mia moglie“. Non aggiungo altro, se siete padri forse un po’ avete già capito.
Infine c’è l’infedeltà del titolo.
Il punto cruciale è un altro: perché ogni volta che ho desiderato un’altra donna o un’altra vita ho sentito di tradire non mia moglie ma mia figlia? Perché ogni congettura d’infedeltà ha investito sempre il padre e mai il marito?
Che poi, alla fine, uno le risposte mica le ha. Facciamo del nostro meglio, impariamo di giorno in giorno, cerchiamo di trovare il tempo per ricordarci anche di noi stessi, di quello che siamo e di quello che desideriamo. Non c’è nulla di male.
Non avere paura, le dirò, andrà come deve andare. Se ci sarà da soffrire soffriremo; se ci sarà da piangere, ebbene, piangeremo. E poi, in un modo o nell’altro, ne verremo a capo. Questo te lo prometto. Ci puoi contare.
Ho molto amato questo libro, devo dirlo. Ne ho amato il punto di vista, i momenti intensi e quelli ironici. Ne ho amato la spontaneità, l’umanità. La verità, come vi dicevo, più di tutto.
Ho avuto modo di ascoltare la lettura di alcune parti del libro direttamente dalla voce dell’autore. Partivo con aspettative molto alte, devo ammetterlo, che però sono state soddisfatte.
Amo i libri coraggiosi. Amo chi si prende la briga di scriverli, seppur romanzandoli, e per questo mi sento di consigliarvene la lettura.
Il padre infedele è un libro di Antonio Scurati edito da Bompiani. Trovate la scheda del libro sul sito dell’editore.
Lo sto leggendo….mi piace….
🙂 a fine lettura ci scambiamo i pareri? Buona giornata