Un Ottobre da leggere
Finisce ottobre e come di consueto vado a raccontarvi cosa ho letto questo mese. C’è una piccola novità. Come ripeto spesso non sono capace di fare recensioni, perciò mi limito a dire quello che mi è piaciuto e perché.
Poi, se qualche titolo vi incuriosisce, nel web trovate triliardi di recensioni, se siete fortunati pure ben fatte. Nonostante questo mi sono accorta che molte volte, persa nell’illustrarvi le mie preferenze, ho scordato persino di dirvi di che parla il libro che vi sto suggerendo. No dico, ma si può? Ho deciso allora di aggiungere, dove necessario, la trama in pillole (pillolissime, ve lo dico) così, giusto per capire di che stiamo parlando.
Via che si va:
Una notte ho sognato che parlavi di Gianluca Nicoletti. Volevo leggere questo libro da un po’. Me ne avevano parlato tutti molto bene, perciò vi anticipo che le mie aspettative erano già piuttosto alte. Il libro è il racconto, semplice e reale, della vita dell’autore con il figlio autistico. Un libro che vale la pena leggere, sicuramente, anche se (ma è un parere del tutto personale) ho trovato che il padre si mettesse un pochino troppo al centro dell’attenzione offuscando a volte la figura di Tommy, il figlio. Se lo confronto con Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas (ché il paragone viene un po’ spontaneo) devo ammettere che è tutta un’altra storia. Finito il libro Andrea è un amico, un amico che ti manca. Tommy invece rimane quasi un personaggio secondario. O almeno così è parso a me, ma può essere semplicemente stata una scelta narrativa che rimane pertanto indiscutibile. Ne consiglio comunque la lettura, anche per comprendere qualcosa in più sull’autismo, che non è (e non deve essere) una realtà che deve affrontare solo di chi lo vive in prima persona.
Zazie nel metro di Raymond Queneau. Questo è un libro pazzesco, pazzesco davvero. Zazie, la protagonista, è un personaggio incredibile. Una ragazzina sboccata che vi farà perdere la pazienza ma che poi, alla fine, vi entrerà nel cuore senza che ve ne siate accorti, ve lo assicuro. La lettura, forse, vi lascerà un tantino stonati, confusi. A me almeno è successo così. Tanti personaggi strambi, situazioni comiche, dialoghi ai limite dell’assurdo. Una vera e propria giostra di emozioni, un libro che davvero non potete perdere!
Trama in pillole: Zazie viene affidata allo zio Gabriel, ballerina travestita, per un paio di giorni nella meravigliosa Parigi. Il suo sogno è vedere il metrò, ma uno sciopero lo rende impossibile. Zazie si perderà comunque per le vie della città incontrando una serie di personaggi decisamente fuori dal comune.
Nessuno sa di noi di Simona Sparaco. Ahi amici, questo libro fa male, fa male davvero. Tema centrale l’aborto terapeutico e già vi ho detto tutto. Nonostante la lettura sia stata davvero un’esperienza molto forte, mi sento di consigliarlo. Scritto in maniera secondo me straordinaria, non tanto per lo stile quanto per la capacità di trascinare il lettore nei panni della protagonista, e fargli sentire tutto quello che prova fin nel profondo.
Cattedrale e Di cosa parliamo quando parliamo d’amore di Raymond Carver. Vabbè che vi dico di Carver? Non posso aggiungere nulla (d’intelligente, eh) alla straordinarietà dei suoi racconti, ma posso dirvi due cose strettamente personali. La prima è che, grazie al corso di scrittura che sto frequentando, mi sa che questo scrittore mi farà buona compagnia nei prossimi mesi e la cosa mi fa saltellare di gioia da giorni. La seconda è che non si può vivere senza. Vabbè, ma questo non era poi tanto personale.
I titoli di queste due raccolte di racconti sono entrambi anche titoli di due tra i racconti più conosciuti e apprezzati dell’autore.
Alda Merini, When anguish – a selection of her poems and apohorims. Mi hanno regalato questa raccolta meravigliosa di poesie e aforismi della Merini (testo italiano e inglese). Trovo che sia un piccolo gioiello da tenere sempre a portata di mano.
Spensierato è colui che si giudica folle.
A sombra dos livros di João Pedro Mésseder. Vi avevo detto che quest’estate in Portogallo, colta da un raptus più unico che raro, ho comprato un piccolo volumetto di poesie in portoghese? Mi è capitato in mano il giorno stesso in cui è uscito, credo si tratti di un esordiente. Ecco, provo a leggerlo (e capirci qualcosa) da allora. Niente, posso dirvi con una certa onestà che ad oggi i miei tentativi sono stati piuttosto vani. Se non per due piccole rivelazioni. La prima è che si tratta di una raccolta di Haiku. Che sono? Leggete questo post di Marta e capirete (ché se provo a spiegarvelo io facciamo notte).
La seconda è che mi pare, con una certa approssimazione, che questi versi siano la meraviglia:
Um livro è uma casa. A capa porta de entrada: e a ùltima linha o limiar da de saida, que fica na traseiras e se chama contracapa.
Quem folheia um grande livro e o lè não desfolha nunca essa flor de palavras.
Noite fora, acesa, a luz do livro: também “chama nenhum vento apaga”.
Ditemi che ci vedete anche voi la poesia, ve ne prego, ci ho messo mezz’ora a trascriverli!
Qualcosa di simile di Francesca Scotti. Una raccolta di dieci racconti (senza titolo) davvero particolari. Bello lo stile e alcuni dei personaggi. I temi ripercorrono l’intera racccolta, i racconti a volte si sfiorano, altre sembrano rincorrersi fino a sovrapporsi. Qui il sito del libro. Qui invece alcuni mini racconti dell’autrice, giusto per farvi un’idea dello stile, che io personalmente ho molto apprezzato.
Fahreneit 451 di Ray Bradbury. Uno dei libri più belli che abbia mai letto in vita mia, e se lo conoscete sapete di che parlo.
Trama in pillole: Cosa succederebbe se i libri ad un tratto diventassero vietati? Se il solo fatto di possederli fosse un reato? Se i vigili del fuoco non fossero addetti a spegnere gli incendi ma a provocarli appositamente per bruciare tutti i libri trattenuti di nascosto? Ma soprattutto cosa succederebbe se, ad un certo punto, uno di questi Pompieri, di nome Montag, sentisse l’impulso di sfiorare la carta, di aprire un volume, di leggere qualche frase e poi portare con sè prima un libro poi un altro e poi un altro ancora?
50 cose da fare per aiutare la terra – The Earth Works Group. Un vero e proprio manuale di cose pratiche da fare (e non fare) per proteggere il nostro pianeta. Si rivolge ad un pubblico di giovani, perché istruiscano gli adulti (genitori e insegnanti) al rispetto per l’ambiente: se la Terra è importante per i ragazzi, gli adulti dovranno essere d’accordo con loro.
Le proposte sono tante e tutte molto concrete. Basta poco, una piccola azione, che se diventa un’abitudine può voler dire davvero molto. Mi sono ritrovata armata di blocco per appunti e matita per sottolineare.
Le informazioni sono davvero molte e tutte spiegate in maniera chiara e precisa: come riciclare i materiali, come evitare gli sprechi, come proteggere gli animali, come far crescere il verde, come usare l’energia in modo intelligente e molto, moltissimo altro ancora.
Sebbene si tratti di un libro di parecchi anni fa, è oggi più che mai attuale e trovo sia un ottimo strumento per spiegare ai bambini in maniera semplice e concreta cosa vuol dire (e come si fa a ) voler bene alla Terra.
Vi saluto amici miei e, se vi va, aspetto i vostri suggerimenti di lettura.
grazie per la citazione!
Grazie a te per la spiegazione!! 😉