Quando le regole vanno contro la sicurezza del marmocchio
Vi è mai capitato che, in un luogo aperto al pubblico, vi chiedessero di fare qualcosa per rispettare delle regole prettamente aziendali e che questo qualcosa andasse contro la sicurezza del vostro marmocchio? Se vi è capitato, come vi siete comportati?
Faccio una breve ma doverosa premessa. Delle regole aziendali (che si tratti di compagnie aeree, centri commerciali, uffici pubblici o privati) non so assolutamente niente. Molte volte le prendo per buone pur non capendo. Le prendo per buone (e le rispetto) proprio perché so di non sapere e mi auguro che chi ha scritto quei determinati codici di comportamento per il pubblico ne sappia molto più di me.
Negli ultimi mesi, però, mi è capitato che per rispettare alcune di queste regole mi venisse chiesto (in pratica) di mettere a repentaglio la sicurezza della Marmocchia. A quel punto no, non ci sono stata.
Riflettevo su questi episodi davanti ad un cartello che riservava, su una spiaggia portoghese, il posto auto a donne incinte o con bebè al seguito. Il fatto che davanti ad un cartello del genere io rimanessi piuttosto estasiata mi ha fatto riflettere. Ho capito che quello che mi colpiva non era il posto in sé, ma il fatto che questo fosse libero nonostante l’elevata presenza di macchine.
Ho pensato alla mia città, dove i posti riservati alle suddette categorie ci sono anche, ma trovarli liberi è una vera rarità così come lo è, se ci penso bene, il veder uscire dalle macchine che li occupano donne in evidente stato interessante o con neonati in carrozzina. Piuttosto capita di vedere signori baffuti e panzoni (no, non incinti) o donne che occupano il posto per il solo fatto di avere un seggiolino per auto nella loro vettura, anche se vuoto.
Capiamoci bene: il posto è per quelle che il bambino lo portano in quel momento con sè, dentro o fuori dalla pancia. Non vale occupare il posto con la scusa che “ah no, mio figlio va all’università, ma è sempre nei miei pensieri!”. No.
La civiltà si costruisce dal basso. Dalle cose più semplici. Dal lasciare il posto riservato a chi ne ha più bisogno di te.
Fatta questa breve premessa vi racconto due episodi e mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero.
Episodio n. 1. Volo di andata Milano – Lisbona, compagnia aerea Easy Jet, aeroporto di Malpensa.
Chiediamo di imbarcare il seggiolino auto della Marmocchia che ci sarebbe servito durante la vacanza, anche se eccedente le misure previste per il bagaglio a mano. Nessun problema, ci comunica la hostess, possiamo imbarcarlo come “fuori misura” oppure consegnarlo sotto l’aereo al personale di bordo, proprio come si fa con passeggini e carrozzine. Perfetto!
Volo di ritorno Porto – Milano, compagnia aerea Ryanair. Mi dispiace, non è possibile imbarcare il seggiolino. Ok, va bene, lo consegnamo sotto l’aereo? No, su questo volo non si può, bisognava specificarlo all’atto di acquisto del biglietto (dove e come lo ignoro, ma di certo la signorina avrà ragione). Lo imbarchiamo a pagamento? Neanche. La Marmocchia non ha ancora cinque anni e quindi non ha diritto al bagaglio supplementare da imbarcare, nemmeno pagando. Faccio presente che però il suo biglietto aereo di non-ancora-cinquenne è costato uguale al nostro di molto-più-che-trentacinquenni. Spallucce. Inizio ad alterarmi. E allora? Niente, lo dovete lasciare qui.
Bene, i seggiolini auto non costano molto, ricomprarlo non sarebbe nemmeno stato un problema. Però Ryanair mi deve spiegare come accidenti mi sarei dovuta portare la Marmocchia a casa dall’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio fino a Milano senza seggiolino auto. E poi, il mio seggiolino auto (imbarcato come meglio ritenevano), che codice di sicurezza aerea avrebbe infranto?
Episodio n. 2. Noto centro commerciale di Milano sud. Sono con la Marmocchia a fare la spesa e, per comodità mia e divertimento suo, noleggio una di quelle macchinine con il carrello incorporato. Terminata la spesa (più massiccia di quello che avevo preventivato, a onor del vero) mi dirigo verso le porte d’uscita intenzionata a sistemare le buste in macchina prima di riconsegnare il carrello-macchinina. Vengo braccata dall’action man della sicurezza manco fossi il nemico pubblico numero uno. Mi fa sapere che non posso lasciare il centro commerciale con il carrello. Spiego al gentiluomo palestrato le mie intenzioni, ma lui è inamovibile: non varcherò quella porta fin tanto che lui sarà ancora su questa terra.
Ok, decido di chiedergli gentilmente consiglio. Scosta il viso all’indietro leggermente sconcertato. Ma che sto chiedendo davvero a lui cosa devo fare? Il sottotitolo credo fosse “ma che me ne frega a me di come ti porti spesa e marmocchia!“. Ma va bè.
Decido di spiegarmi meglio.
Senta, visto che non posso uscire con il carrello per sistemare la spesa in macchina, che tra l’altro è piuttosto lontana, e poi tornare a riconsegnarlo, e non me la sento di portare spesa e bambina all’auto senza aiuto, vorrebbe per caso aiutarmi lei?
Inorridisce del tutto. Ma io non posso muovermi da qui! Lasci la spesa e porti la bambina in macchina.
E poi lascio la bambina sola in auto per venire a riprendere la spesa?
Allora lasci la bambina qui e porti la spesa!
Cioè, lascio mia figlia di quattro anni da sola nel bel mezzo di un centro commerciale?
Allora porti un sacchetto alla volta e faccia su e giù con la bambina!
Ma che è capra e cavoli?
Sfinito il pover uomo si arrende. Mi comporti pure come meglio credo, lui farà finta di non vedere. Trionfante mi allontano.
Un’ultima cosa.
Senta, mi scusi sa, so bene che non è lei a fare le regole, ma potrebbe farmi una cortesia? Chiederebbe in direzione quante sono secondo loro le probabilità che una mamma con un marmocchio in età da carrello-macchinina imbocchi correndo l’uscita e sfidi il traffico cittadino a piedi con il solo scopo di rubare il carrello-macchinina in questione per farci, poi, dio solo sa cosa?
Ché io le regole le rispetto eh, ma quando diventano pura ottusità non ci sto.
Iniziamo a rispettare le regole intelligenti, quelle utili. Mettiamo al primo posto anziani e bambini come dovrebbe essere in una società civile.
Poi volentieri possiamo passare a parlare d’altro!
Oddio mi è salito il nervoso solo a leggerle queste cose…ma poi con il seggiolino com’è andata a finire?
Sulla Ryanair mi viene in mente un episodio, incinta di quattro mesi..di ritorno da Londra. All’andata personale italiano tutto ok vado senza problemi. Al ritorno la “st..issima” signorina di Ryanair, nonostante le continuassi a dire che ero incinta, stanca e che rischiavamo di perdere il volo, mi tratteneva per una cavolo di giacca in più che avevo legata in vita..una giacca leggera ti rendi conto? Secondo lei dovevo metterla in valigia ma se la mettevo il peso eccedeva. NOn ti dico la litigata.
Comunque gli episodi che hai detto dovrebbero essere denunciati. FAcendo anche nome del centro commerciale che ti ha scambiata per una ladra di carrelli della spesa.
Eh eh è finita che siamo passati ai controlli, abbiamo fatto l’imbarco e siamo saliti sull’aereo con il seggiolino (non etichettato) tranquillamente in mano. La scarsa qualità del servizio si paga anche con personale distratto e poco interessato. O forse hanno visto benissimo e sono stati più comprensivi della signorina al check in. Non so, sta di fatto che per fortuna non glielo abbiamo lasciato lì a lei come pretendeva!
La quasi cinquenne ha diritto eccome al bagaglio a mano. Ma davvero l’hai dovuto lasciare là??? e poi come hai fatto ad andare a casa?
Sì sì, il bagaglio a mano per lei lo avevamo già. Il seggiolino era un extra (come i passeggini e/o carrozzine che di solito vengono tranquillamente consegnati sotto l’aereo). A casa siamo arrivati con il nostro seggiolino, passato indenne ai controlli successivi (distratti!) 😉
se puo´ consolarti anche nella ” civilissima” germania i posti destinati a donne incinta e con bambini sono occupati il 90% delle volte da signori baffuti o signore che i bambini probabilmente non sano nemmeno che sono…( e io che sono dotata sia di panza che di bambina piccola impreco in ogni lingua da me conosciuta) inoltre… qui ci sono dei regolamenti talmente stupidi e talmente rigidamente rispettati che certe volte fai fatica a credere siano veri….
ciao!
caspita, pensa che facevo i tedeschi molto più ligi al dovere! ps non sapevo della pancia… meraviglia!! <3
Dopo quasi tre anni….Potrei sfatare praticamente tutti i luoghi comuni sui tedeschi!l’unica cosa vera è che sono rigidissimi… Per il resto …..
La pancia è una novità degli ultimi 5 mesi! 🙂
Quella del carrello è successa anche a me e per fortuna ero con il mio fidanzato.
Io infrango le regole, di solito.
Io di solito attivo la modalità”paraculo”
Ovvero sorrido e gentilmente spiego perché non mi atterrò al regolamento. Per ora nessuno ha cercato di uccidermi per questo. Per ora! 🙂
Il regolamento della Ryanair in effetti spiega questa cosa dei seggiolini auto e il problema potrebbe essere quello del peso, che molte compagnie ignorano in certi casi ma che, in un aereo, e ‘ tutt’altro che trascurabile. Però, in effetti, credo che nel tuo caso volessero solo farti pagare di più prendendoti per disperazione!
Quanto al carrello spesa, hai ragione sull’assurdità della regola e sul fatto che chi le fa, neppure si pone il problema dei bambini!
Sapendolo, però, bisogna organizzarsi meglio prima, del tipo: prendo il carrello giusto, leggo bene il regolamento ecc.
Ma la bimba quatrenne non può semplicemente camminare di fianco a te fino alla macchina? Per me, il problema grosso e’ solo quando dorme o non cammina ancora..
Sì hai ragione avrei potuto (dovuto) organizzarmi meglio, fare meno spesa e parcheggiare la macchina più vicina. Quel giorno ero stracarica e avevo la macchina in un punto un pò scomodo perciò semplicemente non me la sentivo di portare “capra e cavoli” insieme. Diciamo che ho voluto impuntarmi un po’ perché mi è sembrata davvero una regola un po’ sciocca e comunque per niente “marmocchio-friendly”. 🙂
Ps ryanair non me lo avrebbe fatto imbarcare nemmeno a pagamento e credo il seggiolino pesi meno di un chilo. Certo se tutte le 200 persone sul mio volo avessero avuto con loro altrettanti seggiolini sarebbe stato un problema. Nel mio caso no. O forse avrebbero potuto dirmi di aspettare a volo completo e poi vedere. Insomma dico così ma poi magari hanno ragione loro eh! 😉
[…] robe da mamma, quando le regole vanno contro la sicurezza dei figli […]
Ho le lacrime agli occhi eppure quel che racconti e’ drammatico, non so se più vicino alla follia o all’ignoranza?!?!?!?
Ciao cara, secondo me è ottusità. E comunque mica ci scoraggiamo eh, vero? Baci!!