Viaggio in Portogallo con gli occhi di un marmocchio
C’è che loro mi piazzano la macchinetta in mano e poi ridono se mi metto a fotografarmi i piedini. Ma dico, sarò libera di immortalare quello che ritengo più rilevante, o no? Che poi questa cosa che sto sempre a fotografare i piedi miei e altrui, mica vero, dai, guardate qui sotto e vedrete.
E insomma, quei matti dei miei quest’estate mi hanno portata in Portogallo. Pare che in un tempo looontanissimo, in cui io addirittura non c’ero, tanto per dire, loro ci siano già stati. Il primo giorno siamo stati in un posto favoloso, con una spiaggia sconfinata dove io ho sguazzato bellamente in acqua, mentre loro rabbrividivano al solo guardarmi. Ok, l’acqua era freschetta, ma per diamine siamo giovani marmocchi che volete sia mai!
In questo posto straordinario ci vive una donna piccolissima con i capelli bianchi, il sorriso più bello e gli occhi più azzurri che abbia mai visto in vita mia. Lei si chiama Teresa e per tutto il tempo che abbiamo passato insieme oh, voi non ci crederete, ma c’era sempre qualcuno con le lacrime agli occhi. Che poi io gliel’ho pure chiesto a mamma il perché. E niente, pare che ai grandi, quando sono tanto felici o tanto emozionati, venga da piangere e non da ridere. E poi quelli strani siamo noi.
Bene questo è il nostro viaggio in Portogallo così come l’ho visto io.
1. Un posto favoloso dove, sospesi tra le case, volavano decine di ombrellini colorati fatti a mano.
2. Quello lì in fondo è il mio papà. Lui ama le fotografie, i film in cui muoiono tutti e me e mamma sopra ogni altra cosa. A lui devo la passione per il rock, per il cibo in generale (quello malsano in particolare) e per tutti i modi di dire del quartiere in cui è cresciuto.
3. E questa con il naso sempre in su è la mia mamma. Lei ama il caffè, divora libri, inventa storie e crede quasi sempre a tutto quello che le dicono. Senza me e babbo sarebbe spacciata, ma a voi non lo confesserebbe mai.
4. E poi c’era questo signore grandissimo. Voi ora ne vedete solo un pezzo perché non è che nella macchinetta ce lo potevo far stare tutto ma, ehi, vi giuro che era davvero enooorme.
5. Mamy e papy
6. Ehilà, salve, tutto bene fin qui? Guardate che vi controllo eh! Ma andiamo avanti.
7. La mia prima volta alle grotte. Nemmeno un pipistrello però, ahimè.
8. Un locale bellissimo con questi signori qui, che però non sono mica veri eh.
9. Questo qui in primo piano è il mio ditino. Quella lì in fondo la mia mamma. Ditemi, chi è più bello dei due?
10. Mamma e la sua fissa per le cartine geografiche.
11. Letture da viaggio. (E i miei piedini).
12. Di noi tre. (E dei nostri piedini).
13. Un momento di relax. Papà e il suo cellulare, mamma nascosta da un enorme caffè e io mi specchio nei suoi occhiali da sole.
14. Da Portdarte fanno i saldi. Affrettatevi!
15. I miei piedini, again (vi mancavano, eh?).
16. Indicazioni importanti di cui prendere buona nota.
17. E per finire questa sono io, che mi sono fatta un viaggio mica da ridere e che pare da grande me lo ricorderò. Lo dice mamma. Lo ha letto in un libro, che a quattroanniemezzo poi le cose che vivi diventano ricordi. Ecco, solo, potreste dirle che non serve interrogarmi ora ogni cinque minuti “Te lo ricordi questo? E questo? E questooo?”. Perché siamo tornati da due settimane, è ovvio che ora me lo ricordo, sono piccola mica tonta!
Che tenero questo post!
Bellissimo!
ma che belle foto e grandissime le spiegazioni:-) ehehe
Però è vero che si ricordano. Stefano si ricorda ancora il viaggio on the road in Toscana di due anni fa…e aveva 4 anni..
fantastica
Belli i vostri piedini…è anche il resto!!!
La Marmocchia ringrazia tutti e invierà ad ognuno di voi una foto di repertorio. (La foto è ovviamente dei suoi piedini, che ve lo dico a fare!).
Baci a tutti
mi hai fatto piangereeeeee… mannaggiattè!
Ma come piangere?? Ah ah questa è come quando ho scritto un racconto che secondo me era intenso e commovente e mi hanno detto “Mi hai fatto ammazzare dalle risate!”.
Ciao Luciaaa!! A presto
Ma certo che è necessario!
Hai ragione! 🙂