In Portogallo col marmocchio: day 2-3

Cabo Da Roca-Mafra-Baleal-Cabo Carvoeiro-Obidos-Nazarè-Batalha

Il nostro secondo viaggio in Portogallo non poteva tralasciare un’altra breve visita a Cabo Da Roca, il punto più occidentale d’Europa. Dopo la pausa pranzo a Mafra (bellissima, merita davvero) e dopo esserci trovati nel pieno di una zona riservata ai militari alla ricerca di un caffè (e mettetecelo un cacchio di cartello, però!) raggiungiamo Baleal: paradiso dei surfisti e dei marmocchi.

Niente, la Marmocchia ha con l’oceano un rapporto di totale pace e condivisione, ci sguazza dentro come se niente fosse. Pernottiamo a Villa Berlenga (in un turismo rural) in mezzo ai surfisti, mangiamo ottimo pesce e beviamo un vino bianco della casa che mi stende alla prima sorsata.
Al risveglio siamo pronti per una puntatina a Cabo Carvoeiro sulla strada verso Obidos.

Abbiamo visitato Obidos partendo dal castello, giù per le stradina dei negozi d’artigianato e infine siamo risaliti percorrendo le mura medievali. Ora, vale di certo la pena: venti minuti circa sopra i tetti del villaggio, vista mozzafiato e una sensazione unica. Le mura però non hanno protezioni e il pavimento acciottolato è piuttosto scivoloso, perciò munitevi di scarpe adeguate (tipo sandalo liscio non è cosa buona, parlo per esperienza, eh!).
Obidos è una cittadina meravigliosa. Girovagando per le viuzze assaggiamo la Ginja (liquore all’amarena servito in mini tazzine di cioccolato fondente: 18 gradi, ciao è stato bello), un negozio davvero unico (libri usati da leggere sul posto oppure da comprare e portare con sè, cd musicali, frutta e verdura, dolci e liquori. C’è tutto quello che mi serve per vivere: lasciatemi qui!) e scorci davvero spettacolari.
Passiamo Nazarè praticamente in fuga (paesino di pescatori preso d’assalto dai turisti, decisamente fuori dai nostri standard) e ci dirigiamo verso Batalha.
Bello il Monastero, molto suggestivo e molto carino il centro del paese.

Come ce la stiamo cavando con la lingua? Contando che il portoghese o lo sai o non puoi certo improvvisarlo, direi piuttosto bene. Io ho optato per il portinglese: saluto e mi accomiato in portoghese, il resto solo inglese. Il Ninnatore invece, che con le lingue si butta di più, parla un misto di spagnolo-portoghese-elinguainventata con risultati migliori dei miei devo dire.

Ecco un breve (ma mica tanto) resoconto fotografico, alla prossima tappa amici miei.

Cabo Da Roca: il punto più occidentale d’Europa


Mafra: monumento ao valor do infante / palazzo reale / artigianato locale


Villa Berlenga (Turismo Rural a due km da Baleal, paradiso di surfisti e marmocchi)

Baleal, la Marmocchia e l’oceano

Tramonto su Baleal

Cruz Dos Remedios

Cabo Carvoeiro

Obidos: Castello /Libreria all’interno di una chiesa sconsacrata/Artigianato locale / Gingja /il negozio dei miei sogni / scorci / camminata sulle mura medievali sopra la città

Nazarè


Batalha

2 comments to In Portogallo col marmocchio: day 2-3

  • Mamma avvocato  says:

    State girando davvero tanto!!
    Bellissimi luoghi …spero che dalle vostre parti i portoghesi siano più onesti e cortesi che in questa zona perché noi abbiamo fatto il pieno, ahimè!!

  • robedamamma  says:

    Un bel viaggio davvero e fino ad ora abbiamo trovato portoghesi gentili e disponibili. 🙂 un abbraccio

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