Roma, la felicità e una stanza tutta per me

 

Roma è una cartolina, capace di cieli assurdi subito dopo la tempesta.

Roma sono i vicoli acciottolati e il calore della gente. La storia che ti sbuca agli angoli quando meno te lo aspetti.

Roma è il cielo che, sovrastandoti, pare terribilmente immenso.

Roma sono gli artisti di strada con i loro mille talenti*.

E se è vero che Milano ti attrae e ti respinge, Roma ti abbraccia e ti trattiene.

Per questo Roma è, per certi versi, la Milano che vorrei.

Siamo stati a Roma lo scorso fine settimana. Un viaggio che è stata una delle cose più vicine alla felicità che io conosca. Abbiamo girato la città a piedi (sì, pure la Marmocchia, che è praticamente pronta per le prossime Olimpiadi nella categoria gamba corta) guidati da una grande amica (o un’amica grande, a seconda dei punti di vista).

Un’amica che non vedo spesso ma che sento tanto. In tutti i sensi.

Sapete qual è il bello delle amicizie a distanza? Come ti scoppia il cuore quando puoi finalmente perderti in un abbraccio vero.

E lei mi ha regalato una stanza, tutta per me. L’ha fatta lei, l’ha fatta per me.

Nella stanza tutta per me c’è molto di quello che amo, e quasi tutto quello che mi serve per dare sfogo alle mie passioni: i libri, la musica e il materiale per scrivere.

Ci ha messo la luce (funziona davvero) per quando scrivo di sera. Un divano per riposarmi quando sono stanca. Ha perso tempo perfino a colorare le punte delle matite. No, cioè, potete capire? Fuori dalla finestra si vede il mare, mentre nel cielo azzurrissimo si rincorrono i gabbiani.

Ha ascoltato così attentamente i miei sogni, in tutto questo tempo, e poi li ha chiusi in un cofanetto perché io possa tenerli sempre con me. Ditemi, voi avreste trovato una parola meno banale di un grazie?

Non so se lo sa, ma nella stanza dei miei sogni la sedia di fronte alla mia è sua. Per bere un caffè ridendo, per parlare tutta la notte, per commentare l’ultimo libro letto, per leggere e scrivere storie. Per ascoltarci, per incoraggiarci, per ricordare che in fondo è stata proprio la passione per le parole a farci incontrare. Fosse anche solo per questo, non dobbiamo mollare.

Insomma, un week end straordinario, che provo a raccontarvi in, relativamente, pochi scatti (presi in parte dal mio Instagram). Ho cercato di limitare le foto da turista giapponese (non che non le abbia fatte, eh, ma evito di postarvi duemila scatti del cupolone, vogliatemi bene per questo!).

1. Il viaggio: la nostra prima volta su Italo. Ne possiamo dire davvero molto bene: viaggio comodo, veloce e dotato di wifi (e macchinetta del caffè!).

2. Il paesaggio fuori dal finestrino nei pressi di Roma.

3 – 4 -5. L’altare della patria e il cielo minaccioso (no, poi non ha piovuto)

6 – 7. anzi… il cielo si è aperto dando prova di un azzurro che raramente avevo visto prima.

8. Una cena dal Quagliaro (pron. Quajaro, categoria zozzo-sudicio, mi dicono. Lo trovo familiare e gustoso).

9 – 10 – 11 luoghi belli e…

12. … espressioni d’arte che non comprendo (sarò io limitata, ma l’omino muschiato no, non se pò guardà! C’è qualche romano doc che me lo spiega?). **si veda aggiornamento in fondo al post

13 – 14. il Pincio e la vista su Roma

15. il Tevere verso san Pietro

16 – 17 La raccolta di libri per marmocchi migliore che abbia mai visto (siamo all’interno del Palazzo delle Esposizioni)

18 – 19 *Vi dicevo degli artisti di strada. In Via De’ Cestari abbiamo incontrato l’autore di queste meraviglie e parlato della bellezza, in generale, e della bellezza da cercare anche dove nessuno la vede. Così fa lui. Recupera oggetti che altri buttano (perché non ci vedono niente) e li trasforma in oggetti imperfetti e per questo unici. Di una bellezza che lascia senza parole.

20. E poi ci sono artisti a cui dai una monetina da un euro ma un Oscar forse sarebbe più appropriato.

E, per finire, qualche suggerimento da forestieri che son cascati bene (e che c’avevano l’amica residente):

Ostello Lilliput (zona Termini): pulito, tranquillo, economico, a due passi dalla stazione Termini e ideale per esplorare la città. Leggete cosa ne pensano Michael e Bec direttamente dall’Australia:

Pasticceria Cottini, Via Merulana 286 (accanto a Santa Maria Maggiore, zona Termini): meta delle nostre colazioni (da urlo, se posso permettermi).

Hostaria Menenio Agrippa (sulla Nomentana): per una cena tipica romana a prezzi contenuti.

**Grazie agli amici di Lo Stregatto Usato Bimbi Roma, scopro che l’ominio muschiato è in realtà il Babuino (una sola b) e la fontana dove se ne sta bellamente (per dire) sdraiato è una delle più famose di Roma. Qui trovate la storia. Certo rimane brutto porello, ma almeno c’ha il suo perché.

 

 

11 comments to Roma, la felicità e una stanza tutta per me

  • giorgia  says:

    Mi piace tanto leggere della mia città. Mi piace sentire le impressioni e considerazioni di cui io faccio tesoro perchè a Roma non si sa mai abbastanza. Mi sarebbe piaciuto salutarti di nuovo. Alla prossima visto che sono facilmente reperibile lavorando in piazza San Pietro.

    • robedamamma  says:

      Lavori in piazza San Pietro!!? Non
      Sei l’omino senza testa della foto, vero?!? Ah ah anche a me sarebbe piaciuto salutarti, la prossima si fa sicuro! Baci a te e Roma!

  • Moky  says:

    La tua amica è stata davvero bravissima!!!
    Io non sono mai stata a Roma….è bellissima e deve essere anche emozionante ritrovarsi in una città così antica e piena di storia.

    • robedamamma  says:

      Sì la mia amica ha fatto davvero un capolavoro, sono molto fortunata ad averla! Roma è proprio come dici tu: fa emozionare! Ti auguro di poterci andare molto presto, un abbraccio

  • verdeacqua  says:

    amo Roma. Ci siamo tante amate e poi lasciate. Ne ho parlato proprio oggi anch’io…!
    e il regalo della tua amica è degno di una grande amicizia, è bellissimo!

    • robedamamma  says:

      Ehi vengo subito a vedere da te! Sì, sono molto fortunata ad avere nella mia vita una persona che abbia così tanta cura di me! Un abbraccio (arrivo!)

  • Michela  says:

    Vale, ma chi ha la tua amicizia ha qualcosa di straordinario, di speciale, riservato a pochissimi. Tu riesci a vedere la vita di quelli che hai accanto in un modo tutto tuo, e fai vedere anche agli altri le cose da una prospettiva nuova. Sono così rare le persone che ci riescono. Come mai tutta questa meraviglia se qualcuno ti vuole bene? Si vede che quello che sai dare tu è molto, molto di più 🙂

  • robedamamma  says:

    Micky… Per favore inventiamo una parola nuova per dire grazie! Sei unica… Ti abbraccio!

  • Francesca  says:

    Ho tantissimi amici lontani. E hai ragione, il bello di questi rapporti a distanza è che quando ci si rivede pare che il cuore scoppi dalla gioia, soffocato fra gli abbracci.
    Bella Roma. Buona. Pacioccosa. Roma ti aspetta, sempre. Per coccolarti un po’.

    Buon venerdì 🙂

  • robedamamma  says:

    Proprio così! Ciao Francesca, un abbraccio grande e un fine settimana di felicità.

  • A Bologna col marmocchio  says:

    […] anni fa siamo state a Roma, lo scorso anno a […]

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