C’è sempre qualcosa da imparare
C’è sempre qualcosa da imparare. E se ti disponi all’ascolto senza pregiudizi, se provi ad osservare senza giudicare, se apri mente e cuore e accetti di cogliere i segnali, alla fine, impari sempre qualcosa.
Non importa dove, quando o con chi sei. Perché non c’è luogo, momento o compagnia migliore di un’altra per apprendere, crescere, migliorare. E fare un passo avanti verso la felicità.
A me, ad esempio, è capitato in pizzeria, in una serata tra mamme. E poi di nuovo in metropolitana andando a lavoro e in una sala conferenze al Salone del Libro. Mi è successo navigando in internet, aprendo un pacco che non aspettavo, leggendo un libro che mi ha colpita al cuore.
Ho pensato che tanto spesso è la vita stessa a darci le istruzioni. Sta a noi non rimandarne la lettura.
Ho imparato che la felicità, a volte, prende strade incomprensibili prima di colpirci in pieno quando meno lo aspettiamo.
Che c’è una dignità nel dolore che è soggettiva e assolutamente personale. E che va rispettata anche se non la comprendiamo o non la condividiamo.
Ho imparato che ci sono persone così, semplicemente altruiste. Che praticano la gentilezza e il sorriso autentico senza bisogno di particolari motivazioni. Ho imparato che le persone così non vanno solo ammirate, ma anche costantemente imitate.
Ho imparato che certe giornate s’inceppano e non girano più e aspettare che il meccanismo si sblocchi è di solito piuttosto inutile e talvolta anche controproducente. Meglio sarebbe riaccenderla quella giornata spenta. In fondo basta una coccola, quella cosa che ti fa tornare immediatamente il buonumore. (E per le emergenze vi consiglio di tenere sempre con voi una lista del buonumore. La mia, ad esempio, inizia così: 1. il caffè 2. una coccola per il palato 3. l’aria aperta 4. un piccolo acquisto che faccia tornare il buonumore senza mandare in depressione il conto corrente 5. scrivere un desiderio e i passi per realizzarlo). Di solito funziona.
Ho imparato che la felicità può stare tutta dentro ad un pacchetto che arriva per posta. E che gironzolare per strada con il sorriso ebete e il cuore pieno di emozione è un lusso che dovremmo prenderci più spesso.
Ho imparato (ma solo dopo che me lo hanno fatto notare e spiegato nei dettagli) che essere gentili, generosi e aperti nei confronti degli amici di sempre non è essere socievoli. Essere socievoli è riservare lo stesso trattamento a chi non conosciamo affatto. E ho imparato che per iniziare basta poco. Basta un sorriso, quel po’ di gentilezza e l’animo disposto a dare sempre una possibilità.
Ho imparato che ci sono donne (ma anche uomini, valà) che lottano ogni giorno solo perché questo mondo sia un po’ migliore. Per tutti. E che lo fanno con una passione tale da confonderti (prima) e accenderti, poi. E incontrarle e poterle sentire parlare dal vivo è una fortuna che non so davvero raccontarvi.
Ho imparato che le parole sono uno strumento troppo importante per il cambiamento. E che forse anche per questo tutti dovremmo iniziare ad usarle con una certa consapevolezza.
E infine ho imparato una lezione che voglio stamparmi bene a mente e non scordarla più. Ho imparato che la gioia non è un diritto e nemmeno un dato di fatto. Ho imparato che invece la gioia è qualcosa che va cercato, custodito, allenato quotidianamente.
E voi? Volete condividere qualcosa che avete imparato?
Io ho imparato che a volte si puo’ imparare molto anche da perfetti sconosciuti, anche solo leggendo le loro parole … Piccoli doni lasciati li’ per chi riesce a raccoglierli …
Hai proprio ragione! Mille grazie, una bellissima lezione da tenere a mente! A presto
Che post bellissimo 🙂
Adesso per esempio ho imparato a fare la lista del buonumore! Ottima idea! Nella mia ci sono caffè, una canzone di Harry Belafonte, giretto al parco col cane, i libri di Donald Westlake e la mia maglietta preferita 🙂
E poi ho imparato che per dimostrare affetto basta anche dire “io ci sono”, che puoi cambiare la giornata a qualcuno. Indovina un po’ chi me l’ha insegnato 🙂
Ma… io ti stavo scrivendo! C’è telepatia! 😉 La tua lista del buonumore.. mi ha messo il buonumore! Finisco di scriverti và, un abbraccio e a tra pochi minuti! 🙂
Cosa ho imparato?
Non so…
a volte mi sembra di non imparare niente
a 40 anni, talvolta, non ricordo tante di quelle cose
che forse ho sbagliato qualcosa, penso,
proprio nel modo in cui sono cresciuto,
l’approccio alla vita…
ma poi accade di ascoltare una nota, le parole di una canzone
una luce del mattino o della sera migrante
il soffio del vento o la lontananza
(la nostalgia di una terra per esempio o di me bambino)
e tutto si scioglie
e allora che venga il nuovo giorno
che io possa sorridere e vedere il buono
non arrabbiarmi mai troppo, perché tanto il domani verrà lo stesso
e volermi un po’ di bene amando le persone accanto a me
sapendo che le mie mani sanno fare quello che serve
ed il cuore correre e stringere quando serve
basta solo pensare che nonostante il tempo
il bambino che ero ancora c’è
e vederlo nei figli è meravigliosamente grande
perché un po’ di noi è in loro
insomma, nessuna ricetta speciale
se non lasciare alle spalle il giudizio quando si può…