Strategia anti-gobba, primo round

E dunque, come vi dicevo, causa una serie combinata di acciacchi alla schiena, unitamente alle previsioni di gobba imminente (che bei momenti, eh), sono stata costretta alla piscina forzata. Due volte la settimana. A tempo indeterminato. Un castigo.

Che poi, mettetemi due acquascivoli, qualche bolla e un bel lettino per prendere il sole e già ne possiamo parlare. Ma le vasche. No, le vasche no.

Pare però che la mia schiena abbia bisogno proprio della forma più mortalmente noiosa del nuoto. Quella che ti fai le vasche su e giù senza metterci niente di tuo: stile libero, tavoletta, solo gambe. Cioè, manco una piccola variazione sul tema, che so, due bracciate di mia iniziativa. No. Zitta e muta avanti e indietro. E va bè.

Ora, poiché sono di nascita un’inguaribile ottimista, ligia al mio dovere la scorsa settimana mi sono presentata in piscina, costume olimpionico rigorosamente intero (che voi non lo sapete, ma per me già vuol dire prenderla molto seriamente), tavoletta sotto braccio e fiducia sconfinata nelle mie possibilità.

Prima vasca: scoliosi, puah!

Seconda vasca: lordosi, non mi avrai.

Terza vasca: sacralizzazione dell’osso di vattela a pesca, non mi piegherò (in tutti i sensi).

Quarta vasca, andata: ‘tacci sua se so’ lunghe ste’ vasche.

Quarta vasca, ritorno: invoco martellate sugli alluci e ditate negli occhi, purchè questo strazio finisca.

Escludo il fatto di poter arrivare né ora né mai ad una quinta vasca, se non in gommone.

Rantolando mi rifugio in un angolo. Perché, sebbene sia stata assegnata d’ufficio alla corsia “vojamose bene e prendiamocela con calma”, i miei compagni di vasca vanno su e giù che è un piacere e intralciarli sarebbe reato grave. La piscina, si sa, ha i suoi codici comportamentali.

E io che mi credevo che nella corsia per gli impediti c’avrei trovato solo quelli che puntavano a far calar la panza, e invece.

Lei, probabilmente in preparazione per le prossime olimpiadi nella categoria duecento metri stile t’accido. Lui, forse tunisino, sicuramente all’oscuro di alcunchè in lingua italiana, fa avanti e indietro come una pallina da flipper da non so più quanto tempo e probabilmente l’ultima volta che ha preso fiato è stato il mese scorso. La testa riemerge dall’acqua solo quando tocca il bordo, mi guarda, si scusa (di che non saprei) riparte. Poi però mi vede nell’angolo ad ansimare e si muove a compassione.

Are you ok?

No, amico. I’m gonna die. Here. Now.

Ma poi uno non è che si può buttare così e sperare di sopravvivere. Ci vuole preparazione per questo tipo di cose, per acquisire stile e velocità. Io ad esempio non è che sono lenta, no, sono proprio immobile. Sono così immobile che se qualcuno tre corsie più in là fa una bracciata un po’ più vigorosa, sento il moto dell’acqua che pian piano mi viene incontro e mi sposta. Per dire.

E insomma questo primo tentativo di evitarmi la gobba è stato piuttosto disastroso. Unico lato positivo è questo gran pezzo di… ahem, che è entrato in piscina all’incirca tra il ritorno della vasca numero tre e l’andata della vasca numero quattro (ovvero un attimo prima che rischiassi lo svenimento) seguito dai suoi addominali a tartaruga, i dorsali tatuati e perfetti e quel visino da bello e dannato.

Entra in vasca e per un attimo la rappresentanza femminile dell’intera piscina trattiene il fiato (io al contrario sto iperventilando, ma questa è un’altra storia). Siamo tutte lì in adorazione e già immaginiamo il bel macho dar prova della sua atleticità.

Due minuti dopo è attaccato al bordo che fa le bollicine sott’acqua incitato dall’istruttore. Niente, la mia possibilità di trovarci un lato positivo a tutta questa faccenda… non sta a galla.

Dico addio al momento libido e abbandono il campo.

Andrà meglio la prossima volta. Ad entrambi. Ne sono certa.

Tags:  

8 comments to Strategia anti-gobba, primo round

  • phrolivina  says:

    Cavolo! Ma lo sai che il nuoto è il mio sport preferito? Ma lo sai che ne sono così entusiasta che se andassimo a nuotare insieme ne avrei abbastanza per tutt’e due? Magari costringessero anche me, così non avrei più scuse. In effetti… Sai che anch’io avrò la gobba se non intervengo? Portami con te! Ti preeeeggooooo!

    • robedamamma  says:

      No, ma davvero?? Eccerto che ti porto e potremmo anche sperimentare un sistema di rimorchio, cioè tipo che te nuoti e io m’attacco. Eh?? Si può fare, mi sa!

  • Moky  says:

    Io resistenza zero, già alla seconda vasca mi sarei arenata. Ho uno stile tutto mio che mi fa sprecare un sacco di energie e mi stanco prima di partire.
    Però dicono che il nuoto fa bene, quindi per la tua schiena….nuota, nuota, nuota…

    • robedamamma  says:

      Ma pure io eh! Pochi metri e inizio coi “puff pant” manco fossi alla duecentesima vasca. Oggi secondo round (beata me, eh!!?). Baciii

  • Pippi  says:

    Oh però sai, alla schiena fa tanto bene anche l’idromassaggio! 😉

    • robedamamma  says:

      E all’umore soprattutto!! 😉

  • Elena  says:

    Oddiooo sto ancora ridendo per il tipo…ahahah scusa ma la scena era esilarante..

    Per il nuoto uff se obbligassero pure me avrei la tua stessa reazione.

  • robedamamma  says:

    Ma vero che è una noia assurda?!?! E comunque il tipo fa progressi, secondo me prima dell’estate si stacca dal bordo e inizia a far le vasche con la paperella. Me lo sento!

Rispondi