Ho fatto una foto alla mia vita
Per giorni sono stata confusa. Confusa, distratta e smarrita ai limiti dell’incomprensibile. Del tipo che tuo marito ti chiede se passi in pizzeria a comprare la pizza e tu non lo fai perché pensavi fosse uno scherzo. Perché mai non lo sai manco tu, chè in effetti non fa tanto ridere.
Per giorni ho vagato al posto di camminare, osservato più che vissuto, letto molto più che scritto e guardato i sogni altrui prendere forma, senza riuscire a ricordare esattamente quali fossero i miei. Ho ascoltato novità meravigliose, enormi cambiamenti, grandi successi. Ho gioito anche se nessuno di questi era il mio cambiamento nè il mio successo. E neppure la mia novità meravigliosa. Mi sono sentita esclusa seppur partecipe, con un’esplosione disordinata di emozioni che non riusciva a venire allo scoperto.
Ho guardato dentro al cassetto in cui ho riposto da tempo sogni, desideri e speranze. Ho trovato anche lì confusione e sgomento. E una richiesta di ordine e aiuto.
Poi un pomeriggio mi sono ritrovata su una panchina, nel bel mezzo di un centro commerciale, poco dopo l’ora di pranzo. E mi è venuto da piangere. Non di tristezza, ma nemmeno di gioia, se è per questo. Così, semplicemente da piangere.
Mentre la gente mi sfilava davanti, mi sono chiesta se forse l’etichetta non prevedesse di nascondersi da qualche altra parte ad un certo punto. Magari prima dei singhiozzi. Nel dubbio sono rimasta lì.
Ho rimediato un fazzoletto al mentolo, qualche sguardo di compassione (qualcun altro di sconcerto), un po’ d’indifferenza e una richiesta d’informazioni su dove fosse il bagno più vicino: Di là, sniff, credo, sob.
Sono rimasta a lungo su quella panchina, finché ho finito le lacrime e riordinato i pensieri.
Ho sempre creduto al detto Chi si ferma è perduto. Oggi posso dire con una certa convinzione che non è sempre vero. Che a volte una pausa non è solo necessaria ma anche funzionale alla ripartenza. Che le emozioni non possono rimanerci a lungo dentro, perché sì rischia di esplodere. O ancor peggio, d’implodere.
La confusione per un poco ancora è rimasta, insieme a quel senso di Ma esattamente, io, che cos’è che sto facendo?
No, perché non me lo ricordo più tanto bene.
Forse perché gli ultimi mesi, anche se non lo dico quasi mai, non è che siano stati proprio una passeggiata.
O forse perché tra le tante cose che odio, essere confusa è tra le peggiori.
O magari anche solo perché ogni tanto ci vuole. Di fermarsi e fare un po’ l’inventario di quello che manca e quello che c’è. Persone, desideri, obiettivi, necessità, doveri. Priorità, più di tutto.
La confusione poi mi è passata. Forse. Lo so, da questo post non si direbbe.
Seduta su quella panchina ho messo un punto. O forse un punto e virgola, quanto bastava per andare a capo.
Ho fatto una foto alla mia vita. Ho puntato il dito sulle priorità e oscurato il resto. Poi ho ingrandito i dettagli. Ne sono venuti fuori quattro o cinque singoli scatti. Li ho stampati nella mente ed è a questo che voglio tendere d’ora in avanti. Perché ci sono delle priorità che non posso e non voglio più ignorare. Perché ho sogni grandi ma non irraggiungibili. E almeno ci voglio provare.
Lascerò indietro qualche cosa, sì, ma non importa. Non sentirò l’esigenza di giustificarmi.
Ho bisogno di focalizzare, fare pulizia, ricominciare distribuendo le energie in maniera più sensata. Ho bisogno di centrare un obiettivo. Almeno uno, per cominciare.
Magari è capitato anche a voi un momento così. So che non c’è una soluzione universale ma, se vi va, si accettano comunque consigli.
Anche io spesso mi sento così. Infatti il tuo post lo sento molto mio. Stanotte per esempio non riuscivo a dormire bene.
Secondo me è la necessità di darsi obiettivi di lungo respiro, oltre a quelli di breve. Occuparsi solo del quotidiano genera ansia. Io per esempio mi sono comprata dei libri e sto studiando.
Un abbraccio.
Hai proprio preso in pieno il punto. Anche io mi sono data un obiettivo (non troppo a lungo) ma che mi faccia focalizzare su qualcosa di importante da raggiungere. Aiuta molto e secondo me rende più “presenti” anche nel quotidiano. Grazie dell’appoggio e buono studio. 🙂
bellissimo questo post e sono felice per te, perchè credo che queste cose facciano davvero bene. Perchè tutte dovremmo fotografare la nostra vita, tenere e scegliere gli scatti importanti e ripartire. Fermarsi è difficile, molto di più che andare avanti come un treno. Un abbraccio
Ti abbraccio forte e ti ringrazio tanto per le bellissime parole. A volte quello che più disorienta è il sentirsi soli nella confusione. Poi scopri che non è così. Grazie!
Sarà la primavera ;D! Io sono rimasta sconvolta nel guardarmi nello specchietto della macchina e vedendomi diversa: ho capito che bisogna cerca l’essenziale. Il tempo scappa se le dispersioni di energia sono troppo. Sarà telepatia ma il mio post di oggi è proprio su questo. Il cambio di stagione :D!?
Un abbraccio.
Sarà la primavera sì, anche se qua pare ancora inverno! 😉 corro a leggerti! Baci
Stavo pensando che quando fai una foto della tua vita e dentro ci vedi qualcosa, anzi, ne devi fare quattro o cinque perché una sola non ti basta, forse già questo è bello 🙂
Ti abbraccio forte forte. Sei speciale 🙂
Ti abbraccio forte forte anche io. Speciale sei tu!
Sono perfettamente d’accordo con te: una pausa a volte è necessaria! Spesso ci facciamo trascinare dalla routine e passano i giorni, i mesi, a volte gli anni, senza che nemmeno per un attimo ci siamo chieste: dove sto andando? Che sto facendo? Sono felice? La vita è una e, lo so, è più facile lasciarsi travolgere dagli evnti, che diventarne protagonista. E’ difficile trovare il coraggio di guardarsi davvero dentro, ma ce lo meritiamo! Sì, ci meritiamo di realizzare i nostri sogni o per lo meno di riprenderli in mano e tirarli fuori da quel cassetto dove li avevamo sepolti. In bocca al lupo e brava 🙂
Grazie davvero, il supporto degli altri in questa fase è quello che ti permette di prendere in mano i tuoi sogni e provare a crederci davvero! A presto
Mi sono rivista nella tua descrizione, con l’unico neo che io non ho ancora ben preciso cosa devo fare. So che devo far qualcosa, così non si può andare avanti, ma non so cosa, non so come…Non ho fatto la foto, ecco, mi manca ancora quello….
Te lo consiglio allora. Di fermarti a fare il punto. In bocca al lupo, vedrai che la tua strada è già lì sotto i tuoi piedi. Aspetta solo di essere percorsa.. A presto
Certe volte fermarsi è necessario proprio per andare avanti e sentire qual’è la strada giusta!buona ripartenza!!:)
Grazie mille! Hai proprio ragione! Ps. finalmente ho messo il tuo blog tra i preferiti così non mi perdo una parola! 😉
[…] che ha un sogno ed è decisa a realizzarlo nonostante le stia costando mooolto caro Ho fatto una foto alla mia vita di Robedamamma che ci racconta di come fotografare la sua vita l’abbia aiutata a focalizzare […]