Come due gocce d’acqua – parte seconda: una passione in comune
E dunque dicevamo di quanto la Marmocchia ed io, nel bene e nel male, ci assomigliamo. Ed è una cosa bella eh, anche se a volte inquieta un po’.
Come ad esempio quando le dico che ha la testa dura come… come… non so… come me?!? Oppure quando un moscerino le passa davanti e lei grida all’elefante scappando a gambe levate, e io (a distanza di sicurezza e dopo aver accertato che il robo orrendo si sia dileguato) la prendo in giro: Ma daaaai, era solo un moscerino (disse quella che all’alba dei trent’anni venne trovata chiusa in bagno in lacrime, perché una cimice abitava il soggiorno, pronta a lasciarle casa e tornare a vivere da mamma e papà).
Ma c’è una cosa, fra le tante, in cui assomigliarci è un vero privilegio. C’è un luogo dove ci sentiamo sempre come a casa. Un posto che a me ricorda anni duri ma estremamente vivi e che a lei sta insegnando le meraviglie dell’arte, con tutte le emozioni che si porta dietro.
Siamo stati a vedere il Mago di Oz dai Colla (non ce ne perdiamo uno, eh). La Marmocchia fa praticamente lo scaldapubblico: fa partire gli applausi e silenzia i bambini (ma più che altro gli adulti) che disturbano e non seguono. E va bè. E poi riconosce gli attori non solo sul palco, ma anche quando muovendo i fili danno voce alle marionette. Insomma, ormai è di casa.
Non so quanto davvero abbia preso da me questa passione, fatto sta che mi pare proprio una grande fortuna. Il teatro è un posto bellissimo per passare del tempo in famiglia. E in effetti noi al Teatro della Quattordicesima in famiglia ci sentiamo davvero.
Ma veniamo allo spettacolo. L’adattamento è semplice e divertente e perciò adatto anche ad un pubblico di piccolissimi (dai tre anni). Le risate sono assicurate, soprattutto con lo spassosissimo Spaventapasseri – o spaventapasserotti come lo ribattezzò la nana, interpretato da Nicol Quaglia (che lei è stata Peter Pan e Tom Sawyer ve lo avevo già detto? Che la amiamo pure?). Esilerante Stefania Colla nei panni di Oz e insieme a Cosetta in quelli dei Grassoni che con l’accento bolognese vi faranno davvero scompisciare (ho detto scompisciare? Scusate, da “Molto forte, incredibilmente vicino” non mi sono ancora riavuta). Dolcissima e di una vivacità contagiosa Dorothy (Giulia Viana), molto amata dai bimbi fin dalle prime battute.
Il Mago di Oz è al Teatro della Quattordicesima fino al 27 marzo. A noi è piaciuto tanto, per questo ve lo consigliamo.
Lei ed io due gocce d’acqua, insomma. Talvolta. Forse. O forse no.
E voi? Quanto assomigliate ai vostri marmocchi? Siete mica di quelli che quando è un amore Guaaarda tale e quale a me, e quando invece si comporta male vi rivolgete al vostro partner dicendo Tuo figlio…. ?
Foto: Antonella Pandini
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