Sproloqui marmocchi
- Callozzo è il Cicciobello di ultima generazione a cui è affidato il delicato compito di far da figlio a mamma marmocchia.
Callozzo pekkè piangi? Come? C’è un mostro? Quante volte ti ho detto che se vedi un mostro mi devi dire “mamma c’è un mostro” e io ti rispondo “aspetta un attimo che ho molto da fare”
(???)
“Ok, ora vengo. Dicevi? Un mostro? Che schifo. Ba bè, Callozzo ci vediamo domani”.
- Ciccio è il Cicciobello di nonna. All’anagrafe più che quarantenne, Ciccio conserva un aspetto ancora piuttosto giovanile. A lui l’ingrato compito di far da amico-confidente-fratello-compagno-antistress e molto altro ancora.
Ciccio, ora andiamo al parco a fare il picmic (=pranzo all’aperto). Hai preparato i panini? Hai preso lo pruzzo (=spray) per le api (=tutti gli insetti volanti) e per i ragni (=tutti gli insetti striscianti)? Il nuovopattino? La palla? Le bolle di sapone? Va bè Ciccio, te porta quello che vuoi, io mi trucco e poi prendo la metro.
(???)
- Pomeriggio, giocando con le costruzioni:
“Mamma, io costruisco un castello. Epperò la principessa non c’è”
“E dov’è andata?”
“A fare un aperitivo con papà!”
Qualcosa mi sfugge. Lo sento.
- Gli Europei visti dal basso della sapienza marmocchia:
“Ci sono dei signori tutti sudati. E corrono. Poi urlano goooooollll. E hanno vinto. Però non è l’Inter. Nemmeno quell’altra parola che non si può dire. Va bè, a te la dico, Milan, però schhhh. E pooooiiii, niente vanno a casa.Eeeeeehhh va bè te lo racconto meglio domani”.
- Marmocchia al telefonino (finto)
“Mmh mmh. Ma davvero? Ah-ah. Mboh! Va bè. Eeeeehhh no. Come dici? Ah sì. No-no. Ma vaaaaaaaaaaa? Eh, capita. Non so, al limite. Va bè, ho da fare, salutami tua sorella”.
E poi uno si chiede dov’è che ha sbagliato.
Vale nn ho parole tua figlia è uno spettacolo!!!!;-) mi fa cominciare dalle risate !!!!!!
:-)))
adorabileeeee
:-p