Dal “me lo leggi?” al “te lo leggo!”, ovvero si stava meglio quando si stava peggio
Lei ama i libri di un amore incantato, un amore fatto di stupore e meraviglia immensa. Lei sfoglia le pagine di una nuova storia e ne rimane inebriata. Le dita cicciottelle che girano le pagine con una tecnica ormai consolidata: s’inumidisce l’indice della mano destra per poi voltare pagina con la mano sinistra.
E scopre disegni, parole, colori che non conosceva.
Lei ascolta le favole (interrompendo in media ogni cinque parole per chiedere, commentare o raccontare un aneddoto accaduto giorni addietro che le sovviene solo in questo momento) con occhi sognanti. E vuole che tu legga. E legga. E legga.
E poi un giorno lei decide che s’è fatta na’ certa e che le storie se le può pure leggere da sola. No, meglio ancora. Lei decide che le storie può leggerle a te. E leggere. E leggere. E leggere.
Così ti bracca tra corridoio e cucina, ti fa la posta fuori dal bagno, ti coglie alle spalle mentre cerchi di passare dal soggiorno alla camera da letto arrampicata su una grondaia. Senza via d’uscita, non ti resta che sederti e ascoltare.
Così, tanto per darvi un’idea, ecco alcuni degli incipit marmocchi di maggior successo:
– C’era Nentola (ove Nentola è una graziosa fanciulla relegata alla schiavitù domestica dalla perfida matrigna e dalle malvagie sorellastre).
– C’era uno alla volta (perchè si sa, che se poi c’erano tutti insieme è un gran casino).
– C’era Cappucciiiiietto Rosso, che però non è che si vestiva sempre di rosso, a volte anche di giallo oppure con le ballerine. Ma davvero eh!
– C’era un topino, un cacciatore e una fatina (che poi è la variante marmocchia del “ci sono un francese, un inglese e un italiano…”)
Ecco, ora immaginate cosa può essere il seguito della storia, con un incipit di tale portata.
Devo ammettere che a volte quello che viene fuori è davvero esilerante. Altre un pelino preoccupante.
– E c’era Nentola scappa e cade sulle scale. Patapunfete. E si rompe la testa (c’era una volta Nentola, ma ora non c’è più).
Un inizio di settimana da… favola a tutti voi!
Che meraviglia di post!Io spero davvero tantissimo che mia figlia un domani abbia la mia stessa passione per i llibri e per la lettura.Cercherò di trasmetterle la passione nel miglior modo possibile.Buon lunedì.
Ciao!! Benvenuta, è davvero un grande piacere averti qui. Ho letto un po’ del tuo blog… obiettivo davvero molto bello, Ti seguirò con attenzione! Grazie della visita e vedrai, l’amore per i libri scivolerà via dal tuo cuore a quello della tua bambina senza nemmeno rendertene conto. A presto
Da noi ieri sera libera interpretazione: C’era una volta cappuccetto tonto, ma così tonto che è uscita in ciabatte. Lei era tonta perché figlia di una dinastia di donne tonte. la madre che manda da sola una bambina in mezzo al bosco, ma si può? E poi mica manda la figlia in giro da sola per portare l’aerosol alla nonna, no! Per la torta! ma ti pare che ‘na vecchia malata magari col diabete si deve mangiare una torta che la stende?
Tonta la bimba che, nonostante la madre le avesse detto di non fermarsi a parlare con gli sconosciuti, visto che non ne ha trovati di sconosciuti, si ferma addirittura a parlare con un lupo, ma i lupi mica parlano! Più tonta di così!
Tonta la nonna, che apre a un lupo che non sa parlare (perché i lupi sono come i cani, abbaiano, no?), e lei lo confonde con la nipote…
E infine tutta la trafila di Cappuccetto che chiede alla nonna quante cose diverse abbia… cappuccetto tonto e ciecata pure… ma non lo vede che è un lupo? Con questo puoi immaginare che madre e figlie tutto hanno fatto ieri sera, fuorchè dormire… Ha provveduto il solito marito saggio ;)!
Felice settimana da favola anche a te ;D!
meraviglioso! ho le lacrime! vi prego invitatemi alla prossima lettura ad alta voce!! adoro cappuccetto tonto!! baci baci
Vale..STREPITOSA!!
Registrala e poi scrivici una sua storia, chissà c’e abbia un futuro come l’autrice di Harry Potter!!! 😉
Vi abbraccio forte a prestissimo!!!!
Ah ah, no va bè me la vedo la nana a scrivere Harry Potter! a prestissimo
fantastica la marmocchiaa!!!
ma come si fa a far approcciare un bimbo ai libri?
io ho provato ogni tanto a leggergli le favole ma lui mi toglie il libro di mano….oppure si distrae e invece di addormentarsi e calmarsi si agita…..con lui funzionano le canzoncine….da cantare insieme.
ma forse ci riprovo….è appena iniziata la fase dei perchè….forse adesso si interessa a chiedermi i perchè e i per come….
ho letto sul tuo blog della fase dei perchè! fantastico (per te mica tanto, lo so!). però anche se sfiancano tutti quei perchè fanno sorridere! vedrai che quando gli avrai spiegato il perchè di ogni singola cosa/evento che esiste al mondo, poi s’interesserà anche alla lettura!! ah ah scherzo! a presto
Huahuahuahuahua chi è causa del suo mal, cara Vale, pianga se stesso! 😀
Degna figliuola la tua, non ha dirazzato, si dice dalle mie parti 🙂
(“C’era una volta Nentola, ora non c’è più”, sto ancora ridendo, ogni tanto mi tornerà in mente nell’arco della giornata e ricomincerò a ridere da sola come un’imbecille, grazie tante, eh 😀 )