“Di materno avevo solo il latte” di Deborah Papisca
Questo è il racconto di una maternità nata per caso e di una mamma che ha saputo combattere e sconfiggere, con una buona dose di ironia, coraggio, qualche lezione di yoga e l’appoggio delle mamme in rete, un bruttissimo male: la depressione post-parto.
Deborah, autrice e protagonista, è convinta di non poter avere figli causa endometriosi. Poco dopo, invece, rimane incinta e, dopo un primo momento di smarrimento, non solo decide di affrontare con entusiasmo la gravidanza ma viene anche colta dalla temutissima sindrome del Mulino Bianco. Quella che al primo stadio ti fa annunciare all’Universo Mondo che sei incinta, al secondo fare shopping selvaggio, al terzo comprare un’agenda simil-coccodrillata per sfogare l’inarrestabile desiderio di pianificare la tua vita futura e al quarto stadio, quello del non ritorno, ti fa avere allucinazioni a tema “La casa nella prateria” sul tuo futuro da mamma (tipo tu che aspetti il ritorno dalla vallata del Charles Ingalls di turno in un’atmosfera di gioia e pace dei sensi).
Ma l’atmosfera incantata ha i minuti contati perchè, dopo un travaglio a dir poco impegnativo terminato con la Teresa (un donnone a metà strada tra la Sora Lella e Giampiero Galeazzi) che esegue la famosa manovra per far uscire la bambina, Deborah si ritrova a casa con la sua piccola Camilla e, come molte di noi hanno sperimentato sulla propria pelle, non sa cosa fare.
Si ostina a non voler chiedere aiuto, si vergogna a confessare il grande senso di sconforto e le tante lacrime che riempiono le sue giornate e si sente una pessima madre. Si chiama depressione post-parto, un termine che Deborah non aveva mai sentito prima, ed è solo l’inizio.
Questa però è una storia (vera) che parla di chi ce l’ha fatta ad uscirne attraverso lo yoga, il sostegno delle molte mamme in rete che hanno provato o stanno provando le sue stesse sensazioni, ma soprattutto grazie alla sua incredibile ironia.
“Di materno avevo solo il latte” racconta una bellissima vittoria: quella di una mamma contro la depressione post-parto, un male di cui si parla troppo poco e troppo superficialmente.
Una storia che mi ha fatta ridere, ricordare e pensare. Un libro che consiglio caldamente.
Una mia collega c’è passata con la seconda bambina.
È stata malissimo… gli uomini, e le donne che non ci sono passate, difficilmente capiscono, sembra una specie di leggenda o di fisima, mentre mi sa che è una faccenda estremamente concreta e pesante.
Ci sei passata anche tu?
Concreta, concretissima anche se mentre ci sei dentro hai voglia di far tutto tranne che parlarne. Il brutto è proprio lì… se non chiedi aiuto o non accetti aiuto, nessuno ti potrà aiutare. Bisognerebbe creare dei sostegni validi e soprattutto reali per il post parto. Perchè a volte il fisico si riprende in un lampo ma la testa… quella fa più fatica!
ho appena letto la tua bella recensione e ti ringrazio di cuore! Deborah
Ciao Deborah, che piacere averti qui! Il tuo libro è uno di quelli di cui alla fine ho sentito la mancanza: ho riso, pensato, ricordato. Perciò mille grazie a te!
il piacere è solo mio 🙂