DI TUTTO UN PO-ST (siamo mamme, oltre al marmocchio c’è di più)
Sempre più spesso le amiche lettrici mi chiedono aggiornamenti (oltre che sulle performance della Marmocchia) anche sulla mia passione per la scrittura. E bene, giusto per sfatare il mito per il quale una diventa mamma e archivia tutto il resto, vi rendo partecipi degli ultimi avvenimenti in materia.
Qualche tempo fa mi è venuta un’idea per un racconto. A pagina 50 ho iniziato a chiamarlo racconto lungo, a 100 romanzo breve a 150 romanzo e basta. A pagina 248 ho scritto “fine” e ho chiesto un parere ad un gruppo di amiche che si sono dette entusiaste (e che probabilmente lo sarebbero state anche se avessi scritto l’elenco del telefono) e ad un paio di persone “competenti” che mi hanno consigliato di puntare tutto sull’ironia (come a dire “buttiamola in caciara”). Bene, poiché quella storia doveva far tutto fuorché ridere, il romanzo è finito nel cestino.
Non contenta ho provato con una forma più breve: il racconto. Mi è praticamente piovuta addosso una storia da raccontare e l’ho fatto. Ho chiesto il parere di un gruppo di lettori più o meno esperti che mi hanno dato utili suggerimenti. Utili, ma talmente spiazzanti che il racconto si trova in stand by da allora.
Bene, alla luce degli ultimi tentativi di scrittura, ho pensato di andare a Fun Cool! Ma no, che avete capito, niente di drastico. Ho soltanto deciso, su suggerimento della mia guru letteraria, di partecipare a questo concorsino: un racconto in una frase. E non potete capire quanto mi sia divertita, tanto a scrivere quanto a leggere, ma soprattutto nel seguire la classifica finale.
Qui i 130 racconti in gara tra cui ne troverete di molto carini e almeno uno, non a caso il vincitore, davvero eccezionale. E qui di seguito il mio racconto in una frase che mi ha dato il diritto di esporre l’ambitissimo banner
Andare avanti
Se c’era una cosa al mondo che da sempre le veniva bene era dimenticare e passare oltre, mandar giù e voltare pagina, sprofondare e ritornare a galla; ed era stato proprio nel decidere di andare avanti che alle prime luci dell’alba aveva preso a camminare sulla sabbia e verso l’acqua, con i piedi nudi e i vestiti indosso, lo sguardo fisso e la pelle d’oca, lenta ma inarrestabile, avanti, avanti, avanti: in fondo lo aveva sempre saputo; in fondo se l’era sempre immaginato così.
E visto che ormai siamo qui a vantarci, colgo l’occasione per comunicarvi che Robedamamma ha vinto il Sunshine Award. Si tratta di un premio goliardico (i premi che più gradisco) che viene passato di blogger in blogger. Quindi prima di tutto ne approfitto per ringraziare (e non solo di questo) Michela con la promessa che a breve mi occuperò anch’io di premiare i miei dodici blog preferiti come vuole la tradizione del premio.
Tutto ciò per lanciare un messaggio a tutte le mamme presenti e future: non dimenticate i vostri sogni, anche se per qualche tempo dovrete accantonarli. Siamo mamme, sì, ma siamo anche donne con passioni e desideri che vanno rispettati e coltivati. Perciò che si tratti di uncinetto, viaggi sulla luna o, come è capitato a me semplicemente scrivere, fatelo! Il marmocchio sarà il primo a godere dei benefici di avere una mamma realizzata.
E brava la vale!!!congratulazioni!!!
Vale, sei stata bravissima! 🙂
Ma davvero hai buttato via 250 pagine? Nooo! :O
Spero di no! Possibile che fossero davvero da frullare?? Sicuramente si può fargli qualcosa!
Comunque meno male che hai una tua vita oltre la marmocchietta… ^^
se no sai che peso anche per lei, alla lunga.
@Dany: grazie, robe grosse! 😉
@Micky: non puoi capire, quando ho riletto quelle 248 pagine a distanza di tempo non sapevo se piangere o ridere! Ti assicuro che non gli si puó fare nulla, ci vorrebbe un miracolo. Ora sto cercando di riesumare Sally… Ma anche lì siam messi maluccio! Va bè intanto vedo di tirare fuori qualcosa per i corti… Che non è affatto facile.