Stasera sono solo me
Lei è seduta sul parquet con le gambe incrociate. Indossa una maglia lunga di Snoopy, ha i capelli raccolti e lo sguardo un po’ perso. Mangia una pizza surgelata appena sfornata. La mangia con le mani mentre guarda in tv uno spettacolo comico.
Ride, senza sonoro. Perché al di là della porta la sua piccola dorme e svegliarla potrebbe essere la fine di questo momento magari un po’ trash ma di vitale importanza.
Per un attimo riflette su quello che potrebbe fare: scrivere un articolo (che le frutterebbe una decina di centesimi in un paio di giorni), terminare un modulo di un corso di scrittura (iniziato, e mai finito, così tante volte che l’incipit ormai lo conosce a memoria), finire un libro preso in prestito in biblioteca e di prossima scadenza.
Ma no. Decisamente no. E saggiamente opta per rimanere a mangiar schifezze con le mani, davanti alla tv, con le gambe incrociate e i capelli raccolti. Proprio come quando aveva 15 anni e soffriva per amore, la parola d’ordine era “abbruttirsi” e la vita veniva messa per qualche tempo in standby.
Ora di anni ne ha quasi 34 e non è in preda a deliri amorosi, ma si trova semplicemente a vivere qualche ora di solitudine con zero cariche e zero doveri: stasera non è moglie e non è mamma. Stasera è solo lei. Per quanto ultimamente non si ricordi più tanto bene cosa significhi.
Stasera si guardano programmi leggeri e si ride alle lacrime, ma sempre senza sonoro; si mangia pizza, si beve coca cola e si spalma la nutella sui Vitasnella riso e yogurt (quelli con solo l’1% di grassi) con la speranza domani di sentirsi un po’meno in colpa.
Si fanno progetti, si ascolta il silenzio e si assapora il tepore lasciato addosso da questa giornata di primavera. Si fa finta per qualche minuto di essere da sola su un’isola deserta, per potersi stupire ed emozionare ancora di incontrare altri naufraghi fra qualche ora.
E non si pensa a nulla, e non si sente la mancanza di nessuno. Solo per oggi, soltanto per un paio d’ore. E solo per scoprire, col sorgere del sole, che avere una vita affollata è una fortuna ed è un privilegio. E godere di un paio d’ore di “sfollamento” può essere un ottimo modo per ricordarselo.
Stasera sono solo me. Che poi, a pensarci bene, non mi sembra neanche poco.
non resta che dire buona serata 😉
anche a te Laura!!
🙂
A me succede il contrario… Quando mi sento sola mi basta mezza giornata in “gaia compagnia” che mi vengono subito le bolle… 😛
A volte penso che sono come quegli animali che si definiscono “mal socializzati” 😛
Come sempre. in medio stat virtus 🙂 (Sono saggia eh? ^^)
Saggissima direi! Sai che ormai ti ho eletta mia guru personale!!