Brevi esercizi di socializzazione marmocchia
Allo spazio gioco la Marmocchia è stata presa di mira da una specie di nana arrogante e forzuta con lo sguardo di Ciaky, la bambola assassina. Prima le ha rubato la merenda. E va bene. Poi l’ha tampinata strappandole di mano una bambola, due tazzine da caffè, il registratore di cassa, un puzzle e un numero indefinito di libri. Ok, devono sbrigarsela fra marmocchi. Alla fine ha tentato di strangolarla e nel tentativo di evitare la tragedia sono dovuta intervenire.
“Non te preoccupe” mi rassicura la baby sitter, “stringe piano” … No, va beh, finché non diventa blu non c’è problema!
Le divido ma non serve a molto: quella ce l’ha proprio con la mia Marmocchia che inizia a scappare per tutto lo spazio gioco, con la piccola nana molesta alle calcagna. Non essendo abbastanza veloce si becca nell’ordine: un libro in testa, un colpo di carrozzina sugli stinchi e una pianola sul piede.
Sono tentata di usare violenza non tanto sulla nana problematica, nemmeno sulla baby sitter che poverina nel frattempo sta pure cercando di recuperare il fratello terrorista della piccola squinternata che si è arrampicato su di un mobile (e come abbia fatto non è dato saperlo). Più di tutto sono tentata di usare violenza su quella sottospecie di genitrice che se ne sta a ridere al cellulare nell’angolo bar. Cioè, non puoi pretendere di mettere al mondo due minacce per l’umanità e sperare di cavartela assumendo una baby sitter. Tanto più se pesa 40 chili scarsi e conosce sì e no dieci parole di italiano in tutto.
Nel frattempo Ciaky è alle prese con un nuovo tentativo di strangolamento. Va bene, la disfo. Non faccio in tempo ad avvicinarmi che la Marmocchia, per divincolarsi, cade all’indietro e sbatte la testa contro il muro.
Qui finisce male.
La pseudo genitrice viene richiamata all’attenzione (o, dal suo punto di vista, inopportunamente disturbata). La Marmocchia piange, io inveisco a casaccio, la maestra cerca di calmare la piccola serial killer, mentre la baby sitter è quasi riuscita a convincere il fratello a non lanciarsi dal mobile (forse).
Si trascina visibilmente seccata verso di noi: “Tata” (che forse nemmeno lo sa come si chiama) “ti ho detto che quando c’è bisogno di menarli, li devi menare!”
Va bene: la gonfio!
A noi nemmeno uno sguardo. E mentre consolo la Marmocchia, ferita più nell’orgoglio che nel fisico, penso con un po’ di sconforto alla scorsa settimana.
Scena: spazio gioco, casetta della Chicco.
Entrano in sequenza: mia Marmocchia, mini marmocchia altrui, marmocchio pel di carota dall’aria saccente.
Meno di tre secondi dopo escono: mini marmocchia in lacrime e marmocchio saccente con dito puntato in faccia alla mia Marmocchia, leggermente basita. “È stata lei!” sentenzia il nano parlante.
Sopraggiunge la mamma della marmocchia aggredita: “Chi è stato?” tuona, “Piccolo-angelo-mio, cosa ti hanno fatto? Respiri-hai-qualcosa-di-rotto-fratture-contusioni-commozioni?”.
“Ma chi è st’invasata?”, penso, ma evito di dirlo ad alta voce per non aggravare la mia già precaria posizione di madre della piccola fuorilegge.
Intanto quel caspita di nano impiccione continua: “è stata lei, è stata lei, è stata leeeeei!”
“Marmocchia sei stata tu? ” le chiedo, “Cosa le hai fatto?”. Silenzio.
Va beh, nel dubbio mi prendo il cazziatone ma temo che a breve saremo bandite dallo spazio gioco.
E no, i primi esercizi di socializzazione marmocchia per ora non hanno dato grandi risultati. Ma abbiamo grandi aspettative per il futuro.
E a casa chiudiamo la giornata in bellezza con la perla di saggezza del Ninnatore: “Se ti menano, tu mena più forte!”
Va bene, io abdico!
Vale…anche la mia mamma me lo diceva sempre, se ti danno una sberla..ridagliela indietro!!!!! Povera dolce cucciola Alessia!!!!! ;o)))
Stessa scuola del Ninnatore? :-))
E mi sa proprio di si!!!!!!
Come ti capisco, il teppista che abita qui con noi, è stato vittima di bullismo da quando a mala pena socchiudeva gli occhi, da un giovane ragazzo di 15 mesi più grande di lui che lo ha per almeno 2 anni strangolato, spintonato, pizzicato, spinto più o meno rovinosamente!
E lui sai come reagisce a tutto questo?
Innamorandosi perdutamente del suddetto fanciullo e comportandosi con una sorta di superiorità di fronte a chi tenta di opprimerlo a parole e/o gesti, prima allontanando il suddetto disturbatore con un urlo che rimbomba in tutta la val padana e dopo averlo spiazzato, con questo linguaggio altezzoso ma molto efficace, afferma: “Non voglio, non si picchia, lasciami stare!!!!!!” per poi definitivamente defilarsi dal litigio…..
Che dire io mi scompiscio ogni volta….!!!!!
Oggi, qualche tempo fa ho rischiato di diventare pericolosa!!!!
baci a te e alla marmocchia!!!!!!
A prestissimo
manu
ahhhh che ridere, troppo pacifista! da grande secondo me li troveremo entrambi in giro per le piazze a predicare l’amore e il perdono!
ma si può? intanto per ora le prendono e basta!
baci manuuu a tutti voi
Solo un salutino, Vale… 🙂
Non essendo io marmocchio-munita è bene che non mi pronunci sull’argomento 🙂
Ciao Michela, pensavo a te giusto questa mattina! Preso “Margherita dolcevita” perchè ricordavo la tua recensione e mi aveva incuriosito.
🙂 Prossimo “l dolce domani”.
Così è trooooppo bello, so sempre cosa leggere… dopo!
Un abbraccio
Ciao, questa “Michela”, sta incuriosendo anche me……..
Baci
manu
Guarda il suo blog (libri da leggere) trovi il link qui a fianco… Capirai subito perchè è tra i miei preferiti!!
:-))