Doveva essere…
Doveva essere una domenica di relax. Una domenica in cui accogliere a casa una coppia di amici marmocchio-dotati. Una domenica in cui parlare di cose “da grandi”, davanti ad un vassoio di chiacchere e tortelli, mentre Marmocchia e amichetta se la spassavano allegramente.
Doveva essere una domenica di riposo e sane conversazioni, di progetti e condivisione marmocchia. Una domenica organizzata da tempo. Da tanto tempo… E forse è proprio qui che il piano ha fatto acqua.
Davanti ai nostri programmi, germi e batteri marmocchi si devono essere sentiti sminuiti. “Ma come?” devono aver pensato, “Un tempo i genitori erano più rispettosi. ‘Salute permettendo’ dicevano, e organizzavano i pomeriggi con altri genitori soltanto all’ultimo minuto per farla in barba a noi temutissimi nemici della salute marmocchia (oltre che dei week end adulti).”
E giù di chiamate alle associazioni sindacali. “Ma che davvero pensano di organizzare un pomeriggio con un mese di anticipo e gridarlo così ai quattro venti? Passi per la riforma delle pensioni, passi il mancato rinnovo del contratto, ma qui è questione di rispetto!”.
Risultato: una sommossa di categoria. “Dobbiamo far sentire la nostra voce! Mandiamogli un raffreddore” gridavano alcuni “Troppo facile, ci vuole qualcosa di meno facilmente risolvibile” rispondevano altri.
“Una malattia infettiva” proponevano i più sadici “niente da fare” ribattevano i più pragmatici “troppi giorni d’incubazione“.
E poi l’idea: “Mandiamogli la congiuntivite“.
E di domenica mattina, con il divieto di circolazione, è parsa a tutti davvero un’ottima idea.
E così questa domenica di chiacchere e relax e diventata una domenica di numeri verdi e consultazioni di pediatria online. Di occhi impastati e scoperte eccezionali (ad esempio che lo sforzo congiunto di zia e compagna di merende marmocchie pareggia inconfutabilmente l’abilità professionale dello zio M.).
E niente di grave, s’intende, il buon umore Marmocchio sembra non averne risentito per nulla:
“Mamma, che bella ‘za casa“.
Grazie Marmocchia, sono lieta che questo immobile dalle finiture di pregio, (ma una pessima coibentazione), ti aggradi, fosse anche solo per il ventennio di mutuo che ancora ci lega a queste quattro pareti.
Niente di grave, no, è solo che a volte sarebbe bello fare un progetto e non vederlo fallire così miseramente. A volte sarebbe bello alzarsi la mattina senza sorprese, soprattutto se è domenica e trovare una farmacia aperta in territorio non coperto dal divieto di circolazione è cosa ardua. Sarebbe bello sì… o forse no. Forse sarebbe solo più prevedibile e scontato.
Ecco, doveva essere una domenica di relax e chiacchere spensierate. E invece è diventata una domenica d’introspezione ed auto-psicanalisi dove su tutte campeggia la riflessione delle riflessioni, liberamente tratta dalla legge di Murphy: La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.
beh in effetti…. se fate ancora programmi così a lungo termine vuol dire che finora è andata abbastanza bene… che avete fatto per la congiuntivite? se non è eccessiva, ti consiglio ti farla passare così, l’antibiotico non fa creare anticorpi…. (anche un farmacista l’anno scorso ce lo ha sconsigliato, il che è tutto dire….) un bacione e a presto….
Era messa davvero male (non entro nei dettagli), perciò siamo andati di gocce. Povera, sembrava un Van Gogh stamattina! E così martedì temo di non poter venire a cantare la canzone degli elefanti… Che duro colpo al cuore!
eh beh in effetti la canzone degli elefanti è una grossa mancanza… ma anche l’anno scorso c’erano queste sedute di “analisi”? ma non dovrebbe essere uno spazio per far giocare i bimbi??!!
sì in effetti sì, però questo corso del martedì servirebbe più per far parlare le mamme (stile alcolisti anonimi) e far sfogare i bimbi. Devo ammettere che dopo la canzone degli elefanti l’analisi mi sarebbe servita più dopo!