Mondo Marmocchio

L’universo marmocchio si regge su pochi ma imprescindibili principi riconducibili ad un unico ed inviolabile dogma: “datemi quello che voglio e nessuno si farà male”.

Ora, il genitore alle prime armi, sognatore e un po’ romantico, potrebbe pensare: “E che sarà mai? Diamogli pure quello che vuole, è così piccolino, che potrà mai desiderare?”.
Ed è così che scopri che il marmocchio non chiede, dispone e quando non ottiene impone. È così che impari che quando tu vuoi dormire lui vuole passeggiare, quando tu vuoi mangiare lui vuole dormire (in braccio, ovviamente) e quando devi rassettare casa, preparare la cena o rispondere alle minacce di querela dei vicini, lui vuole giocare al “nigozio di pallucchiele” e a te tocca fare il cliente.

Ma il mondo marmocchio è anche un posto bellissimo in cui vivere. Un posto dove l’aria può sapere allo stesso tempo di biscotti appena sfornati e pannolini appena cambiati. Dove il tempo a volte vola e altre sembra fermarsi. E dove l’amore diventa qualcosa che nel farti crescere ti fa sentire infinitamente piccolo.

Un posto dove le giornate scorrono più o meno così:

È sabato mattina e dopo un’abbondante colazione la Marmocchia riceve il suo primo cliente.
Lavorare nel week end, si sa, è molto faticoso, ma la volenterosa Marmocchia mai si scoraggia e fa accomodare l’ospite dopo avergli protetto i vestiti con l’apposita mantella.

Con una lieve nota di apprensione nello sguardo ecco a voi Ciccio, in versione “cliente occasionale” del salone di bellezza marmocchio.

Tra un colpo di “pom” e uno di “pazzula” il lavoro procede alla grande, sebbene a tratti il cranio del povero Ciccio venga ripetutamente percosso con uno dei due arnesi.

Ma all’improvviso una telefonata interrompe la messa in piega. La Marmocchia spazientita risponde: “Plonto? No, nun vengo”.

Mah, forse un invito ad un aperitivo serale o ad una cena d’affari. La Marmocchia è molto richiesta ed ha attualmente una vita sociale molto più intensa della mia. Non che ci voglia molto in realtà.

 

Il prode Ciccio si è bene prestato a far da cavia alle ancora un po’ inesperte mani marmocchie, ma alla fine il nostro eroe, spogliato di quel briciolo di virilità e dignità che gli restava, appare così (e sì, lo so prima o poi ci fa causa).

E’ mezzogiorno e il salone chiude. La Marmocchia indaffaratissima, corre subito in cucina a preparare il pranzo. Non c’è tregua in questa intensa giornata lavorativa.

“Cosa hai cucinato?”

“Patta con le zucche e didò”

Lo so, lo so, grande stima e affetto a Ciccio che nonostante tutto vive ancora con noi.

Il tempo di riordinare le stoviglie, incastonare qualche pezzo di didò nelle fessure del calorifero (dalle quali verrà rimosso giorni dopo a colpi di stuzzicandenti e imprecazioni) e prima del turno di lavoro pomeridiano rimane solo qualche minuto per consumare un pasto frugale.

Quello marmocchio è davvero un mondo difficile e pieno di impegni. Ma è anche un mondo dove la fantasia sa rendere speciali momenti che per noi adulti sono del tutto normali.

6 comments to Mondo Marmocchio

  • Dany  says:

    Noooooooooooooooooooooo stiamo ancora morendo dal ridere!!!!!!”plonto nun vengo!” da morire!!!!

    • robedamamma  says:

      Capisci che non c’è storia? E’ già indaffarata a 2 anni, figurati a 18! La vedo male!
      Baciiiii

  • Manuela  says:

    E’ spettacolare l’Ale….mi sa che in quella notte assurda del 22 Novembre, devono aver fatto qualche strano incantesimo …..la pazzia sotto forma di sapone o bho chissà!
    L’Ale è una pazzarella e il matti è un fuori di melone!!!! (non so neanche da dove èpartire per raccontarti…..) Immagina ciò che è difficile da raccontare senza sganasciarsi!

    Bhè ammettiamolo, modestia a parte, sono simpatici da far morire dalle risate!
    Un bacio!

  • robedamamma  says:

    Concordo, sarà stato il vento o che sti “cuspidi” sono un po’ pazzerelli! Attendo racconti del mio “fuori di melone” preferito!

  • Michela  says:

    hahahahahahaha Vale mi fai ammazzare… 🙂
    Lei è spettacolare… e tu ancora di più, che la sai vedere e ce la racconti così…:)
    Non so come mai ma mi sento più al sicuro qui, comunque 😛

  • robedamamma  says:

    Michela che cosa straordinaria mi hai detto! Se questo blog avrà
    mai uno scopo, vorrei fosse proprio questo: essere un posto tranquillo in cui “stare”. Ragazza… TU DEVI SCRIVERE! soprattutto perchè IO VOGLIO LEGGERTI!

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