Robedamamma – capitolo 2
Ecco qui una conversazione telefonica (credetemi molto poco romanzata) con un’amica, anche lei mamma di una marmocchia di due anni:
IO: “Ciao, – no amore, il cellulare della mamma non si tocca – tutto bene?”
LEI: “Sì, – no gioia, non saltare sul divano – tutto bene”
IO “Ha già fatto il – no, sul mobile non ci si arrampica –“ … breve pausa.
IO: “Dicevamo?”
LEI: “Mi stavi chiedendo se – eh no, il vaso Ming di nonna no – scusami mi sono persa…”
Pausa
LEI: “Ci sei ancora?”
IO: “Sì, certo. Sai che ieri- no tesoro i libri non si strapp… Almeno non lo mang… Sputa immediatamente!”
LEI (in sottofondo una batteria di pentole suona gioiosa): “Cosa dicevi?”
IO: “Nulla, stavi parlando tu”
Intanto il volume del mio stereo, manomesso da sapiente mano marmocchia, suona improvvisamente a palla “IA IA AIO’ “
LEI (non so a quanti decibel): “Bene, si è fatta l’ora della merenda”
IO: “Sì, bella idea, merenda anche per noi”
La parola magica richiama l’attenzione delle marmocchie moleste. Otteniamo il tempo necessario per salutarci.
LEI: “Grazie della chiacchierata”
IO: “Grazie a te, mi serviva proprio”
Durata della chiamata: 37 minuti – Argomenti trattati in maniera soddisfacente: 0 – livello di soddisfazione raggiunto: u n buon 80%… Stare più di mezz’ora al telefono e non riuscire a dirsi niente, ma essere realmente sollevata a fine chiamata: sono Robedamamma.
Diciamoci la verità, che tu sia una “Ah, quanto l’ho desiderato” o una “Ma perché proprio a me è capitato?“, trovarsi con un marmocchio per casa stravolge di fatto non solo la tua vita, ma anche la posizione che occupi nella scala sociale. Ora sei una M A M M A, e questo cambia molte cose. Cambia la routine quotidiana e il modo in cui ti approcci alla vita, cambia le priorità ma anche le esigenze. Oltre che il modo in cui gli altri ti vedono.
È che in gravidanza la condizione del tuo corpo ti faceva sentire la Dea della Procreazione, unica nella tua missione di donare la vita. Che gli altri così ti ci trattavano pure, guardandoti con adorazione, cedendoti il posto sull’autobus o facendoti saltare la fila al supermercato. Che con un seno da urlo, il viso raggiante e i capelli più splendenti del solito… ti ci sentivi anche un po’ figa in questo ruolo.
E poi il parto cambia tutto. Arriva il marmocchio e la tua celebrità si appanna alla velocità della luce. Adesso lui è la stella e tu solo la sua groupie. Con la differenza che lui non è una rockstar ricca e famosa e tu non sei una sedicenne scatenata e non vai nemmeno particolarmente pazza per le sue attuali performance. La vita ti sembra incredibilmente complicata, e non hai idea di come gestire il tuo tempo con il marmocchio.
L’inizio è duro sì, ma poi cambia. O meglio poi si cambia, e si impara ad accettare quello che non si può modificare. E come si fa… sono solo (e ancora) Robedamamma.
Mi sembra l’esatta copia della telefonata che ho avuto oggi con una mia amica!!!!!
Noi alla fine di ogni telefonata ci diciamo : “Dai ci sentiamo domani, in un momento più tranquillo!” Peccato che quel domani non arrivi mai!!!!
Questo post è bellissimo, Vale 🙂
Perdonami, ho risposto ad un tuo precedente commento e mi si è aperta una finestrella… ci sono “saltata” dentro e mi sono ritrovata in un mondo sconosciuto eppure tanto familiare. Il tuo blog è eccezionale… C’è così tanto da leggere che non so se stanotte vedrò il letto. Grazie, grazie, grazie (ma dirmelo prima no?).
Vado a legger-TI!
Che bello!
Sono felice che ti piaccia 😉
Ora ti aggiungo ai link, così non mi perdo l’inidirizzo!
Oddio, io non mi sentivo bella e al centro dell’attenzione nemmeno in gravidanza…
Comunque, mi sembrano le mie telefonate…post azzeccatissimo!
ps. ma dimmi, c’è speranza di una telefonata normale, dopo qualche anno, o nulla??Tanto per sapere…
Se per telefonata normale intendi tu che parli al telefono mentre finisci un puzzle, rivesti un bambolotto e ti fai fare i capelli dalla creatura, sì, ci sono buone speranze!! ah ah non arrendiamoci eh!